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ATTRIBUTI OPERATIVI<br />
Adoriamo dunque con umiltà i disegni imperscrutabili di Dio, nella certezza della sua infinita bontà<br />
e giustizia.<br />
La nostra salvezza è nelle sue mani, ma la sua condanna verrà solo se avrà visto la nostra<br />
incorrispondenza. Egli, se faremo quanto sta in noi non mancherà della sua grazia. Adoperiamoci perciò, -<br />
concludiamo con l’Apostolo - affinché «per mezzo delle buone opere facciamo certa la nostra vocazione<br />
ed elezione» (2 Pt. 1, 10).<br />
Quanti i predestinati<br />
Una ansiosa ricerca umana, ci porterebbe a questa domanda. La Chiesa nella sua Liturgia prega:<br />
«O Dio, cui solo è noto il numero degli eletti da collocare nella suprema felicità»; ciò nonostante i<br />
Teologi cercano di indagare. Quantunque S. Tommaso (De ventate q. 6 ad 3) tenga che «siano meno coloro<br />
che si salvano dei reprobi», e come lui comunemente giudicano i Teologi riguardo a tutto il genere<br />
umano, pure si pensa comunemente che fra i cattolici, sia maggiore il numero degli eletti, per la<br />
sovrabbondanza degli aiuti della grazia, che la Misericordia di Dio ha messo a loro disposizione.<br />
Per i Protestanti e gli Scismatici, alcuni tengono che sia maggiore il numero dei reprobi,<br />
quantunque una sentenza più probabile giudichi l’opposto, in quanto molti sono in buona fede, molti<br />
muoiono bambini dopo il Battesimo, e, fra gli Scismatici c’è anche la Confessione.<br />
Più difficile la cosa si fa tra i Giudei e i Maomettani, che pure, credono in un solo Dio<br />
rimuneratore, e più ancora fra i Pagani ai quali però Dio dà le grazie perchè si possano salvare.<br />
Questo pensiero di tanti uomini nel pericolo di perdizione, deve accendere nel nostro animo uno<br />
spirito missionario infuocato, pensando che la loro salvezza può dipendere dalle nostre preghiere, opere<br />
buone e dal nostro apostolato.<br />
D’altra parte vorremmo aprire il nostro cuore ad una immensa fiducia per un maggior numero di<br />
eletti che di reprobi, pensando che Dio «alla Cui misericordia non vi è numero» vuol tutti salvi e che nella<br />
presente economia della sua Provvidenza ha voluto lasciare Maria Madre e Regina di tutti gli uomini.<br />
Ciò che è impossibile agli uomini, è possibile a Dio.<br />
Gesù è morto per tutti gli uomini e per quanto possiamo pensare non possiamo arrivare a<br />
comprendere quanto sia grande, insieme colla giustizia, il suo amore infinito. Vedremo solo nell’altra vita<br />
quello che Dio ha fatto, le grazie che ha dato perchè i cattivi tornassero a penitenza; la pazienza, la<br />
longanimità nell’attenderli e nel chiamarli, per cui vedremo che la loro dannazione si deve attribuire<br />
unicamente alla loro malizia e cattiva volontà.<br />
Segni di predestinazione<br />
Benché nessuno, senza una speciale rivelazione, possa essere certo della propria salvezza (Conc.<br />
Trento D. B. 826), tuttavia ci vengono dati dei segni speciali con cui possiamo bene sperare. Essi sono:<br />
1) Una coscienza timorata che vuole la morte piuttosto che il peccato.<br />
2) La pazienza e la mortificazione, tutto sopportando per amor di Dio.<br />
3) L’amore dei nemici, la misericordia verso i poveri. «Beati i misericordiosi perchè avranno<br />
misericordia» (Mt. 6, 1). Nel giorno del giudizio, Gesù inviterà i buoni al paradiso, perché hanno compiuto<br />
opere di misericordia: «ebbi fame, e mi deste da mangiare, ecc» (Mt. 25, 34 s.).<br />
4) L’umiltà. «Dio dà le grazie agli umili» (1, Pt. 5,5).<br />
5) Lo zelo per la salvezza delle anime. «Chi avrà fatto convertire un peccatore… coprirà la<br />
moltitudine dei peccati» (Gen. 5,20). Hanno detto i Santi: «Hai salvato un’anima, hai predestinato la tua»<br />
(S. Giacomo 5,20).<br />
6) La devozione al S. Cuore di Gesù e a Maria SS.ma.<br />
Dice Pio XII nella Enc. «Haurietis aquas» (19 maggio 1956): «Non vi può esser dunque alcun<br />
dubbio, che, supplicato da tanto avvocato e con sì veemente amore, il Padre Celeste… profonderà<br />
incessantemente su tutti gli uomini le sue grazie divine».<br />
Per la divozione alla Madonna, hanno detto i Santi: «Non potrà mai dannarsi un vero divoto di<br />
Maria».<br />
7) La S. Comunione: «Chi mangia la mia Carne e beve il mio Sangue ha la vita eterna, e io lo<br />
risusciterò nell’ultimo giorno» (Gv. 6, 55).<br />
8) La preghiera cui Gesù ha promesso l’esaudimento (Gv. 14, 13).<br />
9) La meditazione. «Ricordati le tue cose ultime e non peccherai in eterno» (Eccl. 7,40).<br />
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