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IL POTERE DELLA CHIESA<br />
L’infallibilità si restringe a questi argomenti che riguardano la vita spiritale e la salvezza eterna.<br />
Non sarebbe infallibile se trattasse un argomento scientifico o altra cosa che non sia connessa alla fede o<br />
ai costumi o una cosa di semplice disciplina.<br />
4) - Intende di definire: É necessario cioè che chiaramente faccia sapere che veramente intende<br />
determinare quale sia l’insegnamento di un dato punto della Rivelazione o di altra verità ecclesiastica in<br />
modo che i fedeli siano obbligati a crederci.<br />
Il Papa anche da solo è infallibile avendo l’assistenza dello Spirito Santo e perciò nessuno,<br />
nemmeno tutti i Vescovi radunati in Concilio, può riformare quanto Egli ha definito. Dopo il Concilio<br />
Vaticano due casi il Papa, da solo ha dato delle solenni definizioni dogmatiche: quella dell’Immacolata<br />
Concezione di Maria SS. (Pio IX 8 Dic. 1854), e quella della sua Assunzione al Cielo (Pio XII, I Nov.<br />
1950). A questa ultima erano presenti i Vescovi di tutto il mondo, ma il Papa emise la solenne definizione<br />
da solo.<br />
PROVA: A) - Dalla Sacra Scrittura. Le prove già portate per il primato di Pietro includono anche la<br />
dimostrazione dell’infallibilità.<br />
a) - Tu sei Pietro… Pietro e i suoi successori sono la pietra, il fondamento della Chiesa. Se il Papa,<br />
quando parla ex cathedra potesse proporre alla Chiesa una dottrina falsa, la Chiesa non sarebbe sulla<br />
pietra saldissima, ma vacillerebbe nell’errore.<br />
b) Ti darò le chiavi del Regno dei Cieli. In questa potestà è compresa quella del Magistero. Avrà<br />
aperto il cielo, ossia si salverà chi avrà creduto e sarà battezzato, altrimenti sarà condannato. Sarebbe<br />
una contraddizione, se non ci fosse la infallibilità perchè in questo caso Gesù Cristo avrebbe imposto di<br />
credere anche il falso. Ciò è assurdo.<br />
c) - Conferma i tuoi fratelli. Come potrebbe Pietro confermare i suoi fratelli, se ci fosse<br />
incertezza nella sua dottrina?<br />
D’altra parte l’orazione che Gesù aveva fatto per lui, viene immancabilmente esaudita: e come<br />
per Pietro, così per i suoi successori che avrebbero dovuto ammaestrare le anime fino alla fine del mondo<br />
d) - Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecorelle. Con queste parole, come abbiamo dimostrato, il<br />
Papa è costituito Supremo Pastore della Chiesa, sia dei Vescovi sia dei Fedeli, per guidarli e dare loro il<br />
pascolo della verità. Se il Supremo Pastore quando parla «ex cathedra» non fosse infallibile personalmente<br />
e le sue proposizioni dovessero sottostare alle definizioni di coloro che gli sono affidati, non pascerebbe<br />
lui il gregge, ma riceverebbe il pascolo dal gregge. Se poi potesse insegnare l’errore, non darebbe alle<br />
pecorelle il pascolo, ma il veleno.<br />
Perciò Pietro e i suoi Successori sono infallibili nell’insegnare.<br />
B) - Dalla Tradizione. Nel II sec. S. Ireneo (già citato) insegna come sicura norma di fede il<br />
consenso colla Chiesa Romana. Nel III sec. S. Vittore scomunica Teodato, che negava la divinità di Cristo e<br />
la sua sentenza viene accettata come definitiva.<br />
S. Agostino dice che dopo che «Roma ha parlato la causa è finita».<br />
In numerose testimonianze, altri Padri convergono specialmente nel fatto, che in tutte le<br />
controversie si appellava al Romano Pontefice.<br />
Nel Conc. di Calcedonia i Vescovi radunati, letta una lettera di S. Leone Magno che insegnava che<br />
cosa si deve credere riguardo alla incarnazione, esclamavano: «Pietro ha parlato per bocca di Leone».<br />
Ugualmente nel Conc. Costantinopolitano III i Padri avevano chiesto sul da fare al Papa Agatone come<br />
all’«Antistite della Chiesa Universale… che sta sopra la pietra ferma» e ricevuta la risposta esclamavano:<br />
«Pietro ha parlato per mezzo di Agatone».<br />
C) - La ragione conferma. La verità rivelata non può essere che una e per conoscerla con certezza<br />
e prontamente è necessaria un’autorità che ce la possa esprimere in modo infallibile.<br />
L’esercizio del potere di magistero<br />
Il Sommo Pontefice esercita il suo potere di Magistero, specialmente in tre modi: 1. - Con<br />
definizioni solenni. 2 - Con ordinario magistero. 3 - Attraverso le Congregazioni Romane.<br />
1 - DEFINIZIONI SOLENNI. Ne abbiamo parlato nella tesi precedente. A questa bisogna aggiungere<br />
le definizioni date in un Concilio Ecumenico (cioè di tutti i Vescovi), dove necessariamente non deve<br />
mancare l’approvazione del Capo, il Papa, come vedremo.<br />
2 - MAGISTERO ORDINARIO. É l’insegnamento che di solito dà il Sommo Pontefice attraverso i suoi<br />
discorsi o lettere encicliche (cioè indirizzato a tutta o a una parte importante della Chiesa; ciclos dal<br />
greco: circolo - giro), radiomessaggi e altri documenti, senza voler parlare «ex cathedra». In questo<br />
Magistero, pur non volendo esercitare la sua infallibilità è sempre il Papa che parla. A queste dichiarazioni<br />
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