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CRISTO LEGATO DIVINO<br />
B) - Ha dichiarato di essere il Figlio di Dio, 1 e nel senso più stretto della parola, distinguendo<br />
chiaramente quando parla agli uomini innalzati a figli di Dio per adozione, e quando parla di Sé come vero<br />
Figlio di Dio per natura. Infatti dice: «il Padre mio», oppure «il Padre vostro”. Non dice mai<br />
accomunandosi agli altri: Padre nostro. Quando insegna questa parola, la fa usare ai discepoli: «Quando<br />
pregherete, direte così: «Padre nostro…» (Cfr. Mt. 9,10: 32; 7,11 11,27; 25,34; 28,19; Mc. 13,32;<br />
Lc.14,49).<br />
Questa affermazione la riscontriamo:<br />
a) Nei Sinottici. A Cesarea di Filippo agli Apostoli, che gli hanno detto che la gente lo crede o<br />
Giovanni redivivo, o Elia, o Geremia, o qualcuno dei profeti, Gesù domanda: «E voi, chi dite che io sia?»;<br />
risponde Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». Gesù conferma la parola di Pietro dicendogli<br />
che questo non glielo ha rivelato la carne e il sangue, cioè l’umanità, la ragione, ma lo ha saputo<br />
soprannaturalmente perchè glielo ha rivelato: «…il Padre mio che è nei Cieli» (Mt. 16, 13-18; Mc. 8, 27-<br />
29; Lc. 9,18-20). Così a Cafarnao quando domanda agli apostoli se anche essi vogliono andarsene, Pietro<br />
esclama: «Ma da chi andremo, o Signore? Tu solo hai parole di vita eterna. Abbiamo creduto e abbiamo<br />
conosciuto che Tu sei il Cristo, il Figlio di Dio» (Gv. 6,69).<br />
Gesù è annunziato dall’Angelo «il Figlio dell’Altissimo» (Luca 1,32); nel Battesimo e nella<br />
Trasfigurazione Dio proclama: «Questi è il mio Figlio diletto» (Mt. 3,17; 17,5; Mc. 1,11; 9,6; Lc. 3,32).<br />
Gesù fino da giovinetto, ritrovato al Tempio, afferma «Non sapete che io debbo essere intento<br />
nelle cose del Padre mio» (Lc. 2,49).<br />
Caifa dinanzi alle contraddizioni dei falsi testimoni, si appiglia come a motivo per la condanna a<br />
morte al fatto che Gesù si è proclamato Figlio di Dio, e considera ciò una bestemmia. Gli aveva<br />
domandato: «Sei tu il Cristo, Figlio di Dio Benedetto? E Gesù rispose: Sì lo sono, e vedrete il Figlio<br />
dell’Uomo venire sulle nubi del cielo» (Mc. 14,61 - 62).<br />
b) nella attribuzione dei poteri e delle prerogative divine. Gesù sì dichiara al di sopra dei Profeti,<br />
di Salomone, di David (Mt. 12,41; Mc. 12,35); al di sopra degli Angeli, che lo servono (Mt. 4,11; 13,41). Si<br />
mostra padrone del Tempio, del Sabato, della legge, che è venuto a perfezionare (Mt. 12,6; 5,18 e segg.)<br />
rimette i peccati, ciò che Dio solo può fare (Lc. 7,36 e segg.; Mt. 9,2 e segg.) sarà Giudice supremo alla<br />
fine del mondo dando la vita o la pena eterna (Mt. 25,31 e segg.; Mc. 10,28); esige un amore sopra ogni<br />
cosa, superiore a quello verso gli stessi genitori (Mt. 10,37).<br />
c) In S. Giovanni. Più esplicite ancora si trovano le sue affermazioni nel IV Vangelo. Fino dal<br />
prologo S. Giovanni mostra che il Verbo è Dio, tutto è stato fatto per mezzo di Lui, e il Verbo di Dio si è<br />
fatto carne (Gv. 1,1.2.14).<br />
A Nicodemo Gesù dice: Dio ha amato tanto il mando, da dare il suo FIGLIO UNIGENITO (Gv. 2,16).<br />
Rivendica la sua eterna esistenza: «Prima che Abramo fosse fatto, Io sono» (ib. 8,58). E ancora: «Venni<br />
dai Padre e sono sceso nel mondo, di nuova lascio il mondo e vado al Padre» (ib. 16,28). «Io e il Padre<br />
siamo una cosa sola» (ib. 10,30) «Io sono nel Padre e il Padre è in me» (ib. 14,13).<br />
Gesù è padrone della vita e della morte (ib. 10,17). Come infatti il «Padre risuscita i morti e<br />
rende loro la vita così pure il Figlio dò la vita a quelli che vuole» (ib. 5,21).<br />
Gesù legge nel cuore degli uomini (ib. 16,30) e vive la santità più perfetta, da poter dire «Chi mi<br />
potrà convincere di peccato?» (ib. 8,46) lo stesso amore che è dato a Lui, è dato al Padre «Chi odia me,<br />
odia il Padre mio» (Gv. 15,23).<br />
Alla morte di Lazzaro lascia dire a Marta: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di<br />
Dio vivente» (ib. 11, 27).<br />
Troppo lungo sarebbe stato prendere ogni singolo brano dei Vangeli, ma anche solo da quelli che<br />
abbiamo esposto risulta chiaramente che Gesù si è proclamato Figlio di Dio.<br />
C) - Gesù Cristo dichiara di essere il legato di Dio.<br />
Egli infatti asserisce ripetutamente e con fermezza la sua divina legazione, che cioè è mandato<br />
dal Padre non solo per salvare gli uomini con la sua Passione e morte, ma anche per rivelare loro nuove<br />
verità, nuova legge e nuovo culto: «Chi crede in Me - dice Gesù - crede non in Me, ma in Colui che mi ha<br />
mandato; e chi vede Me, vede Colui che mi ha mandato… Io non ho parlato da Me stesso, ma il Padre che<br />
mi ha mandato mi ha Egli stesso prescritto quello che io devo dire e proferire. E io so che il suo comando<br />
è vita eterna. Dunque, ciò che Io dico, io dico come il mio Padre me lo ha suggerito» (Gv. 22,44 a.).<br />
Queste parole, che Gesù disse poco prima dell’ultima Pasqua, mostrano già chiaramente la sua<br />
legazione. Ma in molte altre circostanze Egli fece simili affermazioni: «La mia dottrina non è mia, ma di<br />
Colui che mi ha mandato» (Gv. 7,16); «Chi accoglie voi, accoglie Me, e chi accoglie Me, accoglie Colui che<br />
mi ha mandato (Mt. 10,14); e «Le stesse opere che Io faccio attestano di me che il Padre mi ha mandato»<br />
(Gv. 5,36).<br />
1 Credere in Gesù Cristo, Figlio di Dio, è un atto di fede. Qui intanto, come studio razionale, vediamo che dai documenti<br />
storici risulta chiaramente che Gesù ha affermato di essere il Figlio di Dio.<br />
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