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Struttura della Materia - INFN Napoli

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<strong>Struttura</strong> <strong>della</strong> <strong>Materia</strong> 215<br />

con r, s e p interi. Poichè il prodotto del volume <strong>della</strong> cella primitiva del reticolo<br />

diretto col volume <strong>della</strong> cella primitiva del reticolo reciproco è eguale a (2π) 3 ,<br />

allora la densità dei valori di ~ k permessi nella zona di Brillouin è pari a V/ (2π) 3 ,<br />

dove V è il volume <strong>della</strong> cella grande che identifichiamo con quello di tutto il<br />

cristallo.<br />

Ad un particolare valore di ~ ³ ´<br />

k corrisponde, in generale, uno spettro discreto di<br />

autovalori λj<br />

~k . Al variare di ~ ³ ´<br />

k ciascun λj<br />

~k varia e l’autovalore può essere<br />

considerato come una funzione a più valori di ~ k, con l’indice j che distingue le<br />

varie determinazioni ³ ´ (nel seguito le chiameremo bande). Da quanto abbiamo<br />

detto λj<br />

~k deve essere una funzione periodica di ~ k con i periodi del reticolo<br />

reciproco, i cui valori si ripetono in ciascuna cella primitiva del reticolo reciproco.<br />

Le condizioni al contorno periodiche limitano i valori di ~ ³ ´<br />

k e restingono i λj<br />

~k<br />

ad un insieme discreto, dando luogo ad una densità finita di autovalori ρ (λ) ,<br />

essendo ρ (λ) dλ il numero dei valori di λ permessi nell’intervallo dλ. Per calcolare<br />

il numero ρ (λ) dλ si deve identificare ³ ´ la regione <strong>della</strong> zona di Brillouin a cui<br />

corrispondono autovalori λj<br />

~k che cadono nell’intervallo tra λ e λ + dλ, poi<br />

moltiplicare il volume di questa regione per V/ (2π) 3 , la densità dei ~ k permessi<br />

nella zona, ed infine sommare su j. Laρ (λ) calcolata con le condizioni al contorno<br />

periodiche è indipendente, in una certa misura, dal tipo di condizioni al contorno<br />

imposte alla superficie.<br />

Mostreremo questo attraverso un esempio. Consideriamo una porzione di una<br />

rete quadrata di atomi collegati da molle identiche ai primi vicini. Gli atomi<br />

sugli spigoli del quadrato sono collegati agli atomi di posto corrispondente sullo<br />

spigolo opposto da una molla identica a quelle interne e da un’asta rigida di massa<br />

nulla. Queste condizioni al contorno danno luogo a modi normali identici a quelli<br />

determinati dalle condizioni al contorno periodiche.<br />

Vogliamo confrontare la distribuzione delle frequenze normali di questo sistema<br />

con quelle del sistema che si ottiene da questo tagliando le molle esterne, in<br />

modo da realizzare condizioni sulla superficie più prossime a quelle di un cristallo<br />

reale.Sappiamo dalla meccanica analitica che dato un sistema meccanico con N<br />

gradi di libertà (e quindi con N modi normali), se imponiamo un vincolo che<br />

riduce il numero di gradi di libertà a N − 1, allora le nuove N − 1 frequenze normali<br />

si alterneranno alle N frequenze originali. Se si cambia la costante elastica di<br />

una singola molla del sistema, nessuna frequenza caratteristica si sposterà tanto<br />

dalla sua posizione originaria da uscire dall’intervallo tra la frequenza immediatamente<br />

la precedeva e la frequenza che immediatamente la seguiva. Indichiamo<br />

con ωn le frequenze del sistema originario e con ω0 n quelle del sistema modificato<br />

l’indice n va da 1 (la frequenza più bassa) a N (la frequenza più alta). Se sostituiamo<br />

una molla con un’asta rigida, introduciamo un vincolo che riduce il numero<br />

dei gradi di libertà a N − 1 e siano le frequenze caratteristiche Ω1, Ω2, ...ΩN−1 in

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