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TRATTATO OTTAVO<br />

DIO RIMUNERATORE<br />

Il Corso della vita terrena ha termine con la morte, Che la separazione dell’anima dal corpo. In<br />

quel momento cessa il tempo per meritare e cessa pure la mutabilità dell’uomo ora rivolto verso Dio, ora<br />

avverso a Lui per il peccato. Con la morte, mentre il corpo va in disfacimento in attesa della risurrezione<br />

finale, l’anima continua a vivere, in quanto immortale, essendo spirito. Essa nello stato di amicizia o<br />

inimicizia di Dio in cui si trova in quel momento, rimarrà per sempre immutabile.<br />

La morte è universale per tutti gli uomini. Ce lo dice la quotidiana esperienza e la Scrittura,<br />

come abbiamo visto, ce la presenta come conseguenza del peccato: «In Adamo tutti muoiono» (Ebr. 9, 27;<br />

1 Cor. 15, 22). Dio l’aveva minacciata ai progenitori, se avessero peccato: «In qualunque giorno ne<br />

mangerete, morrete» (Gen. 3, 19).<br />

La Sapienza (2,23), ripresa poi da S. Paolo (Ebr. 9, 27), afferma: «È stato stabilito agli uomini di<br />

morire una volta» 1 .<br />

Gesù ne ha parlato frequentemente perchè gli uomini vi stessero preparati. Ma dopo la vita<br />

terrena, quale sarà la sorte degli uomini?<br />

Dio è Sommo e Giustissimo Rimuneratore. La stessa ragione ci dice che premierà i buoni e punirà<br />

i cattivi. Ma per sapere con esattezza quale sarà il premio o il castigo, sentiamo che cosa ci dice la<br />

Rivelazione.<br />

Lo vedremo dividendo il trattato in tre capitoli:<br />

1 - IL GIUDIZIO E LA PURIFICAZIONE DELL’ANIMA IN PARTICOLARE.<br />

2 - LA SECONDA VENUTA DEL CRISTO.<br />

3 - LA SORTE DEGLI UOMINI PER TUTTA L’ETERNITÀ<br />

1<br />

Secondo un’antica tradizione Enoch ed Elia spariti di mezzo agli uomini, sono sempre vivi e tornerebbero negli ultimi giorni<br />

del mondo, morendo martiri.<br />

Così pure, mentre per sentenza più comune si pensa che gli uomini presenti alla fine del mondo moriranno tutti, per<br />

risorgere subito, attenendosi alla volgata nel passo di S. Paolo (i Cor. 15, 51): «Tutti risorgeremo, ma non tutti saremo cambiati»,<br />

un’altra sentenza ritiene che gli ultimi uomini passeranno alla vita eterna senza morire, prendendo lo stesso testo dai Codici greci<br />

che dicono; «Non tutti moriremo, ma tutti saremo cambiati».

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