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UFFICI DI MARIA<br />

divina: in tal guisa Ella diventava Madre di Dio e Regina, e riceveva l’ufficio regale di vegliare sull’unità<br />

e la pace del genere umano».<br />

b) - Il secondo motivo è la sua cooperazione alla Redenzione, come «Socia del Redentore». Come<br />

Gesù è Re in quanto Redentore, così «secondo una certa analogia si può affermare che la Beata Vergine è<br />

Regina, non solo perchè Madre di Dio, ma anche perchè nuova Eva, è stata associata al nuovo Adamo».<br />

Se la Regalità appartiene in modo assoluto a Gesù, Maria partecipa della «dignità regale, sia pure in<br />

maniera limitata e analogica».<br />

III - NATURA DELLA REGALITÀ MARIANA. La Regalità di Maria è «una realtà ultraterrena, che<br />

però penetra nel più intimo dei cuori e li tocca nella loro essenza spirituale e immortale» (Alloc. di Pio<br />

XII).<br />

«Maria è Regina per la sublime dignità che ha raggiunto sopra tutte le creature; Regina, perchè alla sua<br />

maniera partecipa a quell’influsso per cui, il suo Figlio Redentore regna nella mente e nella volontà degli<br />

uomini, a modo di strumento del Verbo eterno nel distribuire a noi i benefici della Redenzione. Maria con<br />

animo veramente materno è sollecita di tutto il genere umano; colle sue materne suppliche ottiene<br />

quanto chiede, nè può rimanere inesaudita, godendo di un potere quasi immenso nella largizione delle<br />

grazie… Non le competono poteri diretti a ordine legislativo, giudiziario giurisdizionale. La sua è Regalità<br />

di affetto e sollecitudine materna, d’interessamento attivo universale ed efficacissimo all’esecuzione dei<br />

disegni del Re divino» 1 .<br />

LA DEVOZIONE A MARIA<br />

Abbiamo detto che a Maria si deve dare un culto di iperdulia.<br />

Tutta la Mariologia è una prova dell’amore e della devozione che si debbono alla Vergine SS.ma,<br />

dataci da Dio come Madre, Corredentrice, Mediatrice e Regina.<br />

La prassi della Chiesa ci fa vedere quanto questo culto sia gradito a Dio e quanto sia utile per le<br />

anime nostre. L’efficacia della intercessione di Maria, dispensatrice di tutte le grazie ci deve spronare a<br />

ricorrere a Lei incessantemente perchè ci conduca a Gesù.<br />

IL CULTO AI SANTI, ALLE IMMAGINI E ALLE RELIQUIE<br />

I Protestanti, come hanno negato il culto a Maria SS.ma così lo hanno negato ai Santi, alle<br />

Immagini Sacre, alle Reliquie. Essi hanno posto tutti allo stesso livello, pensando che l’onore loro dato<br />

fosse uguale a quello che dobbiamo solo a Dio. Quindi lo pensano un atto di idolatria. La Chiesa Cattolica<br />

invece vi pone una infinita distinzione. Infatti il culto di latria, come suprema adorazione, si deve solo a<br />

Dio. Collo stesso culto di iperdulia e di dulia non pone tutti sullo stesso piano, ma onora la Vergine come<br />

Madre, e i Santi come Servi e Amici di Dio, e da essi implora la valida intercessione.<br />

Altra confusione viene dal non distinguere il culto assoluto (quello fatto direttamene alla persona)<br />

da quello relativo (cioè rivolta a cose che ci rappresentano e ci ricordano la persona, come le immagini o<br />

le Reliquie). Così gli Iconoclasti come Leone Isaurico nel sec. VIII che distruggevano le immagini, e i<br />

Protestanti che le tengono solo come ornamento. Alcuni di questi, oggi, hanno ripreso il culto al divino<br />

Crocefisso.<br />

IL CULTO DEI SANTI - (Con essi vanno uniti gli Angeli di cui abbiamo già detto).<br />

È di fede che debbono essere onorati con culto di dulia. Lo definisce il Concilio di Trento (D. B.<br />

984) dicendo che «regnano in cielo con Cristo e offrono le loro orazioni per gli uomini, ed è cosa buona ed<br />

utile invocarli colla preghiera per impetrare benefici per Cristo N. S., ricorre alla loro orazione, opera ed<br />

aiuto; e chi nega che si debbono invocare ha un sentimento empio».<br />

Nel culto dei Santi, senza dubbio un posto tutto particolare lo occupa S. Giuseppe, Sposo<br />

castissimo di M. Vergine. A Lui furono affidati in custodia Gesù e Maria, a Lui si fecero obbedienti. Come<br />

custodì Gesù facendogli le veci di Padre, così ora è il Custode del suo Corpo Mistico: la Chiesa. Grande<br />

perciò è la potenza del suo Patrocinio, e la sua protezione in vita e nel momento della nostra morte.<br />

IL CULTO DELLE IMMAGINI. È un culto relativo che ci avvicina col pensiero alla persona<br />

rappresentata. Le Immagini, dice il Billot: «sono i codici dei popoli e i libri degli illetterati».<br />

E di fede che si deve a queste un culto relativo. L’errore opposto fu condannato dai Concilii Niceno II e<br />

1 G. FILOGRASSI in Civiltà Cattolica (4 Dicembre 1954).<br />

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