Struttura della Materia - INFN Napoli
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<strong>Struttura</strong> <strong>della</strong> <strong>Materia</strong> 25<br />
una perturbazione, che in questo caso è l’interazione elettrone-elettrone, vi è una<br />
probabilità …nita per unità di tempo W che avvenga una transizione dallo stato<br />
legato al continuo data dalla regola aurea di Fermi<br />
W = 2¼<br />
~<br />
¯¿<br />
¯<br />
n 0 l 0 ; nl<br />
¯<br />
e<br />
¯<br />
2<br />
¯ He+ (1s) + e ¡<br />
À¯2 ¯¯¯<br />
½ (Ef)<br />
r12<br />
dove Ef è l’energia comune agli stati iniziale jn 0 l 0 ; nli e …nale jHe + (1s) + e ¡ i<br />
e ½ (Ef) è la densità degli stati del continuo a quell’energia. Sono …nite anche<br />
le probabilità di transizione agli altri continui che si ottengono mettendo<br />
lo ione He + in uno stato eccitato n 00 l 00 ; con n ed n 0 maggiori di n 00 ed Ef =<br />
Z 2 EH (1=n 00 2 ¡ 1=n 0 2 ¡ 1=n 2 ) : In de…nitiva gli stati doppiamente eccitati, con<br />
una energia maggiore di E1;1, sono detti autoionizzanti poichè hanno una probabilità<br />
…nita di diseccitarsi trasferendo energia ad uno dei due elettroni, che viene<br />
espulso dall’atomo mentre l’altro decade in uno stato di energia più bassa dello<br />
ione che così si forma. Questo è noto come e¤etto Auger , compete con la diseccitazione<br />
per emissione di fotoni e diviene il processo dominante a mano a mano<br />
che Z cresce.<br />
1.3 L’approssimazione di campo centrale e la tavola periodica<br />
degli elementi<br />
In assenza di un campo esterno l’Hamiltoniana di un atomo con Z elettroni,<br />
indipendente dagli spin, è<br />
H =<br />
ZX<br />
i=1<br />
µ <br />
2 pi Ze2<br />
¡ +<br />
2m ri<br />
1<br />
2<br />
ZX<br />
ZX<br />
i=1 j(6=i)=1<br />
e 2<br />
j~ri ¡ ~rjj :<br />
Per essere più precisi si dovrebbero aggiungere termini di interazione spin-orbita,<br />
che per il momento trascureremo non essendo rilevanti per la discussione che<br />
segue. Tranne che per l’atomo di idrogeno (Z = 1) il problema agli autovalori di<br />
questa Hamiltoniana non è esattamente risolubile.<br />
Per determinare gli stati stazionari dell’atomo, è conveniente ricorrere all’approssimazione<br />
di particelle indipendenti in un campo centrale, secondo la quale<br />
ciascun elettrone si muove indipendentemente dagli altri in un potenziale centrale<br />
V (r) che rappresenta l’attrazione del nucleo e l’e¤etto repulsivo medio degli altri<br />
elettroni. Quest’ultimo e¤etto dipende chiaramente dallo stato dinamico degli<br />
elettroni e così un singolo potenziale V (r) non può, nemmeno approssimativamente,<br />
descrivere tutto lo spettro dell’atomo. Tuttavia se ci limitiamo a considerare<br />
lo stato fondamentale e i primi stati eccitati, V (r) può essere …ssato una<br />
volta per tutte, e più giudiziosa è la scelta tanto migliore sarà l’approssimazione.<br />
L’e¤etto complessivo degli elettroni è di formare uno schermo sul campo coulombiano<br />
nucleare tanto maggiore quanto più ci si allontana dal nucleo: V (r), che è