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352<br />

IL GIUDIZIO PARTICOLARE<br />

I fedeli viventi, invece, possono aiutarle dando il suffragio, soddisfacendo colle loro opere, e<br />

impetrando colle loro preghiere. Per questo è di somma utilità soprattutto l’offerta del Sacrificio della<br />

Messa, poi le orazioni, le opere buone, le indulgenze 1 .<br />

PROVA: A) - dalla Scrittura: Il Libro Il dei Maccabei (12, 43-46) racconta che Giuda Macabeo dopo<br />

una battaglia invia un’offerta al Tempio perché si offrano sacrifici per i caduti «addormenta tisi nella<br />

pietà a, concludendo: «È santo e salutare il pensiero di pregare per i defunti perché siano prosciolti dai<br />

peccati». Parla quindi di anime buone che dovevano però essere purificate, e il suffragio dei vivi sarebbe<br />

loro giovato.<br />

Gesù nel Vangelo ci dice che c’è un peccato che «non sarà rimesso nè in questo mondo nè in<br />

quell’altro» (Mt. 12, 32). Ciò significa che ci sono dei peccati che possono essere rimessi nell’altra vita, e<br />

sono quelli che hanno la loro purificazione nel Purgatorio.<br />

S. Paolo (1 Cor. 3 10-19) dice che ci sarà chi sarà salvato «per mezzo del fuoco».<br />

B) - dalla Tradizione. Fin dai primi secoli è universale la pratica delle preghiere e delle offerte<br />

per i Defunti, come lo provano iscrizioni delle Catacombe, dove si prega che le «anime abbiano il<br />

refrigerio, abbiano la luce».<br />

Tertulliano (De corona 3) ricorda che vengono fatte offerte per i Defunti nell’anniversario della<br />

morte; racconta di una sposa che prega per il «refrigerio» dell’anima del marito (De monog. 10) e di un<br />

luogo dove «si espiano» i delitti minori (De Anima 58).<br />

S. Cirillo di Gerusalemme (Cath. 23, 9) ci invita a pregare per i Defunti, pensando di portare aiuto<br />

alle loro anime.<br />

S. Agostino (Ench. 69) afferma che «alcuni fedeli.., vengono salvati per il fuoco del Purgatorio».<br />

LE PENE DEL PURGATORIO<br />

La Chiesa non ha dichiarato esplicitamente quale sia quel genere di pene che soffrono le anime del<br />

Purgatorio. I Teologi ne danno una spiegazione facendo una analogia colle pene dell’Inferno.<br />

S. Tommaso (Suppl. app. q. 2, a. 1): «Nel Purgatorio c’è una duplice pena: una del danno, in<br />

quanto cioè le anime vengono ritardate dalla divina visione; l’altra del senso in quanto sono punite<br />

dal fuoco corporeo».<br />

La pena del danno. Nell’Inferno vi è privazione eterna di Dio. E logico che come analogia nel<br />

Purgatorio vi è una differenza sostanziale. Infatti le anime non possono ancora vedere Dio ma hanno la<br />

certezza che la loro privazione è solo temporale. Quindi pur nel desiderio intenso di giungere alla visione<br />

beatifica del cielo, vedono la necessità della loro purificazione e da se stesse rimarrebbero nel Purgatorio,<br />

non sentendosi degne di presentarsi dinanzi a Dio anche con la più piccola macchia.<br />

La pena del senso. Certamente nel Purgatorio vi sono pene positive, oltre al ritardo dell’ingresso<br />

alla gloria. Lo ha dichiarato il Conc. di Lione Il: «Le loro anime sono purgate dopo la morte con le pene<br />

del Purgatorio ossia purificatrici» (D. B. 464).<br />

Presso i, Greci generalmente non si ammette una pena reale del fuoco del Purgatorio, ma un<br />

tormento di fatiche, di dolori e di oscurità 2 .<br />

I Latini più comunemente ammettono la pena del fuoco, oltre le sopraddette. S. Agostino dice:<br />

«con lo stesso fuoco con cui vengono tormentati i dannati, vengono purificati gli eletti».<br />

S. Tommaso precisando l’effetto del fuoco nelle sostanze in- corporee, dice che le anime vengono<br />

«allegate» da questo fuoco, ma non alterate.<br />

GRAVITÀ E DURATA. Non si sa nulla di certo. S. Tommaso pensa che la pena più piccola del<br />

Purgatorio è più grave della più grande di questo mondo; S. Bonaventura invece pensa che la più grande<br />

pena del Purgatorio è superiore alla più grande di questa vita; non così la più piccola che può essere<br />

minore di alcune di questa vita.<br />

Per la durata si insegna unanimemente che il Purgatorio non continuerà oltre il giorno del Giudizio<br />

universale. Per coloro che moriranno in ultimo, a Dio non mancano i mezzi per purificarli in breve tempo.<br />

Per ciascuna anima in particolare, le pene dureranno più o meno a seconda del numero e della<br />

gravità delle macchie. La Chiesa ammette fondazioni di suffragi in perpetuo, il che però non dà come<br />

necessaria conseguenza che delle anime debbano restare in Purgatorio fino alla fine del mondo. Infatti,<br />

anche liberate quelle anime, quei suffragi serviranno per altre.<br />

1<br />

Una opinione diffusa ritiene che gli Angeli e i Santi possano interpellare per le anime del Purgatorio. La Liturgia dice:<br />

«Intercedendo la B. Vergine Maria con tutti i Santi, concedi che giungano al consorzio della beatitudine eterna». Pure le Anime<br />

pregano per i vivi specialmente per coloro che le suffragano. Quantunque la Chiesa non invochi pubblicamente le Anime del<br />

Purgatorio, approva i fedeli che le invocano privatamente, arricchendo anche con indulgenze tali orazioni.<br />

2<br />

Ricordiamo a questo punto l’avviso del Conc. di Trento (Sess. 25) che con le persone più incolte non i debbono trattare le<br />

questioni più sottili che non servono a edificazione.

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