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LA SORTE DELL’UOMO NELLA ETERNITÀ<br />
IL LUOGO. La Scrittura e la Tradizione non lo dicono. I Padri e i Teologi giudicano però che non sia<br />
soltanto uno stato ma anche un luogo. Per questo concludiamo col Crisostomo: «Non cerchiamo dove sia<br />
l’Inferno, ma come lo possiamo evitare».<br />
IL PARADISO<br />
PARADISO (= traduzione dall’ebraico: gan; dal persiano: pairidaeza=giardino; e dal greco;<br />
paradeisos cui viene dato lo stesso significato) fu detto il giardino di delizie dove furono posti i nostri<br />
progenitori ed ora si usa per significare il cielo, dove i beati godranno l’eterna felicità.<br />
TESI - Esiste il Paradiso, dove i 9iusti, che non hanno altro da espiare, subito vedono Dio faccia<br />
a faccia come Egli è, amandolo con amore beatifico e godendolo per sempre in diverso grado secondo<br />
i meriti.<br />
É DI FEDE<br />
dalla Costituzione «Benedictus Deus» di Benedetto XII (D. B. 530) la quale, contro coloro che<br />
credevano che la visione intuitiva avvenisse dopo il giudizio finale, defìnisce che: «le anime di tutti i Santi<br />
nelle quali non ci fu niente da purificare, quando morirono.., anche prima della riassunzione dei loro corpi<br />
e il giudizio generale… vedono la divina essenza con visione intuitiva ed anche facciale… e così vedendo<br />
godono della medesima divina essenza e da tale visione e godimento le loro anime… sono veramente beate<br />
ed hanno la vita e il riposo eterno».<br />
Il Conc. di Firenze (D. B. 693) più concisamente completa:<br />
«Le anime di coloro che dopo ricevuto il Battesimo non in- corsero in nessuna macchia di peccato, e anche<br />
quelle, che dopo contratta la macchia del peccato, o nei loro corpi o spogliate dai medesimi corpi sono<br />
purificate, sono ricevute in cielo e vedono chiaramente Dio, Uno e Trino, come è, tuttavia, secondo la<br />
diversità dei meriti, l’una più perfettamente dell’altra».<br />
E Pio XII nella Enciclica «Mysticis Corporis» parlando della visione beatifica afferma: «…con questa<br />
in modo assolutamente ineffabile si potrà contemplare con l’occhio della mente innalzato da superna<br />
luce, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo assistere da vicino per la durata della eternità alle processioni<br />
delle Divine Persone, ed esser beati con somigliantissimo gaudio a quello con cui è beata la Santissima e<br />
indivisa Trinità».<br />
PROVA: A) - dalla Scrittura. L’Antico Testamento tratta dei fine ultimo dell’uomo e della sua<br />
salvezza; ricorda lo sceòl (2, Macc. 7) dove andavano gli antichi giusti in attesa di seguire il Redentore al<br />
Cielo; non parla però della visione beatifica se non in modo oscuro: «Mi riempirai di gaudio col tuo volto»<br />
(Sal. 15, 11).<br />
«I giusti vivranno in eterno e presso il Signore è la loro ricompensa» (Sap. 3, 16).<br />
Nel Nuovo Testamento. Gesù nei Vangelo parla spesso del Regno dei cieli, che a volte significa solo<br />
l’inizio nella Chiesa militante, ma molte altre si riferisce proprio alla vita eterna:<br />
«Beati i poveri in spirito…, beati coloro che soffrono per la giustizia, perché di loro è il regno dei cieli».<br />
E: «Beati i mondi di cuore perchè essi vedranno Dio». «Abbondante sarà la ricompensa nel cielo» (Mt. 5,<br />
3-8-10-12).<br />
Nell’ultimo giudizio i «benedetti dal Padre» possederanno «il regno» (Mt. 25-34); «risplenderanno<br />
come il sole nel regno del Padre» (Mt. 13, 43).<br />
Altrove paragona i piccoli e i giusti, che a questi devono farsi simili, agli Angeli che «sempre<br />
vedono la faccia del Padre che è nei cieli» (Mt. 18 10; Mc. 12, 25).<br />
S. Paolo afferma che fino a quando stiamo in questo mondo siamo come dei pellegrini dal Signore,<br />
ma coloro che muoiono in Cristo «sono presenti presso il Signore» (2 Cor. 5, 1-8; Fu.<br />
1, 23). Nel giorno del giudizio tutti risorgeremo con quelle<br />
doti di cui già parlammo (p. 668); però in uno splendore differente «come una stella differisce dall’altra<br />
stella» (1, Cor. 15- 12 Ss.; e 13, 12).<br />
«Figli di Dio, eredi di Dio, coeredi coi Gesù Cristo» possederemo come eredità il suo Regno.<br />
Nel Paradiso la carità continuerà e sarà perfetta: «La carità non verrà mai meno» (1 Cor. 13, 8).<br />
Verrà meno invece quello che ora è imperfetto, perchè là verrà ciò che è perfetto. Non più una semplice<br />
cognizione per mezzo del ragionamento che come in uno specchio, attraverso le creature ci fa vedere Dio<br />
oscuramente in un mistero; ma una visione diretta, chiara e intuitiva: «Vediamo ora attraverso uno<br />
specchio in un mistero, allora, invece, faccia a faccia. Ora conosco in parte, allora, invece, conoscerò<br />
come sono conosciuto», cioè come mi conosce Dio (Ivi 19, 12).<br />
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