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L’UOMO<br />
SPIEGAZIONE E PROVA: I genitori avevano ricevuto la giustizia originale come un bene per sè e<br />
per i discendenti, ma non lo avevano avuto in modo definitivo: erano in stato di prova e, solo restando<br />
fedeli al comando di Dio lo avrebbero mantenuto.<br />
A) - dalla Scrittura è noto il racconto biblico della caduta (Gen. 2, 17 e 3, 14) e abbiamo detto<br />
sopra in quale senso vada interpretato. È compito della Esegesi stabilire fino a qual punto ogni frase sia<br />
rivestita del carattere di narrazione popolare o abbia senso improprio. Quello che secondo la dichiarazione<br />
della Pontificia Commissione Biblica va assolutamente inteso in senso proprio è il fatto dello stato di<br />
integrità e felicità originale dei progenitori, il comando dato da Dio per provare la loro ubbidienza, la<br />
trasgressione fatta per istigazione del diavolo, presentatosi sotto forma di serpe, la caduta dallo stato di<br />
innocenza e la relativa condanna a morire.<br />
Dio aveva dato ad Adamo il comando di non mangiare del frutto proibito: «Dell’albero della<br />
scienza del bene e del male non ne man giare, perchè in qualunque giorno ne mangerai, morirai» (Gen. 2,<br />
17). Questo comando dato da Dio fu trasgredito. Il serpente sedusse Eva la quale «prese di quel frutto e<br />
mangiò e dette a suo marito che mangiò» (Gen. 3, 1-6).<br />
Questa trasgressione fu grave, come si vede dallo scopo per cui Dio aveva dato il precetto. Con<br />
questo voleva esigere il tributo di obbedienza e di sottomissione dall’uomo. Si vede pure la gravità dalle<br />
conseguenze prima comminate e poi attuate: la morte dell’anima e del corpo e non solo in Adamo, ma<br />
ancora in tutti i suoi discendenti. E Adamo peccò con piena responsabilità, conoscendo quello che faceva<br />
e volendolo fare.<br />
Fu un peccato principalmente di superbia che condusse alla disobbedienza, come nota S.<br />
Tommaso (S. Th. 2, a 2 ae, q. 163. a 1-2).<br />
Nei primogenitori, a differenza che nei discendenti, come vedremo, fu un peccato personale.<br />
Adamo nel commetterlo fece anche un peccato di amore disordinato verso la sposa, mentre Eva fu<br />
sedotta dal serpente. Con questo peccato essi perderono la grazia e i doni preternaturali. .<br />
La caduta dei progenitori è ricordata anche in altri libri della Scrittura. La Sapienza (2, 24) dice:<br />
«Per l’invidia del diavolo la morte entrò nel mondo».<br />
B) - I Padri, di solito, parlando del peccato originale si attengono alla narrazione biblica e<br />
unanimemente ammettono lo stato di giustizia originale, il comando di Dio, la trasgressione dell’uomo.<br />
Solo, nella interpretazione del peccato, alcuni, come Agostino, e fra i Dottori Bellarmino, aggiungono alla<br />
colpa di disobbedienza quella di incredulità, perchè Adamo non ha creduto solo alla donna, ma al<br />
serpente.<br />
Da tutti si discosta Clemente Alessandrino interpretando il peccato come una colpa di impurità,<br />
opinione ripresa da alcuni moderni.<br />
Questa spiegazione però non è conforme al racconto del Genesi (cap. 1-3), perchè vi si parla<br />
chiaramente di Eva che per prima prende il pomo separatamente.<br />
Dio fin dalla creazione li aveva costituiti sposi, dicendo loro: «Crescete e moltiplicatevi» e<br />
«l’uomo non separi ciò che Dio ha congiunto». Inoltre è detto chiaramente che la esecuzione del loro<br />
dovere di coniugi avvenne dopo che furono scacciati dal paradiso terrestre; anzi questo fatto narrato<br />
senza sottintesi, ribatte l’obiezione di coloro che asseriscono che il Genesi parla di un pomo, per dire<br />
velatamente di un peccato impuro. Nè il Genesi, nè gli altri libri della S. Scrittura fanno queste reticenze 1 .<br />
I sostenitori di questa sentenza lo fanno giudicando piccola cosa il semplice mangiare un pomo, ma<br />
abbiamo già detto sopra della sua gravità per la gravità del comando e del suo fine, per la responsabilità<br />
dell’uomo con le sue facoltà integre, per le conseguenze e, possiamo aggiungere, per la facilità con cui<br />
poteva venir eseguito.<br />
Nei discendenti<br />
Il peccato di Adamo è passato nei suoi discendenti. Dimostreremo: 1) la propagazione di questo<br />
peccato; 2) in che cosa consista; 3) le sue conseguenze.<br />
La propagazione del peccato originale<br />
TESI - Il peccato di Adamo è passato in tutti i suoi discendenti eccetto la Vergine Immacolata.<br />
É DI FEDE<br />
Il Conc. di Trento (D. B. 789) dice: «Se alcuno dirà che il peccato di Adamo nocque a lui solo e non<br />
alla sua discendenza; e che la santità e la giustizia ricevute da Dio non le perdette anche per noi, ma solo<br />
1 Cfr. HETZENAUER: Vetus Testamentum, Roma 1925, e GOTTESBERGER: Adam und Eva, 1912.<br />
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