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Struttura della Materia - INFN Napoli

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<strong>Struttura</strong> <strong>della</strong> <strong>Materia</strong> 185<br />

grande quanto maggiore è il momento angolare <strong>della</strong> rotazione. L’energia rotazionale<br />

si abbassa perchè il momento di inerzia <strong>della</strong> molecola µR2 0 a N =0<br />

cresce per effetto dell’allungamento. Tuttavia a valori moderati di N questo<br />

accoppiamento tra rotazioni e vibrazione è trascurabile per la piccolezza di B0<br />

rispetto a ~ω0.<br />

Una buon test <strong>della</strong> validità dell’approssimazione armonica si ottiiene confrontando<br />

le molecole di Idrogeno H2 ediDeuterioD2perlequali le frequenze di<br />

vibrazione misurate sono date da<br />

νH2 = 4401 cm −1<br />

νD2 = 3112 cm −1<br />

Le due molecole hanno la stessa E (R) ma H2 ha massa ridotta 1/2 di quella di<br />

D2 e quindi<br />

νH2 = √ 2νD2 =1.414 × 3112 cm −1 = 4401 cm −1 in perfetto accordo con gli<br />

esperimenti.<br />

La frequenza ω0 ètantopiùgrandequantopiùµ è piccola e quanto più U2<br />

ègrandeecioèquantopiùègrandelacurvaturadelpozzodipotenzialeinR0.<br />

Poichè R0 è sempre dello stesso ordine di grandezza (qualche Å), U2 cresce con la<br />

profondità U0 : ω0 è una funzione crescente <strong>della</strong> stabilità chimica. Consideriamo,<br />

ad esempio, due molecole che hanno circa la stessa massa ridotta ma energie di<br />

legame molto diverse: 77 Br 85 Rbchehaunlegameionicoe 84 Kr 85 Rb che ha un<br />

legame dovuto alle forze di Van der Walls con masse ridotte di 40.94 a.m.u e di<br />

42.25 a.m.u., rispettivamente, ma frequenze di 181 cm −1 la prima e 13 cm −1 la<br />

seconda.<br />

In questo schema i numeri quantici rotazionali sono quelli di ~ N 2 ,Nz edi<br />

LR, che è la componente del momento angolare totale degli elettroni ~ L nella<br />

direzione dell’asse per i due nuclei. Ovviamente il momento angolare totale ~ J =<br />

~N + ~ L è conservato ed è opportuno classificare gli stati con gli autovalori di ~ J 2<br />

n o<br />

ediJz. Per passare dalla rappresentazione ~N 2 ,Nz,LR alla rappresentazione<br />

n o<br />

~J 2 ,Jz,LR osserviamo che ~ N è ortogonale a ~ R e quindi<br />

³ ´<br />

JR = ~N + L~<br />

· b R ~ = LR<br />

~N 2 = ~ J 2 − 2 ~ J · ~ L + ~ L 2<br />

Se restiamo nell’approssimazione adiabatica ³ la funzione d’onda elettronica è quella<br />

<strong>della</strong> Hamiltoniana a nuclei fissi ϕ ~r; ~ ´<br />

R per la quale<br />

D ¯<br />

ϕ ¯−2 ~ J · ~ L + ~ L 2<br />

¯ E<br />

¯ ϕ = − ­ ϕ ¯ −2JRLR + L 2 ¯ ®<br />

¯ 2 2<br />

R ϕ = −Λ ~

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