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CAPITOLO SECONDO<br />
CHE COSA È LA FEDE<br />
In senso etimologico fede significa persuasione, confidenza.<br />
In senso largo ogni assenso della mente.<br />
In senso stretto teologicamente si può considerare 1) - come atto<br />
2) - come abito.<br />
1) - Come ATTO si può definire: assenso soprannaturale col quale l’intelletto sotto l’impero<br />
della volontà e l’influsso della grazia aderisce con fermezza alle verità rivelate per l’autorità di Dio<br />
rivelante.<br />
La definizione ci presenta tutti gli elementi essenziali della fede.<br />
Essa è:<br />
a) - atto che emana dall’intelletto. Il conoscere e l’assentire è un atto della intelligenza e in<br />
questo si distingue dal senso religioso, come vorrebbero i Modernisti, il quale si fonda sulla immaginazione<br />
e la sensibilità piuttosto che su di un motivo razionale.<br />
b) - sotto l’impero della volontà. L’atto di fede non emana solo dall’intelletto, ma richiede un<br />
atto della volontà, perchè non abbiamo l’intrinseca evidenza di una verità, come l’abbiamo in alcuni<br />
principi naturali. Per esempio ho l’intrinseca evidenza che il sole risplende e non posso negare che<br />
risplende; due e due fanno quattro, e la volontà non può modificare questa evidenza. Nella fede invece ho<br />
una ragione estrinseca: l’autorità di Dio rivelante. Non essendo intrinsecamente evidente, l’intelligenza<br />
resta libera, e quindi ha il merito di aderire, se vuole, senza esserne costretta. Ecco perchè è necessario<br />
l’influsso della volontà. In questo la fede differisce dalla visione beatifica, nella quale si percepisce<br />
chiaramente e immediatamente la verità;<br />
c) - sotto l’influsso della grazia. L’atto di fede è soprannaturale non bastano perciò le sole forze<br />
umane dell’intelletto e della volontà, ma occorre la grazia di Dio che illumini l’intelletto e muova la volontà,<br />
oltre la soprannaturalità della Rivelazione, fatta da Dio. In questo la fede differisce dalla scienza<br />
che aderisce a verità di ordine naturale.<br />
d) - con fermezza. L’adesione alla fede deve essere ferma, perchè appunto ha come motivo<br />
l’autorità stessa di Dio rivelante, che non può ingannarsi né ingannare. In questo si distingue dalla<br />
opinione che manca di certezza.<br />
e) - le verità rivelate. Queste parole indicano l’oggetto materiale della fede.<br />
f) - per l’autorità di Dio rivelante: è il motivo formale, la ragione per cui si crede. In questo<br />
differisce dalla fede storica, che oltre ad avere come oggetto verità di ordine naturale, si fonda sulla<br />
testimonianza degli uomini.<br />
2) - Come ABITO la fede si può definire: Virtù soprannaturale e teologica che dispone la mente<br />
ad assentire con fermezza a tutte le verità rivelate da Dio. L’atto di per sé è transitorio, la virtù invece<br />
è un abito permanente.<br />
a) - soprannaturale cioè al di sopra delle forze e delle esigenze della natura; ed è tale perchè: a)<br />
il suo soggetto comprende misteri al di sopra della ragione; b) il motivo è l’autorità di Dio che rivela, e<br />
perciò è un modo di conoscere che non ci è dovuto; e) la sua origine viene da Dio che la infonde<br />
nell’anima; d) il suo fine è il raggiungimento di Dio in modo soprannaturale.<br />
b) - teologica, perchè ha come oggetto Dio.<br />
c) - dispone la mente, cioè l’intelletto e la volontà.<br />
La definizione del Concilio Vaticano<br />
Quanto abbiamo spiegato corrisponde a ciò che ha definito il Concilio Vaticano riguardo alla fede.<br />
Esso dica: la fede «è una virtù soprannaturale, per la quale, colla aspirazione e aiuto della grazia di<br />
Dio crediamo essere vere le cose da Lui rivelate, non per l’intrinseca verità delle cose, veduta alla<br />
luce della ragione naturale, ma per l’autorità di Dio rivelante, il quale non può ingannarsi né<br />
ingannare». (D. B. 1789).