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SEGNI PER RICONOSCERE LA RELIGIONE RIVELATA<br />
Alcune obiezioni<br />
Nell’esame del miracolo il cattolico deve procedere con estrema serietà. La Chiesa cattolica dà<br />
l’esempio di assoluta e scientifica serietà, quando esamina un miracolo, come fa per la canonizzazione dei<br />
Santi.<br />
Un giorno il Card. Baronio diede a un protestante, perchè ne prendesse visione, l’incartamento<br />
con la documentazione di una causa di beatificazione. Il protestante, dopo aver studiato le testimonianze<br />
e l’esame dei miracoli assenti, disse al Cardinale: «Se sapessi che la Chiesa nel riconoscere i miracoli<br />
richiede tante prove e garanzie come in questo processo, non esiterei a farmi cattolico anch’io». A cui il<br />
Cardinale: «Mi dispiace, ma la Chiesa non trova prove sufficienti in questo processo, e la beatificazione<br />
non può essere fatta».<br />
É in contraddizione la posizione di coloro che, mentre non vogliono credere ai miracoli del Vangelo<br />
e a tutti gli altri autenticati dalla Chiesa, si mostrano creduli di fronte a certi prodigi, apparizioni, assenti<br />
dal popolo e che la Chiesa, con la sua serietà, molte volte non riconosce.<br />
Ma veniamo alle specifiche obiezioni.<br />
1 - Ci sono forze sconosciute nella natura. Dicono alcuni: “Non sappiamo se il fatto meraviglioso è<br />
avvenuto per mezzo di forze oggi ignote; domani, quando venissero scoperte, chiunque avrebbe il potere<br />
di compiere quello che voi chiamate miracolo. Per esempio: una volta non c’era nessuna cura per dare la<br />
vista ai ciechi. Oggi invece è possibile<br />
Rispondiamo: Intanto sarebbe già una cosa prodigiosa il fatto che senza nessun studio scientifico,<br />
applicato e perfezionato con prove e riprove, circa venti secoli fa, si operassero tali meraviglie. Ma per<br />
rispondere direttamente diciamo: É vero che ci sono forze sconosciute nella natura, ma è anche vero che<br />
ce ne sono di conosciutissime che operano in modo singolare, come abbiamo detto nel capo antecedente.<br />
Non sappiamo ad esempio, se la scienza, anche più e meglio di oggi, potrà dare la vista ai ciechi,<br />
ma sappiamo che dovrà ad ogni modo usare delle cure. Non lo potrà fare con una parola, e molto meno<br />
mettendo del fango sugli occhi. Così non sappiamo se a uno che sembra morto, perchè non percepiamo più<br />
in lui i segni di vita, ma che è morto solo apparentemente, domani con una speciale iniezione si potranno<br />
ridare i sensi e si potrà prolungare la vita, ma sappiamo che mai la si potrà ridare a chi veramente è morto<br />
e in putrefazione, come Lazzaro, che, morto da quattro giorni e in putrefazione, risuscita a una parola di<br />
Gesù.<br />
2 - Il fatto prodigioso potrebbe essere effetto di suggestione.<br />
Cose meravigliose che potrebbero derivare da suggestione ne possono accadere, ma non debbono<br />
confondersi coi miracoli. La Chiesa è la prima a stare in guardia e a rigettare dal numero dei miracoli,<br />
quei fatti che si presentano con tale possibilità. Ad esempio esclude sempre dall’esame dei miracoli le<br />
guarigioni di malattie che non siano organiche, come una malattia nervosa, che potrebbe guarire con una<br />
forte impressione. Ma come può, ad esempio, essere causata dalla suggestione la formazione istantanea di<br />
sei centimetri di callo osseo? Come può suggestionarsi un cadavere in putrefazione? E si potevano<br />
suggestionare i venti e le tempeste che si calmarono a una parola, o il fuoco della fornace ardente?<br />
3 - Per riconoscere il miracolo bisognerebbe poterlo controllare in un gabinetto scientifico dinanzi a<br />
una commissione di scienziati, la quale avesse posto in antecedenza le condizioni dell’esperimento.<br />
Così pretende Renan nella sua Vita di Gesù. Renan suppone che il miracolo possa essere ripetuto a<br />
piacimento, come gli esperimenti di un medium dello spiritismo, come coloro che pretenderebbero di<br />
credere a un miracolo se vedessero la risurrezione di un morto, o spuntare un braccio a chi non lo ha.<br />
D’altra parte non crederebbero lo stesso per il loro orgoglio. «Se anche un morto risuscitasse, non<br />
crederebbero» (Lc. 14, 31); ma poi Dio opera i miracoli secondo la sua infinita sapienza, non per uno<br />
spettacolo di curiosità. Anche Erede, quando gli fu presentato Gesù, voleva vedere i prodigi, ma Gesù non<br />
solo non li operò, ma non gli disse nemmeno una parola (Lc. 23, 8-10).<br />
La sapienza di Dio ci ha dato modo di poterli controllare più che scientificamente. Il Vangelo ce li<br />
narra nelle circostanze più dettagliate, con gli esami critici più minuti e con le indagini più minuziose<br />
svolte dai Farisei per poterli negare. Non c’è bisogno di una riunione di scienziati per vedere con sicura<br />
certezza che uno è morto, è in stato di putrefazione e che poi, a una parola, immediatamente si alza, ed<br />
è vivo; che uno è chiuso in un sepolcro dopo essere stato flagellato, ferito in ogni parte del corpo,<br />
dissanguato e dopo tre giorni è di nuovo vivo e mangia coi discepoli.<br />
4 - Potrebbero essere opera del demonio.<br />
Intanto abbiamo dimostrato già che il miracolo assoluto non può essere operato dal demonio.<br />
Soltanto Dio può operare il miracolo, e anche quando si serve dell’opera del taumaturgo è solo Lui che lo<br />
opera.