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LA NATURA ASSUNTA<br />
Cristo dunque è l’Unto, il Consacrato per eccellenza e questa suprema consacrazione si spiega<br />
meglio per la grazia di unione, che non per la grazia santificante con cui vengono resi sacri a Dio i semplici<br />
uomini.<br />
B) - dai Padri: S. Agostino (In Joan. 108,5) afferma che il Verbo «santifica sè in sè stesso, perchè<br />
il solo Verbo ed uomo santifica l’uomo nel Verbo<br />
S. Giovanni Damasceno (De Fide ort. 3,3): «La Divinità è l’unzione della umanità».<br />
Questa espressione, e altre simili dei Padri, dicono come debba essere interpretata nella Scrittura<br />
la parola «Cristo» che sopra abbiamo riportato.<br />
C) – ragione teologica. Ciò che comunicandoci produce effetti formali di santità, a buon diritto si<br />
deve dire: santificante formalmente. Ma la grazia di unione produce effetti formali di santità di per sè<br />
stessa nella umanità del Cristo, come l’impeccabilità, la partecipazione alla Natura divina e non<br />
accidentalmente, ma sostanzialmente, fisicamente e permanentemente, tanto che Gesù fatto Uomo è il<br />
vero Figlio di Dio. Dunque questa unione santifica di per sè e in modo eminentissimo il Cristo.<br />
Infatti Cristo è la santità mentre i Santi hanno la santità. Quantunque limitata, se si considera per parte<br />
della umanità che la riceve questa santità è infinita per parte della Persona del Verbo. Questa grazia di<br />
unione è la radice di tutti i beni spirituali in Cristo, e perciò la più grande delle grazie che rimarrà in Lui<br />
per sempre.<br />
La grazia abituale in Cristo<br />
TESI - Nel Cristo c’è pienissima la grazia creata abituale o santificante.<br />
É CERTO<br />
PROVA: A) - dalla Scrittura. S. Giovanni, 1,14) dice: «Abbiamo veduto la gloria di Lui, come<br />
dell’Unigenito del Padre pieno di grazia e di verità.., e dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto, e<br />
grazia per grazia».<br />
E S. Luca (4,1) «Gesù, pieno di Spirito Santo».<br />
Che si tratta della grazia santificante e non della grazia di unione è dimostrato non solo dai passi<br />
paralleli quando si dice: «Ave, piena di grazia» (Lc. 1,28) e «Stefano pieno di grazia» (Atti 6,8) dove<br />
certamente si tratta di grazia creata, ma anche dal fatto che noi «abbiamo ricevuto dalla sua pienezza».<br />
A noi non poteva comunicare la grazia di unione propria del Verbo per la sua Unione Ipostatica, ma la<br />
grazia santificante.<br />
B) - dai Padri. S. Giov. Crisostomo (In Ps. 44): «Ogni grazia fu effusa in quel tempo» e cioè nella<br />
sua SS. Umanità.<br />
S. Agostino (De Trinit. 15,26): «Lo stesso Signore Gesù, non solo ha dato lo Spirito Santo come<br />
Dio, ma lo ha anche ricevuto come uomo: per cui è detto pieno di grazia e di Spirito Santo».<br />
S. Bernardo (Hom. IV super Missus est) «…senza dubbio fu singolarmente santo per la<br />
santificazione dello spirito e per l’assunzione del Verbo». Con queste parole indica chiaramente la grazia<br />
santificante e la grazia di unione.<br />
CONSEGUENZE: I - Cristo ha avuto la pienezza assoluta della grazia intensivamente ed<br />
estensivamente.<br />
Diciamo pienezza assoluta per distinguerla dalla pienezza relativa posseduta dai Santi, i quali<br />
hanno avuto tutte le grazie relative al loro stato, condizioni e necessità. In Cristo è piena in modo formale<br />
e assoluto, e cioè ne ha quanta ne possa avere dalla potenza ordinata di Dio: perciò in tutta la sua<br />
intensità.<br />
Pure la estensione è massima, perchè da Cristo ridonda e passa nei Santi, portando loro ogni<br />
grazia e dono. Per questo si chiama: grazia del Capo.<br />
II - La grazia santificante conferita a Cristo non è semplicemente infinita sotto ogni aspetto,<br />
ma si può dire infinita moralmente per la connessione con la grazia di unione e secondo la ragione di<br />
grazia (Cfr. S. Th. 3 q. 7 a 9-11).<br />
a) Non si può dire infinita semplicemente sotto ogni aspetto. Se si considera sotto la ragione di<br />
ente, siccome la Natura umana del Cristo è un ente creato, quindi finito, cioè limitato, anche la grazia è<br />
finita.<br />
b) Si può dire infinita moralmente per la connessione della grazia di unione, e cioè essendo unita<br />
alla Persona del Verbo, viene ad avere una certa infinità, non fisica, ma morale.<br />
c) Secondo la ragione di grazia, cioè secondo l’aspetto di grazia in sè stessa si dice infinita, però<br />
non in senso assoluto, ma relativo in quanto «ha tutto ciò che può appartenere alla ragione di grazia».