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L’UOMO<br />

chi li intendesse così andrebbe contro il loro pensiero, tanto è vero che S. Agostino, parlando del peccato<br />

originale fa appello ai loro scritti.<br />

4) Dopo l’eresia pelagiana la parola dei Padri si fa più serrata e precisa, specialmente per opera di<br />

S. Agostino. Egli afferma nettamente che il peccato originale non è solo una pena, ma una colpa: «Tutti<br />

fummo in lui (Adamo) quando tutti fumnio quello solo» (De Civ. 13,14). «Quello che nei fanciulli si dice<br />

peccato originale, mentre ancora non usavano l’arbitrio della volontà, non si chiama assurdamente anche<br />

volontario, perché contratto dalla cattiva volontà del primo uomo è diventato come ereditario» (Retrot.<br />

1,13,5). Contro i Pelagiani afferma ancora che: «non vi è vita eterna al di fuori del regno dei cieli»<br />

(Sermo 194,3).<br />

Egli indica la giusta via contro i Manichei, per la volontarietà, e non per la necessità da un Essere<br />

cattivo, e contro i Pelagiani per la ereditarietà e non per un cattivo esempio.<br />

5) Molti Concili condannarono l’eresia Pelagiana. - Il Milevitano (416) condanna chi dice che<br />

«l’uomo sia che peccasse, sia che non peccasse sarebbe morto nel corpo… per necessità di natura», come<br />

chi dice che «ì fanciulli non hanno ricevuto niente di peccato originale da Adamo» (D. B. 101-102). Questo<br />

decreto fu approvato da Innocenzo I e più tardi dal Cono. Carta ginese (418) con lettera di Zosimo. Fu<br />

confermata la condanna anche dal Cono. di Efeso e da S. Celestino.<br />

NATURA DEL PECCATO ORIGINALE<br />

Da quanto abbiamo detto sono emerse molte particolarità riguardo alla natura del peccato<br />

originale. Abbiamo visto ad esempio che è un vero peccato inerente a ciascuna persona che viene in<br />

questo mondo.<br />

Conviene però precisare meglio in che cosa consiste e come mai, se commesso da Adamo, tutti gli<br />

uomini ne sono colpevoli.<br />

La Chiesa, riguardo alla natura del peccato originale si è limitata a dare nel suo solenne<br />

insegnamento, alcune decisioni.<br />

Il Conc. di Trento ha definito che il peccato originale «ha il carattere di vero e proprio peccato»<br />

che «è morte dell’anima» e che «si trova in ognuno come proprio» (D. B. 789, 790 e 792).<br />

I Teologi cattolici nel dare la spiegazione della natura del peccato originale si dividono in più<br />

sentenze.<br />

I - Prima del Conc. di Trento alcuni (Pighi, ecc) affermavano che il peccato originale<br />

formalmente era lo stesso peccato di Adamo, imputato esteriormente ai suoi discendenti. Questa<br />

sentenza oggi è scartata in quanto sembra non possa conciliarsi con le parole del Tridentino il quale<br />

asserisce che è un peccato proprio di ciascuna persona. Inoltre il Battesimo cancella il peccato originale:<br />

invece in questo caso verrebbe a togliere solo la imputazione. Cadremmo così nella teoria protestante.<br />

II – Più tardi altri Teologi come il Salmeron e il Lugo spiegano il peccato originale considerando<br />

Adamo come capo morale di tutti gli uomini. Uno che ha la responsabilità anche in nome di altri, se<br />

commette un errore ne restano responsabili tutti in solido. Come in una società economica se uno è capo<br />

e la sua firma vale per tutti i soci, una decisione firmata da lui, vale per tutta la società.<br />

Secondo questa sentenza il peccato commesso da Adamo, persevera moralmente nei suoi<br />

discendenti; però la privazione della grazia sarebbe solo come un effetto. Perciò, se a differenza della<br />

prima sentenza, questa ammette il peccato come proprio, non si vede come possa essere di ciascuno a<br />

meno che la volontà di tutti non fosse già inclusa in quella di Adamo. Ciò che non è vero perchè altrimenti<br />

anche gli altri peccati di Adamo sarebbero dovuti discendere in noi.<br />

III - Oggi comunemente si segue la spiegazione data da Alessandro di Hales e da S. Tommaso. l<br />

peccato originale consiste essenzialmente nella privazione della giustizia originale; privazione causata<br />

dall’azione volontaria di Adamo che era fonte e principio di tutta la natura umana. ’elemento formale<br />

è dunque la privazione della giustizia originale, mentre l’elemento materiale è la concupiscenza «che è<br />

dal peccato e al peccato inclina». Infatti, perduta la grazia, è perduta pure quella forza che teneva<br />

ordinato il corpo all’anima.<br />

Questa spiegazione avvicina maggiormente il mistero del peccato originale alla ragione umana.<br />

Infatti il peccato originale è: Privazione della giustizia originale. perciò privazione della grazia<br />

santificante. L’uomo in questo stato non è più nell’ordine soprannaturale, e manca perciò dei mezzi per<br />

raggiungere il fine soprannaturale.<br />

Ed è ancora: privazione dei doni preternaturali.<br />

Privazione. Insistiamo nell’esaminare questa parola, perchè ci dice la mancanza di quei doni, che<br />

non ci erano dovuti, ma che ci sarebbero venuti attraverso Adamo. Per questo non c’è nessuna ingiustizia:<br />

come in un figlio che nasce povero perchè il padre, miliardario, ha perduto le sue ricchezze. Questo<br />

peccato abituale, ossia lo stato di peccato in cui nascono gli uomini, non è perciò un abito positivo, come<br />

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