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SEGNI PER RICONOSCERE LA RELIGIONE RIVELATA<br />
Altri criteri invece hanno forza veramente probativa, come la constatazione che gli effetti<br />
prodotti da questa dottrina siano tali da sorpassare il potere di qualunque forza umana e da provarne la<br />
trascendenza, cioè l’origine superiore. Nel cristianesimo, ad esempio, si può arguire l’origine divina dalla<br />
dottrina, dai frutti di virtù e di coraggio che ha saputo infondere nei suoi seguaci.<br />
Fra tutti questi criteri, i più efficaci e dimostrativi sono due: il MIRACOLO e la PROFEZIA.<br />
Dice il Concilio Vaticano che Dio ha voluto unire con gli aiuti interni dello Spirito Santo, gli<br />
argomenti esterni della sua rivelazione, cioè dei fatti divini, e primi di tutti, i miracoli e le profezie, che,<br />
dimostrando ampiamente l’onnipotenza e l’infinita scienza di Dio, sono segni certissimi della divina<br />
rivelazione e adatti alla intelligenza di chiunque (D. B. 1790).<br />
Per questo ne parliamo a parte.<br />
IL MIRACOLO<br />
Concetto di Miracolo<br />
IL MIRACOLO (dal latino mirum cosa meravigliosa) è un fatto sensibile, straordinario, divino.<br />
a) - Fatto sensibile. Il miracolo serve nella Apologetica a testimoniare l’intervento divino. Per questo è<br />
necessario che sia controllabile dai nostri sensi. Anche la cosa più bella, se non la potessimo o vedere o<br />
udire, o percepire con qualsiasi nostro senso, ci sfuggirebbe e non potrebbe darci nessuna prova<br />
apologetica.<br />
S. Tommaso (S. Th. III, 29,a 1,2); distingue due specie di miracoli: alcuni nascosti, come la<br />
Transustanziazione, l’Incarnazione, il Parto verginale di Maria, la giustificazione che avviene nell’anima<br />
mediante la grazia, ecc.; altri manifesti come la risurrezione di un morto, una tempesta sedata, la<br />
moltiplicazione dei pani, ecc.<br />
Esaminiamo uno dei primi: nella Transustanziazione, cioè nel cambiamento di tutta la sostanza del<br />
pane nella sostanza del Corpo di Gesù e di tutta la sostanza del vino, nella sostanza del Sangue di Gesù,<br />
tanto prima che dopo, ai miei occhi, si mostrano le apparenze di pane e di vino. Non ho un fatto sensibile,<br />
cioè che si mostri ai miei sensi.<br />
Esaminiamo uno dei secondi: nel miracolo operato da Gesù in Cana di Galilea (Gv. 11 1.12) di<br />
cambiare l’acqua in vino, i presenti prima videro e potevano gustare acqua, e dopo videro e gustarono<br />
vino.<br />
Logicamente qui, quando parliamo di miracoli, intendiamo i miracoli manifesti, che, potendo<br />
esser controllati ci danno una testimonianza accessibile a chiunque.<br />
b) - straordinario, ossia assolutamente al dì fuori o al dì sopra del modo di agire di una cosa creata o<br />
creabile, in altre parole: al di fuori o al di sopra delle leggi solite della natura.<br />
Ciò non significa che Dio distrugga le forze della natura, ma con la sua onnipotenza le domina e le<br />
sottomette, in modo da produrre un risultato al di sopra della natura, o diverso da quello della legge<br />
naturale. Quelle forze esistono ancora, ma l’intervento di Dio opera al di sopra del consueto ordine.<br />
Solo impropriamente si dice che il miracolo è contrario alle forze della natura, nel senso cioè, che<br />
l’effetto sarebbe stato diverso se non fosse intervenuta una forza superiore.<br />
Possiamo capire meglio con un esempio. Se lascio di sostenere una pietra dall’alto, essa cade per<br />
la forza di gravità. Così un aereo, che si fermi e non sia sostenuto da nessuna forza, cade. Se però<br />
interviene una forza superiore a quella della gravità, questa forza superiore vince quella inferiore. Così se<br />
lancio in aria un sasso, o un aereo è in velocità, finché dura questa forza di propulsione superiore a quella<br />
di gravità, sia il sasso, che l’aereo, stanno in aria. L’uomo stesso, con un’altra legge superiore della<br />
natura, può dominare quella inferiore. Questo, si capisce, non è un miracolo. Dio invece, non solo può con<br />
tutta facilità dare a queste forze una efficacia di cui sono normalmente prive, ma può fare a meno del<br />
loro concorso, e produrre, con là sua potenza, effetti che tali forze non potrebbero mai raggiungere.<br />
Perciò il miracolo avviene per una forza superiore, che domina una lègge naturale inferiore,<br />
secondo le leggi stesse della natura.<br />
Ecco in che modo il miracolo assoluto è fuori dell’ordine. Non si deve dedurre che è fuori di ogni<br />
ordine, perchè è invece la espressione di un ordine superiore, fissato da tutta l’eternità, secondo cui<br />
l’Onnipotente dispone a suo talento delle forze che ha creato, in quanto Io ritiene utile per il bene degli<br />
esseri ragionevoli 1 .<br />
c) - divino, che cioè, valutate tutte le circostanze, si può attribuire soltanto a Dio.<br />
1 Cfr. GIUSEPPE FALCON, Manuale di Apologetica Ed. Paoline - Alba 1951.