Struttura della Materia - INFN Napoli
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<strong>Struttura</strong> <strong>della</strong> <strong>Materia</strong> 224<br />
ottico mentre quello di sotto è detto acustico. Consideramo un’onda elettromagnetica<br />
che si propaghi in direzione perpendicolare ai piani atomici. In regime di<br />
risposta lineare la polarizzazione dipende linearmente dal campo elettrico, e ci<br />
aspettiamo che il massimo accoppiamento si abbia quando le due onde hanno lo<br />
stesso vettore d’onda e la stessa frequenza. La velocità <strong>della</strong> radiazione elettromagnetica<br />
è molto più grande di quella delle vibrazioni elastiche, e l’eguaglianza<br />
tralefrequenzeselezionainsostanzailmododivettored’ondanullodelramo<br />
di sopra a p =0. In definitiva ci aspettiamo che i cristalli degli alogenuri alcalini<br />
assorbono ed emettono essenzialmente alla frequenza ωmax dell’equazione (183).<br />
Questa frequenza cade nella regione infrarossa nella quale gli alogenuri alcalini<br />
hanno la banda di assorbimento fondamentale detta di ‘reststrahl’.<br />
4.5 Bande di energia degli elettroni nei solidi<br />
Lo studio del moto degli elettroni e dei nuclei nei solidi richiede l’uso <strong>della</strong> approssimazione<br />
adiabatica che ci consente di separare il moto degli elettroni da<br />
quello dei nuclei. Occorre in primo luogo risolvere il problema del moto degli<br />
elettroni in presenza dei nuclei considerati come centri di forza fissi, poi l’energia<br />
elettronica, parametrizzata dalle posizioni dei nuclei, può essere considerata<br />
come energia potenziale per il moto dei nuclei. L’uso <strong>della</strong> approssimazione armonica<br />
di piccole oscillazioni attorno alla posizione di equilibrio consente l’analisi<br />
delle vibrazioni dei solidi in termini di modi normali. Per trovare le energie degli<br />
elettroni nei solidi sono necessarie ulteriori approssimazioni. Quella che intendiamo<br />
discutere in questo paragrafo include gli effetti attrattivi dei nuclei e di<br />
repulsione degli elettroni tra loro in un potenziale unico nel quale gli elettrone<br />
si muovono come particelle indipendenti. Si possono concepire procedimenti di<br />
autoconsistenza del tipo di quelli messi in atto negli atomi e trattare con più accuratezza<br />
gli effetti a molti corpi dovuti all’interazione elettrone-elettrone con le<br />
approssimazioni di Hartree e di Hartree-Fock. In definitiva ci troviamo di fronte<br />
al problema di determinare autofunzioni ed autovalori dei singoli elettroni in un<br />
potenziale che ha la periodicità del reticolo diretto.<br />
Un certo numero di risultati (delocalizzazione degli stati stazionari, comparsa<br />
di bande di energia permesse e proibite, forma delle funzioni di Bloch) possono<br />
essere stabiliti attraverso lo studio del caso più semplice di un potenziale periodico<br />
unidimensionale V (x) tale che<br />
V (x) =V (x + a) (184)<br />
dove a è il passo del reticolo. L’equazione di Schrōdinger<br />
− ~2<br />
2m<br />
d2ψ + V (x) ψ = Eψ<br />
dx2 in quanto equazione differenziale ordinaria del secondo ordine ha due soluzioni<br />
reali linearmente indipendenti u (x) e v (x) .La (184) comporta che anche u (x + a)