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Fac-simile Scheda Linee di Ricerca - Federalimentare

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allowed <strong>di</strong>stinguishing tyrosol and hydroxytyrosol derivatives through the <strong>di</strong>agnostic fragments at m/z 192 and280, respectively.2. E. Boselli, R. Strabbioli, G. Di Lecce, G. Pieralisi, N.G. Frega. Quality and oxidative stabilityof virgin olive oils obtained below and above 27 °C. Atti del 20° Congresso della SocietàItaliana per lo Stu<strong>di</strong>o delle Sostanze Grasse, Qualità e sicurezza degli oli d’oliva:conoscenzeattuali e prospettive future, Roma, 7-8 Giugno 2007.Within the European Union, in<strong>di</strong>cations of ‘first cold pressing’ and ‘cold extraction’ can only be used for virginolive oil (VOO) obtained below 27 °C from mechanical processing. Three <strong>di</strong>fferent malaxing temperatures (25,35 and 45 °C) are here evaluated for the quality of the VOO obtained in a continuous industrial plant. The oilswere stored at room temperature in the dark for 12 months. Initially, oil obtained from a blend of Frantoio/Leccinocultivars (F/L) had higher aci<strong>di</strong>ty and peroxide levels and lower phenolic content than a Coratinacultivar (Cor). The oxidative stability of the oils positively correlated with malaxation temperature (F/L, R2 ¼0.818; Cor, R2 ¼ 0.987) as the phenolic content was <strong>di</strong>rectly proportional to the temperature (F/L, R2 ¼ 0.887;Cor, R2 ¼ 0.992). Only oils obtained at 45 °C were rejected because of ‘heated or burnt’ off-flavour. Decarboxymethylationof secoiridoids and further hydrolysis of phenolic esters occurred during storage. The oxidationproducts of derivatives of tyrosol and hydroxytyrosol were detected after nine months in both the F/L and Corsamples. Thus, VOO obtained at a processing temperature lower than 27 °C does not show higher chemical andsensory qualities than VOO obtained at 35°C.3. Gli aci<strong>di</strong> grassi nei sistemi lipi<strong>di</strong>ci vegetali, N.G. Frega, E. Boselli, D. Pacetti (2006). In: Attidel 1° Congresso Nazionale ARNA, 23-25 marzo 2006. (pp. 36-39). BOLOGNAPer determinare il profilo completo degli aci<strong>di</strong> grassi degli alimenti è necessario preparare derivati non polari, inparticolare i metilesteri, che vengono <strong>di</strong>rettamente iniettati in cromatografia gas-liquida, utilizzando colonnecapillari con fasi stazionarie considerate polari o altamente polari. La gascromatografia capillare è la tecnica <strong>di</strong>elezione per l’analisi dei metilesteri degli aci<strong>di</strong> grassi (FAME), in quanto assicura la selettività necessaria perrisolvere le coppie <strong>di</strong> isomeri geometrici cis-trans e permette quin<strong>di</strong> una quantificazione affidabile.Nel campo del controllo <strong>di</strong> qualità e della ricerca la determinazione degli aci<strong>di</strong> grassi trans ha avuto un fortesviluppo per le implicazioni che questi lipi<strong>di</strong> hanno dal punto <strong>di</strong> vista nutrizionale. Nella figura 1 è riportato untracciato <strong>di</strong> aci<strong>di</strong> grassi relativo a campioni <strong>di</strong> biscotti all’olio d’oliva e brodo vegetale, in cui si evidenzia lapresenza <strong>di</strong> isomeri trans. Durante il processo <strong>di</strong> raffinazione previsto per tutti gli oli vegetali con esclusionedegli oli vergini <strong>di</strong> oliva, si formano, anche se in piccola quantità, in funzione dell’intensità del trattamento, gliaci<strong>di</strong> grassi in configurazione trans, a partire dagli analoghi isomeri <strong>di</strong> configurazione cis. Gli aci<strong>di</strong> grassi transsi comportano, dal punto <strong>di</strong> vista nutrizionale, come gli aci<strong>di</strong> grassi saturi, essendo in grado <strong>di</strong> innalzare ilcontenuto <strong>di</strong> LDL (Low Density Lipoprotein) e <strong>di</strong> ridurre contemporaneamente i livelli HDL (High DensityLipoprotein). Questo effetto biologico costituisce un fattore <strong>di</strong> rischio ormai noto nell’aterosclerosi. Gli aci<strong>di</strong>grassi trans entrano tuttavia nella <strong>di</strong>eta quoti<strong>di</strong>ana, sia come lipi<strong>di</strong> visibili, sia invisibili. Nel primo caso si portal’esempio delle margarine, soprattutto per quanto riguarda i prodotti commercializzati nel passato: durante ilprocesso <strong>di</strong> idrogenazione infatti avviene la formazione <strong>di</strong> questi artefatti, come evidenziato in fig. 2. Gli aci<strong>di</strong>grassi trans sono quin<strong>di</strong> presenti, come lipi<strong>di</strong> invisibili, nei grassi idrogenati utilizzati per la produzione <strong>di</strong> moltiprodotti alimentari, quali i prodotti da forno, meren<strong>di</strong>ne, snack dolci e salati, preparati per brodo, sia vegetali cheanimali..Un altro aspetto importante è rappresentato dal fatto che il profilo degli aci<strong>di</strong> grassi non solo è caratteristico <strong>di</strong>ogni specie botanica, ma può variare anche a seconda della varietà. Ciò permette così <strong>di</strong> utilizzare l’analisigascromatografica per determinare l’origine <strong>di</strong> oli puri o miscelati. La selezione varietale ha permesso, in alcunicasi, <strong>di</strong> migliorare la qualità nella composizione degli aci<strong>di</strong> grassi, come, ad esempio, nel caso della colza e delgirasole. Sono infatti state selezionate varietà <strong>di</strong> colza che producono un olio a bassissimo contenuto <strong>di</strong> acidoerucico (C22:1 ∆ 13c ω9), un acido grasso riconosciuto tossico per l’organismo; sono state introdotte inoltrevarietà <strong>di</strong> girasole dai cui semi si estrae olio ad alto tenore <strong>di</strong> acido oleico, migliorando così la stabilità dal punto<strong>di</strong> vista ossidativo. In prospettiva, le biotecnologie innovative sembrano promettenti per ottenere varietà <strong>di</strong> pianteoleaginose dai cui semi possano essere ottenuti oli <strong>di</strong> profilo specifico per le necessità nutrizionali dell’uomo edegli animali <strong>di</strong> importanza zootecnica.SISTAL - SOCIETA’ ITALIANA DI SCIENZE E TECNOLOGIE ALIMENTARIDipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Agroalimentari, Università degli Stu<strong>di</strong> della TusciaVia San Camillo de Lellis, 01100 ViterboTel.: 0761- 35 74 94/7 , Fax: 0761- 35 74 98, e-mail: mmoresi@unitus.it390

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