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ATTRIBUTI OPERATIVI<br />
La santità dell’uomo è costituita dalle varie sue virtù. In Dio, non si può parlare di virtù in senso<br />
proprio, perché la sua perfezione non è costituita dalla ripetizione di atti buoni come nell’uomo, essendo<br />
l’Atto puro.<br />
Qui accenneremo ad alcune di queste perfezioni.<br />
BONTÀ E AMORE - L’amore e la bontà di Dio, verso le creature non vanno considerati come una<br />
sensibilità, ma come effetto della volontà di Dio «che infonde, crea la bontà nelle cose». (S. Th. 2, 2 q.<br />
81 a. 8).<br />
TESI - Dio è di una bontà infinita verso le creature.<br />
É DI FEDE<br />
Il Conc. Vaticano I dà come ragione della creazione la bontà di Dio (D. B. 1783).<br />
PROVA: A) - dalla Scrittura. Tutta la storia della Creazione, della Rivelazione, della Redenzione,<br />
sono un inno che canta l’amore di Dio verso la creatura. Il Genesi (1, 31), fino dalle prime pagine<br />
raccontando della Creazione dice: Dio «Vide tutte le cose che aveva fatte ed erano molto buone». Dunque<br />
tutte queste cose create, sono una partecipazione della bontà di Dio. Nella Sapienza (11, 25) è scritto:<br />
«Ami tutte le cose che esistono e non odi niente di ciò che hai fatto».<br />
Gesù, ricorda la bontà di Dio: «che fa nascere il suo sole sopra i buoni e sopra i cattivi» (Mc. 10,<br />
18). Altri innumerevoli punti sulla bontà di Dio si trovano quando si parla della sua Provvidenza. E S.<br />
Giovanni, l’Apostolo dell’amore, dopo aver definito «Dio è amore» (1, Gv. 4, 16), dice «amiamo Dio,<br />
perché Egli per primo ha amato noi» (Ivi 4, 19). E ancora (Gv. 3, 16): «Dio ha così amato il mondo da dare<br />
il Suo Figlio Unigenito».<br />
B) – fra i Padri dovremmo portare innumerevoli testimonianze. Ci fermiamo solo a una frase di S.<br />
Agostino, ripresa da S. Tommaso (C. Gent. 1, 40) «Nella sua bontà comprende tutte le bontà e così è il<br />
bene di ogni bene».<br />
C) - dalla Ragione. Dio è sommo bene; ma il bene tende a diffondersi perciò Dio creandoci ci ha<br />
fatto partecipi della sua bontà e del suo amore.<br />
MISERICORDIA - L’etimologia significa: cuore per il misero. Essa si manifesta come un effetto della<br />
bontà di Dio di fronte alla miseria e al peccato dell’uomo.<br />
TESI - Dio è misericordia infinita.<br />
É DI FEDE<br />
per la dottrina chiara della Scrittura e della Tradizione, quantunque non sia definito.<br />
PROVA: A) - dalla Scrittura. Il Dt. (32, 6) fa il confronto fra una mamma che ha cura del figlio e<br />
Dio che pensa alla sua creatura e conclude: «Se essa anche se lo dimenticasse, io non mi dimenticherò di<br />
te». Quando Adamo ha peccato, Dio gli promette il Redentore (Gn. 3, 15 s.). Nei Salmi, ripetutamente si<br />
canta la misericordia dei Signore e si esalta la sua pazienza, clemenza, longanimità, ecc. «Presso il<br />
Signore la misericordia è abbondante, presso di Lui la Redenzione» (129). Il Salmo 125 conclude ogni<br />
versetto: «Poiché in eterno la sua misericordia».<br />
Nel Vangelo alle parole di Gesù che non è venuto «a chiamare i giusti ma i peccatori a penitenza»<br />
si aggiungono le parabole così significative della pecorella, della dramma perduta e la misericordiosa<br />
accoglienza alla Samaritana (Gv. 4) alla Maddalena, (Lc. 7, 37 s.), a Zaccheo (Lc. 19, 20) al ladro in croce<br />
(Lc. 19, 20). S. Pietro (1, 1, 3) dice: «Dio che nella sua grande misericordia ci ha rigenerato», S. Paolo (2<br />
Cor. 1, 3) chiama Dio «Padre delle misericordie e Dio di ogni consolazione» e ancora (Ef. 2, 4) «Dio che è<br />
ricco nella misericordia, per la sua stragrande carità; con cui ci ha amato».<br />
B) – la Ragione e la Chiesa. Il bene che si diffonde da Dio non ha misura e perciò accoglie chi<br />
pentito, si rivolge a Lui. La Chiesa, nella Liturgia dice «Dio alla cui misericordia non c’è misura, e che è<br />
tesoro di bontà infinita».<br />
GIUSTIZIA – Nell’uomo la giustizia e la misericordia si elidono scambievolmente: invece in Dio<br />
l’una e l’altra sono la sua Essenza e perciò si fondono insieme in modo eminente.<br />
S. Tommaso (S. Th. 1 q. 21, a. 3 ad 2) per rispondere alla difficoltà di come si concili la giustizia con la<br />
misericordia dice: che Dio agisce non facendo contro la sua giustizia, ma operando qualche cosa al di<br />
sopra della giustizia: come se a uno cui si debbono cento denari se ne dessero duecento dei propri, non si<br />
agirebbe contro giustizia ma si opererebbe liberamente e misericordiosamente. E similmente se uno<br />
rimette l’offesa contro di lui. Chi rimette qualche cosa, in certo modo la dona.<br />
TESI - Dio è infinitamente giusto.<br />
É DI FEDE<br />
La Tesi è contro Hermes che nega a Dio il diritto di dare pene vendicative.<br />
SPIEGAZIONE - Giustizia, in senso stretto significa dare a ciascuno il suo. Con questo significato si<br />
chiama giustizia commutativa. É logico che la giustizia commutativa non è applicabile a Dio, poiché è Lui<br />
che dà tutto e non è debitore a nessuno. La giustizia che la Rivelazione attribuisce a Dio è la giustizia