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LA NATURA ASSUNTA<br />
Gli stessi miracoli li operava, perché così voleva: «Voglio, sii mondato» (Mt. 8,3).<br />
La sua Passione e la sua Morte mentre sono obbedienza al Padre, sono un atto libero della volontà<br />
di Gesù: «Nessuno toglie la mia anima da me, ma io la pongo da me stesso» (Gv. 10,17).<br />
Se questa obbedienza non fosse stata eseguita liberamente non ci sarebbe merito; chi lo nega è<br />
eretico, come abbiamo visto nella condanna dei Giansenisti.<br />
B) – dai Padri. S. Cirillo di Gerusalemme (Cat. 13,6) afferma che non fu immolato per forza, ma<br />
volontariamente: «Venne per libero proposito alla Passione», e «avrebbe pdtuto, se avesse voluto non<br />
venire alla Croce», aggiunge S. Giovanni Crisostomo (Ad. Haebr. 28,2); e S. Agostino dice che la sua anima<br />
lasciò il corpo «perchè volle, quando volle e come volle» (De Trin. 4,13).<br />
C) - ragione teologica. In Cristo ci fu la volontà non solo come natura ma anche come ragione che<br />
usava i mezzi verso il fine.<br />
Gesù è uomo perfetto, e non sarebbe stato tale se fosse stato privo della libertà.<br />
TESI II - Cristo uomo fu soggetto al Padre.<br />
É CERTO<br />
PROVA - Gesù usò la sua libertà nel modo più perfetto, e cioè facendo sempre liberamente<br />
«quello che piace al Padre» (Gv. 8,29).<br />
Per questo «è soggetto a Maria e a Giuseppe» (Lc. 2,51) e molte volte dichiara di essere «disceso<br />
dal cielo per fare la volontà del Padre» (Gv. 4,34) fino ad accettare l’amaro calice nel Getsemani (Lc.<br />
22,42).<br />
Egli prende «la forma di servo» (Fil. 11,10) e mostra ancora tutta la sua soggezione ogni volta che<br />
colla preghiera si rivolge al Padre.<br />
LA POTENZA DEL CRISTO<br />
Oltre l’onnipotenza propria della Persona del Cristo, vedremo in alcune proposizioni quale potenza<br />
compete propriamente alla umanità del Cristo.<br />
I - L’umanità di Cristo non ebbe l’onnipotenza semplicemente.<br />
Da quanto abbiamo detto, nella unione ipostatica le due Nature rimasero distinte e inconfuse.<br />
L’onnipotenza è proprietà della Natura divina. Perciò la Natura umana del Cristo non è onnipotente.<br />
II - L’umanità del Cristo, come organo unito ipostaticamente col Verbo, ebbe veramente la<br />
potenza stnmentale per tutti gli effetti, specialmente soprannaturali in ordine alla Incarnazione.<br />
É TEOLOGICAMENTE CERTO<br />
Dalla Scrittura infatti si rileva che quando Gesù opera dei prodigi aggiunge alla sua volontà azioni<br />
umane colla voce, col tatto, col gesto, ecc.: «Stendendo le sue mani lo toccò dicendo: voglio sii mondato»<br />
(Mt. 8,3): «Mise le sue dita nelle sue orecchie, e colla saliva toccò la lingua e guardando in cielo gemè e<br />
gli disse: Effeta, cioè: apriti» (Mc. 7,33). Quasi a compendio di questo troviamo una frase in Luca (6,19).<br />
«Tutta la turba lo voleva toccare: perchè da Lui usciva una virtù che sanava tutti».<br />
I Teologi, unanimi in questa affermazione, si dividono in più sentenze, quando si domandano se<br />
l’Umanità del Cristo sia stato lo strumento solo morale oppure anche fisico dei miracoli e degli altri effetti<br />
soprannaturali.<br />
Gli Scotisti negano la causalità fisica mentre i Tomisti ammettono la causalità morale e fisica, non<br />
solo quando Gesù era sulla terra, ma anche dopo la Ascensione.<br />
III - L’Umanità del Cristo ebbe per propria virtù una potenza eminentissima. Gli Angeli e gli<br />
uomini hanno una potenza proporzionata alla loro natura. L’Umanità di Gesù, al di sopra degli Angeli e<br />
degli uomini per la Unione Ipostatica, ebbe una potenza eminentissima, superiore a quella degli stessi<br />
Angeli.<br />
LE DEBOLEZZE DELLA UMANITÀ<br />
Il Verbo, essendosi fatto vero Uomo, volle assumere le debolezze della umana natura, eccetto il<br />
peccato e tutto ciò che non era conveniente alla sua dignità di Verbo Incarnato.<br />
Le esporremo con alcune proposizioni:<br />
I - Il Corpo di Cristo fu passibile e mortale.<br />
É DI FEDE<br />
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