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LA SECONDA VENUTA DI CRISTO<br />
Dio per mezzo di Gesù condurrà con lui quelli che si addormentarono… e i morti che sono in Cristo<br />
risorgeranno per primi» (Tess. 4, 13-14).<br />
B) - dalla Tradizione: Concordemente i Padri hanno asserito questa verità.<br />
La Didachè (16, 6) dopo aver detto che si aprono i cieli e gli Angeli suonano le loro trombe, parla<br />
«della risurrezione dei morti».<br />
Atenagora ha un intero trattato sulla RISURREZIONE dei morti.<br />
S. Policarpo (Ep. ad Fu.) chiama: «primogenito di satana chi nega la RISURREZIONE e il giudizio».<br />
S. Agostino (De Civ. Dei 22,20) «La RISURREZIONE dei morti è fede propria de cristiani. Questa<br />
l’ha mostrata in sè stesso e ce ne ha dato l’esempio di fede Cristo nostro Capo».<br />
Le doti dei corpi gloriosi<br />
Mentre i corpi dei dannati saranno spaventosi e orribili a somiglianza dei demoni, i corpi dei giusti<br />
risorgeranno gloriosi.<br />
S. Paolo (1 Cor. 15, 42-44) ne fa una descrizione da cui si deduce la loro:<br />
1 – immortalità e impassibilità: «È seminato nella corruzione, risorgerà nella incorruzione». A<br />
somiglianza del seme che gettato nel solco marcisce per trasformarsi nella spiga, così il corpo mortale<br />
dalla terra risorgerà, ma non più corruttibile. Esso resterà immortale e non potrà più patire.<br />
2 – la bellezza, lo splendore e la integrità. «È seminato nella ignobiltà, risorgerà nella gloria». I<br />
corpi risorgeranno gloriosi, corretti dai difetti organici o della età. Quindi nè la debolezza nè la piccolezza<br />
della infanzia, nè la caducità della vecchiaia, ma tutti in una perenne pienezza di età, belli e splendidi, a<br />
somiglianza di Gesù risorto.<br />
3 – l’agilità. «È seminato nella infermità, risorgerà nella potenza». Non la stanchezza, ma la<br />
prontezza per potersi muovere senza nessun ostacolo, spostarsi rapidissimamente da un luogo all’altro<br />
come gli Angeli.<br />
4 – la sottilità. «È seminato un corpo animale, risorgerà un corpo spirituale». Così il corpo sarà<br />
pienamente soggetto all’anima e non potrà essere trattenuto da nessun ostacolo materiale, come Gesù<br />
risorto che entrò nel Cenacolo a porte chiuse.<br />
IL GIUDIZIO UNIVERSALE<br />
TESI - Dopo la RISURREZIONE dei morti avverrà il giudizio universale<br />
É DI FEDE<br />
dai vari Simboli e Concili, tra cui richiamiamo il Simbolo Apostolico e Niceno-Costantinopolitano:<br />
«a giudicare i vivi e i morti» e quello Atanasiano: «dovranno rendere ragione delle loro opere».<br />
SPIEGAZIONE. Il giudizio universale non riforma la sentenza del giudizio particolare, ma<br />
confermandola di fronte a tutti, mostra la bontà e la giustizia divina, che voleva salvi tutti gli uomini e a<br />
tutti ha dato le grazie sufficienti. Si vedrà che chi è dannato, lo è solo per sua colpa. Si vedrà anche che le<br />
croci e le umiliazioni erano dono di Dio. Mostra pure l’esaltazione di Cristo, umiliato e condannato dagli<br />
uomini. Egli apparirà con grande gloria e maestà, preceduto dal vessillo della Croce, (cfr. Mt. 24, 30) «e<br />
allora apparirà il segno del Figlio dell’Uomo nel Cielo», ora segno di gloria, un giorno segno di condanna e<br />
di ignominia. E anche ricompensa ai buoni che nella vita erano stati considerati stolti ed avevano sofferto,<br />
mentre facevano bene.<br />
Gesù sarà accompagnato dagli Angeli e dai Santi. Il giudizio sarà sui pensieri: «Il Signore<br />
manifesterà i disegni dei cuori» (1 Cor. 4, 5); sulle parole: «In quel giorno del giudizio gli uomini saranno<br />
giudicati di ogni parola oziosa che avranno detto» (Mt. 12, 36); sulle opere: «Renderà a ciascuno secondo<br />
le sue opere» (Rom. 2, 6); sulle omissioni «Fa peccato chi sa fare il bene e non lo fa» (Gc. 4,17).<br />
La Rivelazione non indica il luogo del giudizio. Una pia sentenza crede che sia la valle di Giosafat<br />
a Gerusalemme, presso il Cedron dalle parole di Gioele (3, 2): «Radunerò tutte le genti e le condurrò<br />
nella valle di Giosafat». Giosafat significa «Il Signore giudichi» ma da questa parola non si può indicare<br />
con certezza il luogo.<br />
PROVA. Non riporteremo le numerose testimonianze dei Salmi, di Isaia o di S. Paolo. Ci<br />
fermeremo alla parola di Gesù (Mt. 25, 31-46): «Quando poi verrà il Figlio dell’Uomo nella sua gloria e<br />
con Lui tutti gli Angeli allora sederà sul trono della sua gloria. E si raduneranno dinanzi a Lui tutte le<br />
Nazioni, e separerà gli uni dagli altri come il pastore separa le pecore dai capri; metterà le pecore alla