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Struttura della Materia - INFN Napoli

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<strong>Struttura</strong> <strong>della</strong> <strong>Materia</strong> 244<br />

Questa discontinuità implica che il gas di Bose ideale ha una transizione di<br />

fase alla temperatura T0. Alla temperatura critica una frazione finita di particelle<br />

incomincia ad occupare lo stato di momento zero. Per temperature più basse di<br />

T0 il numero di occupazione dello stato di singola particella di minima energia<br />

è dell’ordine di N piuttosto che essere attorno a 1. Come fu messo in evidenza<br />

da London questo stato è ordinato nello spazio dei momenti invece che in quello<br />

delle coordinate: questo fenomeno è chiamato condensazione di Bose-Einstein.<br />

Un sistema fisico il cui comportamento è vicino al gas di Bose ideale è l’elio<br />

liquido He 4 . La sua densità a bassa temperatura risulta<br />

ρ =0.145 gcm −3<br />

alla quale corrisponde una temperatura critica<br />

T0 =3.14 ◦ K.<br />

Al di sotto di questa temperatura la discussione precedente mostra come l’insieme<br />

contiene due diverse componenti, una che corrisponde a particelle che occupano<br />

lo stato a momento nullo e perciò non hanno energia, e l’altra corrispondente<br />

a particelle negli stati eccitati. Gli esperimenti mostrano che l’elio liquido He 4<br />

ha transizione a 2.2 ◦ K (il punto λ) tra le due fasi HeI e HeII. Sotto la temperatura<br />

critica l’He 4 si comporta come una miscela di un superfluido e di un fluido<br />

normale e il superfluido non ha nè viscosità nè capacità termica. La frazione<br />

<strong>della</strong> componente normale scompare quando la temperatura va a zero. La condensazione<br />

di Bose-Einstein di un gas ideale di Bose fornisce una descrizione<br />

qualitativa dell’He 4 . Il gas ideale di Bose è comunque un modello eccessivamente<br />

semplificato. Per esempio il calore specificorealevaazerocomeT 3 per T che<br />

tende a zero e il calore specifico ha una divergenza logaritmica a T0, nel punto<br />

λ. Se inoltre identificassimo la componente superfluida con quella che occupa<br />

lo stato a momento nullo il superfluido non potrebbe avere, come mostrano gli<br />

esperimenti, una velocità diversa da zero. Solo l’introduzione di una interazione,

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