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DIO UNO E TRINO<br />

aveva comandato di recitare nella Messa del Natale. In essa più diffusamente viene espressa la fede nella<br />

SS. Trinità.<br />

3) Nel Simbolo Apostolico che risale al secondo secolo: «Credo in Dio Padre Onnipotente… e in<br />

Gesù Cristo suo Unico Figliolo… Credo nello Spirito Santo». Ognuno sa come questa formula è completata<br />

dalle altre verità che si attribuiscono in particolare alle tre Divine Persone. Tertulliano lo chiama: «la<br />

tessera di contrassegno dei cristiani». S. Gregorio Taumaturgo nel 265 fa un ampio commento insistendo<br />

sulla eternità delle tre Divine Persone. S. Dionigi Papa (+ 268) condannò il Monarchismo, il Sabellianesimo<br />

e il Subordinazianismo (D. B. 48 Ss:): «Non si deve separare l’ammirabile e divina unità… ma si deve<br />

credere in Dio Padre Onnipotente, e in Gesù Cristo, suo Figlio, e nello Spirito Santo.<br />

Testimonianze postnicene<br />

Dal Conc. di Nicea in poi, i termini, come abbiamo detto, vengono anche più precisati. Ne dà<br />

occasione l’eresia di Ano che dice soltanto il Padre Veramente Dio eterno; che il Figlio non è eterno, ma<br />

essendo generato ha avuto inizio e non è infinitamente perfetto, né della stessa Sostanza del Padre, ma<br />

una creatura, sia pure eccellentissima; lo Spirito Santo, sarebbe una creatura minore non solo al Padre,<br />

ma anche al Figlio.<br />

Più tardi, verso il 350, i Semiariani 1 insegnarono che lo Spirito Santo è una creatura simile agli<br />

Angeli, e ministro di Dio, come poi asserirono anche i Macedoniani di cui abbiamo parlato.<br />

A) - I Padri dell’Oriente. Martello dell’Arianesimo fu S. Atanasio, Vescovo di Alessandria d’Egitto,<br />

succeduto a S. Alessandro che già aveva iniziato la lotta contro Ano. S. Atanasio soffrì calunnie,<br />

persecuzioni, esilio: ma strenuamente continuò la sua lotta contro l’Arianesimo, con la parola, gli scritti,<br />

la partecipazione ai Sinodi e al Concilio di Nicea. Il suo insegnamento si incentra nel Verbo, Cristo<br />

Redentore, il quale ha potuto redimerci e farci Figli adottivi di Dio, in quanto Egli è veramente Figlio di<br />

Dio per natura. Il Verbo perciò non è una creatura, ma è generato in eterno dalla Sostanza del Padre e<br />

perciò l’Uno e l’Altro posseggono la identica Sostanza indivisibile, per cui il Figlio è «consostanziale al<br />

Padre» secondo la definizione di Nicea. Ugualmente lo Spirito Santo, partecipando alle creature la<br />

divinità, colla sua inabitazione nell’anima, è Dio per Essenza, tantochè si nomina col Padre e col Figlio.<br />

Pure Esso è «consostanziale», cioè ha la stessa e identica Sostanza del Padre e del Figlio, perciò niente di<br />

creato nella Trinità, ma tutta è un solo Dio.<br />

L’esposizione di S. Atanasio è meravigliosa, pur tuttavia, non sono ancora ben precisati<br />

tecnicamente tutti i termini, e, a volte, non fa distinzione fra le parole sostanza e ipostasi (ciò che,<br />

invece, aveva precedentemente precisato Origene).<br />

I tre Padri Cappadoci: S. Basilio, S. Gregorio Nisseno e S. Gregorio Nazianzeno, e specialmente i<br />

due primi insigni per la cultura filosofica e l’acutezza d’ingegno, determinando ancor più profondamente<br />

il significato differente di sostanza e ipostasi, già dato da Origene, spiegano meglio la definizione Nicena<br />

dicendo che Dio è «una sola Sostanza in Tre Persone».<br />

Aprono così fin d’allora la via alla spiegazione scolastica del dogma secondo cui le relazioni<br />

opposte costituiscono la distinzione delle Tre Persone.<br />

Quantunque gli Ariani negassero anche la Divinità dello Spirito Santo, la discussione era più accesa<br />

riguardo alla Seconda Persona. Per la Terza Persona la controversia si acuì specialmente più tardi col<br />

Macedonianesimo che fu condannato nel Conc. di Costantinopoli I (381). - Nelle frasi che abbiamo<br />

esaminato risulta ben chiaro il pensiero di tutti i Padri che riconoscono la Divinità dello Spirito Santo,<br />

poiché ha la identica Natura e Sostanza del Padre e del Figlio.<br />

Più tardi, nel Sec. VIII, per restare fra i Padri e Dottori della Chiesa dell’Oriente, S. Giovanni<br />

Damasceno usa la formula: «Lo Spirito Santo procede dal Padre per il Figlio». Questa formula è<br />

imperfetta 2 e mentre viene usata dalla Chiesa Greca, la Chiesa Latina userà la formula già presentata da<br />

Agostino: «Procede dal Padre e dal Figlio».<br />

B) - Passando ai Padri Latini, nella affermazione del dogma Trinitanio, troviamo che lo studiano<br />

sotto un aspetto particolare in confronto agli Orientali. Questi hanno insistito sulla identità della Sostanza,<br />

per poter combattere l’Arianesimo e il Macedonianismo, mentre i Latini debbono insistere di più sulle<br />

1 Dopo Nicea cominciarono i dissidi fra gli Ariani stessi, che si divisero in tre correnti:<br />

1 - Gli Anomeni o Eunomiani (an - omoios in greco significa non simile) seguendo l’eresia nel modo più rigido,<br />

dicevano che il Verbo è affatto dissimile dal Padre;<br />

2 - i Semiariani, con a capo Basilio di Ancira e Aussenzio di Milano dicevano che il Figlio non è creatura, però<br />

invece di affermare colla dottrina cattolica che è della stessa Sostanza del Padre, affermavano che è a Lui simile nella Sostanza<br />

(onioiousion cioè omoios = simile, somigliante; ossia = sostanza);<br />

3 - gli Omei con a Capo Acacio di Cesarea cercando di conciliare le due correnti dissero che il Figlio era simile<br />

(omoios) al Padre.<br />

2 Vedremo fra poche pagine come va intesa.<br />

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