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IL DOGMA<br />
il compito di proporci questa verità nei vari suoi punti, insegnandoci con esattezza come debba essere<br />
intesa.<br />
Gesù ha detto: «Nessuno conosce il Padre, se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo abbia voluto<br />
rivelare» (Mt. 11,27; Le. 10,2 1-24).<br />
Dunque il Figlio ci ha manifestato la verità, anzi, le singole verità da credere. «Egli ce lo ha<br />
narrato», dice in un altro punto S. Giovanni (1,28). Tutto ciò che Gesù ci ha insegnato, attraverso l’udito<br />
è giunto all’anima nostra come norma da credere.<br />
Gli Apostoli sono i testimoni di questa rivelazione. Essi hanno l’incarico di predicarla in tutto il<br />
mondo, e la prima condizione per la salvezza è il credere a queste verità. «Chi avrà creduto…, sarà salvo»<br />
(Mc. 16, 15-16).<br />
Perciò quello che la Chiesa ci proporrà a credere, non sarà solo per effetto pratico, ma richiede<br />
prima di tutto l’assenso della mente.<br />
Non è simbolico, perchè tutto l’insegnamento della Chiesa ci propone verità ben determinate di<br />
cui alcune si riferiscono a misteri, altre a fatti storici e insegnamenti.<br />
Paolo Apostolo dichiara di insegnare quello che ha ricevuto dal Signore (1 Cor. 15, 1-8), e non solo<br />
dà precetti pratici, ma in ogni lettera per prima cosa esprime una parte di insegnamento dottrinale.<br />
B) - dalla Tradizione, Tutti i Padri dichiarano eretici coloro che non credono a quanto insegna la<br />
Chiesa. Non riportiamo i numerosi passi che potete vedere nelle tesi del trattato «La Chiesa». Vedete<br />
come essi insistono nel richiedere l’adesione a tutte le verità insegnate dalla Chiesa docente.<br />
La Chiesa nella sua prassi ci dimostra pure questo fatto. Essa non solo è stata sempre pronta a<br />
condannare coloro che deviavano dalla verità e a definire quale fosse la verità sia nel suo magistero<br />
ordinario, sia nei Concili, come nelle formule dei Simboli, ma fino dai primi tempi esigeva che i<br />
catecumeni fossero istruiti nella verità. Colla sua predicazione, poi, in ogni tempo, ha annunziato agli<br />
uomini, secondo il comando divino, le verità da credere.<br />
L’IMMUTABILITÀ DEL DOGMA<br />
Gli errori<br />
Gli antichi Protestanti, prendendo la S. Scrittura come unica fonte della Rivelazione e non<br />
riconoscendo l’autorità data da Gesù alla Chiesa, negarono ogni potere di formulare dei dogmi, tenendosi<br />
unicamente alle parole della S. Scrittura.<br />
I Montanisti i Ma.nichei, i Fraticelli, gli Anabattisti, gli Avventisti e altri Protestanti, pure in<br />
modi diversi, aspettarono una nuova effusione dello Spirito Santo che venisse a rivelare altre cose nuove.<br />
Altri Protestanti, ammettendo la ispirazione privata dicono che la Religione Cristiana si va arricchendo di<br />
nuove verità attraverso questa ispirazione.<br />
I Semirazionalisti con Gunther, dicono che col progresso della filosofia e delle scienze i dogmi<br />
possono giungere ad avere un significato diverso da quello che avevano quando furono definiti.<br />
I Modernisti vanno ancora oltre, come più volte abbiamo parlato. Contro questi errori, opposti fra<br />
loro, dobbiamo studiare il problema sotto uno doppio aspetto:<br />
1) - L’immutabilità nel numero delle verità rivelate.<br />
2) - L’immutabilità nella sostanza dei dogmi definiti.<br />
Immutabilità nel numero delle verità rivelate<br />
Abbiamo detto più volte che la Rivelazione è stata fatta da Adamo fino agli Apostoli<br />
Nel Paradiso terrestre Dio scendeva in forma visibile verso sera e si tratteneva a parlare con<br />
Adamo, passeggiando con Lui. In questi colloqui divini, Dio manifestava al nostro progenitore le verità che<br />
la semplice ragione umana non poteva conoscere. Certamente Dio gli rivelava almeno le verità<br />
fondamentali: cioè la sua esistenza, i suoi attributi, la vita divina nell’uomo nella giustizia originale in cui<br />
lo aveva costituito, il premio o il castigo eterno che avrebbe meritato colla sua fedeltà o infedeltà, la<br />
morte, cui sarebbe stato condannato, se avrebbe disobbedito.<br />
Appena commesso il peccato, Dio gli fa conoscere anche le gravi conseguenze in cui era incorso e<br />
insieme gli promette il Redentore, che sarebbe nato dalla Donna, che avrebbe schiacciato il capo al<br />
serpente.<br />
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