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ATTRIBUTI OPERATIVI<br />
previsione dei meriti. La perseveranza finale, cioè la buona morte, è un dono e la predestinazione è<br />
gratuita, ossia anteriore alla previsione dei meriti (Cfr. D. B. 176-200).<br />
La volontà salvifica di Dio<br />
TESI II - Dio vuole salvi tutti gli uomini con volontà vera e sincera anche dopo la previsione del<br />
peccato originale e non condanna nessuno all’inferno prima della previsione dei demeriti.<br />
È DI FEDE<br />
la volontà salvifica di Dio riguardo a tutti i fedeli.<br />
E prossima alla fede riguardo agli infedeli adulti.<br />
E dottrina comune riguardo ai bambini che muoiono senza Battesimo.<br />
Osserviamo che queste tre note teologiche, se hanno una gradazione differente riguardo alla<br />
censura cui va incontro chi le nega in quanto la Chiesa finora vi si è pronunziata più o meno<br />
esplicitamente, pure tutte e tre danno la certezza di quello che è l’insegnamento cattolico.<br />
PROVA: A) - dalla Scrittura. Dio, anche dopo il peccato di Adamo, vuole la salvezza dell’uomo,<br />
tanto che promette il Redentore. Ripetutamente anche nell’Antico Testamento, è manifestata la<br />
misericordia del Signore: «Non odii niente di coloro che tu hai fatto… Perdoni a tutti, perché sono cose<br />
tue, o Signore, che ami le anime» (Sap. 12, 19). «Non voglio la morte dell’empio, ma che si converta<br />
dalla sua via e viva» (Ez. 23, 11).<br />
E nel Nuovo Testamento troviamo: Il Signore «agisce pazientemente per voi, non volendo che<br />
alcuno perisca, ma che tutti tornino a penitenza» (2 Pt. 3, 9). «Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i<br />
peccatori» (Mt. 9, 13). Tutti questi passi ci mostrano la volontà vera di Dio, che vuole salvi tutti gli<br />
uomini.<br />
In particolare troviamo questa volontà di salvezza, espressa per i fedeli: «La volontà di Colui che<br />
mi ha mandato, cioè del Padre, è questa, che di quanto ha dato a me io niente perda, ma lo risusciti<br />
nell’ultimo giorno» (Gv. 6, 39-40). E S. Paolo dice che Dio è «Salvatore di tutti, massimamente dei<br />
fedeli» (1 Tim. 4, 6).<br />
Per gli infedeli in particolare, oltre i passi generali, troviamo in S. Paolo (1 Tim. 2, 1-6) che dopo<br />
aver invitato a pregare per tutti gli uomini, per i re (che ancora erano pagani), per le autorità, dice che<br />
ciò è accetto a Dio nostro Salvatore «che vuole che tutti gli uomini siano fatti salvi e giungano alla<br />
cognizione della verità». Dunque Dio vuol salvare anche quelli che sono nell’errore, e ne porta la ragione:<br />
«Poiché uno solo è Dio, uno solo è il Mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù che ha dato sé<br />
stesso in redenzione per tutti» (ivi).<br />
La II parte della tesi e cioè che non condanna nessuno all’inferno prima della previsione dei<br />
meriti, provata dalle parole che Gesù pronuncerà nell’ultimo giudizio: «Allontanatevi da me, maledetti,<br />
nel fuoco eterno…, perché ebbi fame e non mi deste da mangiare ecc.». (Mt. 25, 41 s.). L’unica ragione<br />
che ne porta, è appunto per queste colpe. Non dice, come agli eletti, «vi fu preparato fino dal principio<br />
del mondo», ma solo «che era stato preparato per Satana e i suoi compagni». Anch’essi dovranno andarvi<br />
e soltanto a causa delle loro colpe.<br />
B) - dalla Tradizione. La proposizione di Giansenio «è semipelagiano dire che Cristo è morto<br />
assolutamente per tutti gli uomini» è stata condannata come eretica (D. B. 1096).<br />
L’uomo, dopo il peccato originale rimane libero, e sotto l’influsso della grazia coopera<br />
liberamente a ciò che Dio vuole (D. B. 793, 806). Dio vuole che tutti gli uomini si salvino, anche se<br />
permette che alcuni si perdano (D. B. 318).<br />
Il Conc. di Trento (D. B. 904) riporta alla lettera la frase di S. Agostino: (De natura et gratia 43,<br />
50) «Dio non comanda mai l’impossibile, ma comandando ci ammonisce di fare ciò che possiamo e di<br />
domandargli ciò che non possiamo e ci dà la grazia affinché possiamo». Dunque Dio dà a tutti gli uomini le<br />
grazie per salvarsi, e quelli che non si salvano debbono attribuirlo solo alla loro mala volontà.<br />
I vari sistemi<br />
Per chiarezza cominciamo col dare alcuni punti sulla dottrina certa della Chiesa:<br />
1) La predestinazione alla prima grazia è fatta prima della previsione di qualsiasi merito. Essa è<br />
gratuita.<br />
2) La predestinazione all’ultima grazia non si ha per merito di diritto (de condigno, dicono i<br />
teologi); c’è controversia se si abbia per merito di convenienza (de congruo).<br />
3) La predestinazione completa cioè alla prima grazia e alla gloria è pure prima della previsione<br />
dei meriti.<br />
4) La predestinazione da parte di Dio, è assolutamente certa e immutabile.<br />
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