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CAPITOLO QUARTO<br />

I SACRAMENTALI<br />

Prima di chiudere questa parte, dobbiamo dire qualcosa, a modo di appendice, sui Sacramentali.<br />

Si chiamano così per una certa analogia coi Sacramenti in quanto sono ordinati a un bene<br />

spirituale.<br />

I Sacramentali sono alcuni segni sensibili e sacri, istituiti o riconosciuti dalla Chiesa per<br />

produrre alcuni effetti spirituali o temporali.<br />

Differiscono dai Sacramenti in quanto non sono istituiti da Gesù Cristo, ma dalla Chiesa.<br />

Differiscono pure per gli effetti in quanto non producono la grazia, ma vi dispongono: quindi non «ex<br />

opere operantis» ma «ex opere operantis» cioè secondo le disposizioni di chi opera, e ancora con una<br />

speciale efficacia per le preghiere della Chiesa «ex opere operantis Ecclesiae». Qualche volta però<br />

agiscono pure «ex opere operato», come quando la Chiesa attraverso i Sacramentali, dona dal suo tesoro<br />

dei beni, come le indulgenze.<br />

Eccitando ad atti di carità e di pentimento, i Sacramentali ci aiutano per la remissione dei peccati<br />

veniali.<br />

Alcuni Sacramentali, come l’acqua benedetta, gli esorcismi, ecc. hanno la forza di scacciare i<br />

demoni per la potestà che la Chiesa ha ricevuto contro di essi.<br />

Alcuni Sacramentali sono diretti anche ad ottenere effetti temporali, come la sanità dei malati, o<br />

la liberazione da insetti nocivi.. È logico che questi effetti temporali vengono richiesti come utilità al<br />

bene spirituale.<br />

In sei modi si possono distinguere i Sacramentali:<br />

I - L’Orazione domenicale e ogni orazione prescritta dalla Chiesa hanno una speciale efficacia;<br />

così una orazione recitata in una Chiesa consacrata. La Chiesa, nella consacrazione di un edificio sacro,<br />

prega perchè quanto si chiederà nel Sacro Tempio, sia conseguito efficacemente.<br />

II - L’asperso, con l’uso dell’acqua benedetta.<br />

III – Chi mangia. L’uso di pane, uova, agnello, frutta, ecc. benedetti.<br />

IV – Chi si confessa i peccati. Non si intende qui la Confessione sacramentale, ma la recita del<br />

«Confiteor» come si usa nella Messa e negli Uffici divini.<br />

V – Chi dà una elemosina nel nome della Chiesa.<br />

VI - Benedicendo con le benedizioni istituite dalla Chiesa sia per rendere sacre le cose<br />

(consacrazione di una Chiesa, di un calice, di una Cappella, di un Cimitero); sia per costituire una persona<br />

nel servizio divino (benedizione di un abate, di una vergine, conferimento della tonsura); sia una<br />

benedizione invocativa per una persona o una cosa; sia una benedizione deprecativa contro animali nocivi;<br />

sia cogli esorcismi contro il demonio.

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