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CAPITOLO TERZO<br />

L’UOMO<br />

Dopo aver parlato della creazione in genere e delle creature spirituali, veniamo a trattare in<br />

particolare della creatura composta di anima e di corpo, e cioè dell’uomo.<br />

LE ORIGINI DELL’UMANITÀ<br />

Essendo stato toccato l’argomento quando abbiamo trattato della creazione in genere, ci<br />

fermeremo solo su alcuni punti particolari per esaminarli con maggior chiarezza, con alcune proposizioni.<br />

1) - I nostri progenitori sono stati creati da Dio anima e corpo.<br />

É DI FEDE<br />

I due Concili Laterano IV e Vaticano I, già citati, ci dicono chiaramente che l’uomo è stato creato<br />

da Dio. Inoltre il Genesi (cap. 2) ci dice che Dio formò il corpo di Adamo dal fango della terra e gli ispirò<br />

l’anima. Eva la trasse, per il corpo da una costa di Adamo, creando pure a lei un’anima dal nulla.<br />

2) - É certo che l’anima fu creata dal nulla, mentre riguardo al corpo la Chiesa non si è<br />

pronunciata se è stato creato immediatamente o mediatamente.<br />

I Teologi per questo punto si dividono in due sentenze: i più antichi ritenevano che Dio abbia<br />

creato immediatamente anche il corpo di Adamo interpretando nel senso ovvio le parole: «dal fango della<br />

terra».<br />

Inoltre, secondo la ragione, all’uomo ripugna discendere dalle bestie sia per le differenze<br />

sostanziali che si riscontrano nel corpo sia per la superiorità dell’anima spirituale che informa il corpo.<br />

Anche oggi fra i cattolici questa è la sentenza più comune.<br />

Al contrario altri ammettono sì l’intervento di Dio nella creazione del corpo, ma solo<br />

mediatamente, seguendo la teoria del trasformismo o evoluzionismo mitigato. Le parole «dal fango della<br />

terra» essi le interpretano che nel corpo in cui Dio infuse l’anima c’erano gli elementi fisico-chimici della<br />

terra, come appunto sono anche in un corpo di un animale.<br />

Questa teoria non è condannata nè dall’Enc. «Providentissimus» di Leone XIII, nè dall’Enc. «Divino<br />

afflante Spiritu» di Pio XII (20 ott. 1943) che riporta lo stesso pensiero e cioè, che gli autori sacri non<br />

intendevano dare una dottrina propriamente scientifica ma che «talvolta descrivono e trattano le cose o<br />

in qualche modo di traslazione o come il comune modo di parlare comportava per quei tempi».<br />

Il Card. Lienart nella Rivista Etudes (Dic. 1947) scrive che questa seconda sentenza non è eretica,<br />

e che anzi si può ammettere teologicamente; giudizio che più tardi trovava una autorevole conferma nella<br />

Enc. «Humani generis» (Pio XII, 12 Agosto 1950) in cui è detto: «Il Magistero della Chiesa non proibisce<br />

che, in conformità dell’attuale stato della scienza e della teologia sia oggetto di ricerche e di discussioni,<br />

da parte dei competenti in tutti e due i campi, la dottrina dell’EVOLUZIONISMO, in quanto cioè essa fa<br />

ricerche sulla origine del corpo umano che proverrebbe una materia organica preesistente. Però questo<br />

deve essere fatto in tale modo che le ragioni delle due opinioni…, siano ponderate e giudicate con la<br />

necessaria serietà, moderazione e misura… Però alcuni oltrepassano questa libertà di discussione, agendo<br />

in modo come fosse dimostrato già con totale certezza l’origine del corpo umano dalla materia organica<br />

preesistente valendosi dei dati indiziali finora raccolti e di ragionamenti basati sui medesimi indizi».<br />

L’anima spirituale<br />

TESI - L’anima dell’uomo è spirituale e immortale ed è di per sé ed essenzialmente la forma<br />

del corpo umano.<br />

É DI FEDE<br />

la prima parte dall’ordinario e universale magistero della Chiesa; la seconda dal Conc. di Vienna<br />

(1311) che definisce, condannando come eretico chi dice che «l’anima razionale, ossia intellettiva non sia<br />

la forma del corpo umano per sé ed essenzialmente» (D. B. 481).<br />

PROVA: II Genesi (1. c.) dice che Dio infuse nell’uomo «una spirazione di vita», ciò che significa<br />

un’anima spirituale. Ed è per questo spirito che l’uomo diventò «anima vivente». Dunque è questa anima

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