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L’OGGETTO DELLA FEDE<br />

uomo; ma vi è rivelato anche formalmente in modo implicito che ha un’anima e un corpo, perchè è<br />

contenuto nell’idea di uomo il fatto che debba essere composto di anima e di corpo. Così è rivelata pure<br />

implicitamente una verità di termini correlativi. Per esempio quando nella Trasfigurazione, la voce della<br />

nube rivela: «Questi è il mio Figlio diletto» rivela ancora che chi dice questo è il Padre. Da termini<br />

contradditori: Quando il salmo 13 chiama stolto colui che dice «Non esiste Dio» implicitamente rivela che<br />

è sapienza riconoscere l’esistenza di Dio. Da termini comprensivi: quando è rivelato che tutti gli uomini<br />

risorgeranno è rivelato implicitamente che io risorgerò.<br />

A volte da due premesse, rivelate esplicitamente, ne risulta una verità rivelata in modo implicito.<br />

Per esempio: quando è rivelato che tutti gli Apostoli hanno il potere di rimettere i peccati e che Andrea è<br />

un Apostolo, è rivelato implicitamente che Andrea ha il potere di rimettere i peccati.<br />

Tutte le verità rivelate formalmente, sia in modo esplicito che implicito, sono oggetto di fede<br />

almeno divina. Diciamo almeno, perchè divengono oggetto di fede divino-cattolica, quando si avverano le<br />

condizioni suesposte.<br />

Nell’elenco delle verità rivelate formalmente in modo implicito, dobbiamo studiare a parte un<br />

casa particolare, e cioè: quando la proposizione è contenuta nell’universale in un modo contigente. Per<br />

esempio: «Ogni Papa, eletto legittimamente e validamente, è infallibile. Pio XII è Papa: dunque è<br />

infallibile». Oppure «In ogni Ostia, consacrata, è presente Gesù. Ma questa Ostia è stata consacrata,<br />

dunque c’è Gesù». Le proposizioni: «Ogni Papa è infallibile, in ogni Ostia consacrata c’è Gesù», sono<br />

rìvelate formalmente. La proposizione particolare «Pio XII è Papa; questa Ostia è stata consacrata»<br />

dipendono dal fatta contingente, cioè da un fatto che potrebbe essere o non essere. Le conclusioni le<br />

dobbiamo credere per fede? Alcuni Teologi antichi lo negavano. Oggi comunemente rispondono che<br />

quando il fatto contingente è moralmente certo, cioè di una certezza che escluda un dubbio prudente, si<br />

debbono credere per fede.<br />

É da considerare poi, che, quando per la proposizione contingente, si aggiunge il consenso<br />

universale di tutta la Chiesa,, si può essere certi che questa proposizione è contenuta in quella rivelata da<br />

Dio perchè, come abbiamo detto sopra, il consenso unanime della Chiesa è uno dei modi con cui la Chiesa<br />

ci mostra il suo infallibile magistero ordinario e universale. Nell’esempio citato, Dio ha rivelato<br />

esplicitamente che il Papa è infallibile. Il consenso unanime della Chiesa mi dice con certezza che in Pio<br />

XII si sono avverate le condizioni per cui sia uno dei Sommi Pontefici, successori di Pietro, cui Dio ha dato<br />

il dono della infallibilità. Perciò Dio rivelando in modo esplicito che il Papa è infallibile ha rivelato ancora<br />

in modo implicito che Pio XII è infallibile.<br />

B) - Virtualmente. Una verità è virtualmente rivelata quando è la conclusione di due proposizioni<br />

di cui la prima è formalmente rivelata e la seconda è conosciuta con certezza benché non rivelata. Si<br />

chiama anche: conclusione teologica.<br />

É una conclusione, vale a dire non è contenuta implicitamente nella proposizione rivelata, ma<br />

viene ad avere una connessione con questa per il ragionamento certo con cui viene collegata la seconda<br />

proposizione.<br />

La certezza della seconda proposizione può venire tanto per un motivo teologico, come da un<br />

motivo di sola ragione, sia filosofico che storico.<br />

Perchè la conclusione teologica sia teologicamente certa, è necessaria che sia ammessa da tutte<br />

le scuole come intimamente connessa con la Rivelazione. In quelle questioni in cui è ammessa discussione<br />

perchè la Chiesa non è ancora intervenuta con la sua decisione, e in cui i vari teologi seguono un sistema<br />

diverso, non si può avere una conclusione teologica.<br />

Esempio di verità rivelata virtualmente: «La cognizione immediata di Dio è visione beatifica»<br />

(proposizione rivelata). «Ma l’anima umana in questa vita non ha visione beatifica a (proposizione<br />

razionale non contenuta nella prima, ma ad essa connessa). «Dunque l’anima umana in questa vita non ha<br />

la percezione immediata di Dio, ma soltanto mediata» (Conclusione teologica, cioè verità rivelata<br />

virtualmente. É contro l’asserzione degli Ontologisti).<br />

Altre conclusioni teologiche: Cristo non mancò mai di grazia efficace; Cristo è impeccabile; Cristo<br />

anche come questo determinato uomo non può dirsi Figlio adottivo di Dio; ecc.<br />

Le conclusioni teologiche si devono credere per fede?<br />

C’è controversia tra le varie scuole teologiche. Alcuni teologi come Meichior Cano, Vasquez, ecc.,<br />

affermano che si debbono credere per fede anche prima della definizione della Chiesa, perché chi nega<br />

una proposizione teologicamente certa deve per conseguenza negare il dogma. Infatti in esse la seconda<br />

proposizione razionale è evidente e certa, ché, altrimenti, come abbiamo detto, non si avrebbe<br />

conclusione teologica. La conclusione che segue dal ragionamento è logica; dunque se non si ammette<br />

questa. conclusione non resta altro che negare la prima, la quale è la proposizione rivelata.<br />

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