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Struttura della Materia - INFN Napoli

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<strong>Struttura</strong> <strong>della</strong> <strong>Materia</strong> 151<br />

autofunzione di H0 <strong>della</strong> forma (101), e tutte le soluzioni <strong>della</strong> (102) per tutti i<br />

possibili valori di X 0 costiuisce un insieme completo di autofunzioni di H0. In<br />

quel che segue assumeremo che le ϕns (x, X 0 ), considerate come funzioni delle sole<br />

x, siano normalizzate a 1.<br />

Il problema agli autovalori (102) è analogo al problema di trovare gli stati<br />

stazionari di un atomo e può essere trattato con metodi analoghi, per esempio<br />

con quello del campo autoconsistente. Tuttavia, in questo caso vi sono più centri<br />

di forza e la simmetria degli atomi è largamente, se non totalmente distrutta.<br />

Ritornando all’Hamiltoniana molecolare completa H osserviamo che l’operatore<br />

TN accoppia gli autovettori di H0 corrispondenti a configurazioni X 0 vicine.<br />

Nella approssimazione adiabatica si trascura l’accoppiamento tra vettori con numeri<br />

quantici elettronici diversi e si suppone che n siaunbuonnumeroquantico:<br />

n ' Costante.<br />

Gli autovettori di H sono allora combinazioni lineari dei vettori |nX 0 i corrispondentiadundefinito<br />

valore di n, e sono <strong>della</strong> forma<br />

Z<br />

|nX 0 i ψ (X 0 ) dX 0 , (103)<br />

nella quale ψ (X 0 ) è una arbitraria funzione delle X 0 . Nella rappresentazione<br />

{xX} questi vettori sono rappresentati da funzioni d’onda <strong>della</strong> forma<br />

Φn (x, X) ≡ ϕn (x, X) ψ (X) (104)<br />

Le autofunzioni di H in questa approssimazione si possono ottenere applicando il<br />

metodo variazionale con Φn (x, X) come funzione di prova. Poichè i vettori (103)<br />

appartengono ad un sottospazio Sn, l’applicazione del metodo è equivalente ad<br />

un problema agli autovalori in questo sottospazio. In questo caso si ottiene una<br />

equazione di Schrõdinger per la funzione incognita ψ (X). Questa equazione<br />

corrisponde ad una Hamiltoniana, che indicheremo con Hn, cheèlaproiezione<br />

di H su Sn; essa agisce solo sulle variabili dinamiche dei nuclei. Gli autovalori di<br />

Hn sono i livelli di energia molecolari relativi al numero quantico elettronico n.<br />

Il funzionale E[Φn] deve essere minimizzato rispetto alla funzione di prova<br />

ψ (X)<br />

E[Φn]=<br />

=<br />

RR<br />

∗ ϕn (x, X) ψ∗ (X) Hϕn (x, X) ψ (X) dxdX<br />

RR<br />

|ϕn (x, X)| 2 |ψ (X)| 2 = (105)<br />

dxdX<br />

RR<br />

∗ ϕn (x, X) ψ∗ (X)(H0 + TN) ϕn (x, X) ψ (X) dxdX<br />

R<br />

|ψ (X)| 2 dX<br />

essendo R |ϕn (x, X)| 2 dx =1. Calcoliamo<br />

Z<br />

ϕ ∗ n (x, X) TN ϕn (x, X) ψ (X) dx (106)

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