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L’OGGETTO DELLA FEDE<br />
lo ho ricevuto da un uomo, ma per la rivelazione di Gesù Cristo» (Gal. 1, 11-12). Ed insiste ancora perchè<br />
quella parola non è testimonianza umana, ma testimonianza di Dio: «Avendo ricevuto da noi la parola<br />
ascoltata di Dio l’avete ricevuta non come parola degli uomini, ma, come veramente è, parola di<br />
Dio» (1, Tess. 2, 13).<br />
S. Giovanni nella I lettera (9.1O), afferma la stessa cosa: «Se accettiamo la testimonianza degli<br />
uomini, la testimonianza di Dio è più grande; poiché è questa la testimonianza di Dio che è più grande,<br />
ché Egli ha testimoniata il suo Figlio… Chi non crede al Figlio, lo fa bugiardo poiché non crede alla<br />
testimonianza che Dio ha attestato del suo Figlio» Osserviamo qui quali parole forti usa l’Apostolo, per far<br />
comprendere la veracità di Dio, che si manifestò per mezzo del suo Figlio.<br />
B) - dalla Tradizione. Fra i Padri Greci, S. Teofilo di Antiochia, scrivendo ad un certo Autolico che<br />
non voleva credere alla risurrezione dei morti, dopo avergli domandato: perchè non crede, dice che il<br />
malato crede al medico e lo scolaro al maestro, e conclude: «E tu perchè non vuoi credere a Dio dopo<br />
aver ricevuto da Lui tanti doni e pegni?<br />
Fra i Latini, S. Ambrogio, commentando S. Luca (c. 1, 4), dice: «Se non crediamo a Dio, a chi<br />
crediamo?». E S. Agostino (De Spiritu et littera 32, 55), dopo aver detto che la fede in genere si basa su di<br />
un testimonio, conclude che la fede cristiana si fonda sulla testimonianza di Dio. «La carità crede tutto,<br />
ma crede a Dio».<br />
Così Cassiano (De Incarnatione 1, 4, 6) per provare il fatto della Incarnazione del Verbo afferma:<br />
«Dio ha detto questo, Dio ha parlato: la sua parola è per me somma ragione».<br />
L’oggetto materiale della Fede<br />
L’oggetto materiale primario della fede è Dio, come fine soprannaturale al Quale tendiamo. Sono<br />
oggetto materiale anche molte altre cose in quanto sono ordinate a Dio 1 . Dio principalmente si rivela in<br />
Cristo e per mezzo di Cristo. Perciò Cristo, Uomo-Dio, è, dopo Dio, l’oggetto principale della fede e la<br />
scala con la quale tendiamo a Lui: «Nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo<br />
abbia voluto rivelare» (Mt. 11, 27).<br />
Lucidamente il Billot nella sua Teologia riassume in tre parti l’oggetto materiale della fede: 1 -<br />
oggetto primario: Dio stesso; 2 - oggetto secondario: le verità intorno alla fede o ai costumi che servono<br />
per la nostra edificazione e santificazione; 3 - oggetto accidentale: ciò che accompagna la Rivelazione,<br />
senza che abbia diretta. mente una connessione con la cristiana edificazione. Per esempio la genealogia<br />
dei Patriarchi; alcuni fatti storici narrati per inquadrare avvenimenti o personaggi senza che di per sé<br />
siano legati a verità religiose.<br />
Rivelazione formale e virtuale<br />
Abbiamo spiegato la differenza fra fede divina semplicemente e fede divino-cattolica. Finché la<br />
Chiesa non è intervenuta coi suo magistero o solenne o ordinario e universale a proporci una verità come<br />
rivelata, questa verità, contenuta nel deposito della Rivelazione, scritta o tramandata, resta oggetto di<br />
fede divina. Quando invece c’è una autentica definizione della Chiesa che ce la propone con magistero<br />
solenne oppure con insegnamento ordinario e universale, come contenuta sia nella Scrittura, sia nella<br />
Tradizione, diventa oggetto di fede divino-cattolica 2 .<br />
Il Concilio Vaticano (D. B. 1792) dice: «Per fede divina e cattolica si debbono credere tutte<br />
quelle cose, che sono contenute nella parola di Dio, scritta o tramandata e che dalla Chiesa, sia con<br />
solenne giudizio, sia con l’ordinario e universale magistero, ci vengono proposte a credere come<br />
divinamente rivelate».<br />
Quando la Chiesa ha parlato e ci conferma che una data verità è contenuta nel deposito della<br />
Fede, abbiamo la completa certezza che questo è l’insegnamento di Dio.<br />
Non ogni verità è stata rivelata nello stesso modo. Alcune sono state rivelate formalmente, altre<br />
virtualmente.<br />
Una verità si chiama rivelata: A) - Formalmente quando da per sé stessa, in forza dei suoi termini<br />
ci esprime il senso di ciò che vuol dire; e può essere rivelata 1 - formalmente in modo esplicito quando è<br />
espressa in termini propri ed equivalenti al sue significato. Per esempio: nelle parole «il Verbo era Dio», è<br />
rivelata formalmente in modo esplicito la Divinità del Verbo. 2 - formalmente in mode implicito quando la<br />
verità è contenuta nella proposizione rivelata, come una parte nel tutto. Per esempio: nelle parole «Il<br />
Verbo di Dio si è fatto carne» è rivelato formalmente in modo esplicito, che il Verbo di Dio si è fatto<br />
1 Cfr. S. Th., 2, 2, q. 1 a. 1.<br />
2 Nelle qualificazioni poste a ciascuna tesi, quando diciamo: «É di fede» intendiamo dire di fede divino-cattolica.