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218<br />

LA NATURA ASSUNTA<br />

Cristo dunque è l’Unto, il Consacrato per eccellenza e questa suprema consacrazione si spiega<br />

meglio per la grazia di unione, che non per la grazia santificante con cui vengono resi sacri a Dio i semplici<br />

uomini.<br />

B) - dai Padri: S. Agostino (In Joan. 108,5) afferma che il Verbo «santifica sè in sè stesso, perchè<br />

il solo Verbo ed uomo santifica l’uomo nel Verbo<br />

S. Giovanni Damasceno (De Fide ort. 3,3): «La Divinità è l’unzione della umanità».<br />

Questa espressione, e altre simili dei Padri, dicono come debba essere interpretata nella Scrittura<br />

la parola «Cristo» che sopra abbiamo riportato.<br />

C) – ragione teologica. Ciò che comunicandoci produce effetti formali di santità, a buon diritto si<br />

deve dire: santificante formalmente. Ma la grazia di unione produce effetti formali di santità di per sè<br />

stessa nella umanità del Cristo, come l’impeccabilità, la partecipazione alla Natura divina e non<br />

accidentalmente, ma sostanzialmente, fisicamente e permanentemente, tanto che Gesù fatto Uomo è il<br />

vero Figlio di Dio. Dunque questa unione santifica di per sè e in modo eminentissimo il Cristo.<br />

Infatti Cristo è la santità mentre i Santi hanno la santità. Quantunque limitata, se si considera per parte<br />

della umanità che la riceve questa santità è infinita per parte della Persona del Verbo. Questa grazia di<br />

unione è la radice di tutti i beni spirituali in Cristo, e perciò la più grande delle grazie che rimarrà in Lui<br />

per sempre.<br />

La grazia abituale in Cristo<br />

TESI - Nel Cristo c’è pienissima la grazia creata abituale o santificante.<br />

É CERTO<br />

PROVA: A) - dalla Scrittura. S. Giovanni, 1,14) dice: «Abbiamo veduto la gloria di Lui, come<br />

dell’Unigenito del Padre pieno di grazia e di verità.., e dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto, e<br />

grazia per grazia».<br />

E S. Luca (4,1) «Gesù, pieno di Spirito Santo».<br />

Che si tratta della grazia santificante e non della grazia di unione è dimostrato non solo dai passi<br />

paralleli quando si dice: «Ave, piena di grazia» (Lc. 1,28) e «Stefano pieno di grazia» (Atti 6,8) dove<br />

certamente si tratta di grazia creata, ma anche dal fatto che noi «abbiamo ricevuto dalla sua pienezza».<br />

A noi non poteva comunicare la grazia di unione propria del Verbo per la sua Unione Ipostatica, ma la<br />

grazia santificante.<br />

B) - dai Padri. S. Giov. Crisostomo (In Ps. 44): «Ogni grazia fu effusa in quel tempo» e cioè nella<br />

sua SS. Umanità.<br />

S. Agostino (De Trinit. 15,26): «Lo stesso Signore Gesù, non solo ha dato lo Spirito Santo come<br />

Dio, ma lo ha anche ricevuto come uomo: per cui è detto pieno di grazia e di Spirito Santo».<br />

S. Bernardo (Hom. IV super Missus est) «…senza dubbio fu singolarmente santo per la<br />

santificazione dello spirito e per l’assunzione del Verbo». Con queste parole indica chiaramente la grazia<br />

santificante e la grazia di unione.<br />

CONSEGUENZE: I - Cristo ha avuto la pienezza assoluta della grazia intensivamente ed<br />

estensivamente.<br />

Diciamo pienezza assoluta per distinguerla dalla pienezza relativa posseduta dai Santi, i quali<br />

hanno avuto tutte le grazie relative al loro stato, condizioni e necessità. In Cristo è piena in modo formale<br />

e assoluto, e cioè ne ha quanta ne possa avere dalla potenza ordinata di Dio: perciò in tutta la sua<br />

intensità.<br />

Pure la estensione è massima, perchè da Cristo ridonda e passa nei Santi, portando loro ogni<br />

grazia e dono. Per questo si chiama: grazia del Capo.<br />

II - La grazia santificante conferita a Cristo non è semplicemente infinita sotto ogni aspetto,<br />

ma si può dire infinita moralmente per la connessione con la grazia di unione e secondo la ragione di<br />

grazia (Cfr. S. Th. 3 q. 7 a 9-11).<br />

a) Non si può dire infinita semplicemente sotto ogni aspetto. Se si considera sotto la ragione di<br />

ente, siccome la Natura umana del Cristo è un ente creato, quindi finito, cioè limitato, anche la grazia è<br />

finita.<br />

b) Si può dire infinita moralmente per la connessione della grazia di unione, e cioè essendo unita<br />

alla Persona del Verbo, viene ad avere una certa infinità, non fisica, ma morale.<br />

c) Secondo la ragione di grazia, cioè secondo l’aspetto di grazia in sè stessa si dice infinita, però<br />

non in senso assoluto, ma relativo in quanto «ha tutto ciò che può appartenere alla ragione di grazia».

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