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GESÙ VERO DIO E VERO UOMO<br />

Due volontà e due operazioni<br />

TESI - In Cristo ci sono due volontà distinte, ma concordi, e due operazioni<br />

É DI FEDE<br />

dal Conc. di Costantinopoli III che definisce: «in Lui due naturali volontà e due naturali<br />

operazioni… due volontà non contrarie» (D.B. 290); come pure dalla Lettera di S. Leone a Flaviano e dal<br />

Conc. Laterano (649).<br />

La tesi è contro gli Apollinaristi, gli Eutichiani e i Monoteliti.<br />

PROVA: A) – Dal fatto che nel Verbo ci sono due nature. Abbiamo visto ciò nelle tesi dimostrate.<br />

Ora la natura intellettuale non sarebbe integra se le mancasse la volontà e l’operazione. Dunque in Cristo<br />

ci sono due volontà e due operazioni.<br />

D’altra parte abbiamo già veduto che la volontà è una proprietà della natura e non della persona,<br />

quando abbiamo studiato il Mistero della SS. Trinità, nel quale c’è unica volontà, benchè le Persone siano<br />

tre. Però la volontà che è propria della natura, viene mossa dalla Persona. Nel Cristo c’è una sola Persona<br />

del Verbo: perciò la sua volontà non può essere mai contraria alla sua volontà divina.<br />

B) - dalla Scrittura. Nella orazione del Getsemani, Gesù dice: «Non la MIA ma la TUA volontà si<br />

faccia» (Lc. 22,42). «Non come voglio Io, ma come vuoi TU» (Mt. 26,39). In un altro testo Gesù dice:<br />

«Sono disceso dal Cielo non per fare la MIA volontà, ma la volontà DI COLUI, che mi ha mandato» (Gv.<br />

6,38).<br />

In tutti questi passi è chiara la distinzione delle due volontà: la volontà umana di Gesù, alla quale<br />

ripugnano i patimenti, la morte, il calice del dolore e la volontà divina, identica a quella del Padre che il<br />

Verbo possiede col Padre e collo Spirito Santo, che vuole il suo sacrificio per la Redenzione del mondo.<br />

Però in queste due volontà distinte, non c’è opposizione, e sempre la volontà umana è uniforme alla<br />

volontà divina, tanto che Egli può dire: «Faccio sempre quello che piace a Lui» (Gv. 8,29).<br />

Il Vangelo ci mostra in molti passi la distinzione della operazione umana da quella divina: Cristo,<br />

come uomo, nasce, cresce, mangia, dorme, ministra, è affaticato, piange, è mesto, è ferito, muore; come<br />

Dio compie i miracoli in suo nome, e può dire: «Il Padre mio opera fino a questo momento e Io pure<br />

opero» (Gv. 5, 17) 1 .<br />

C) – Nei Padri. Prendiamo qualche breve testimonianza:<br />

S. Atanasio (De Incarn. Verbi, 21): «Quando disse Padre se è possibile.., mostrò due volontà: una<br />

umana, che è della carne, e una divina che è di Dio».<br />

S. Giovanni Damasceno (De Fide Ortodossa 3,13): «…avere nel Cristo come è consentaneo a due<br />

nature, duplici proprietà naturali delle due nature: cioè due naturali volontà, divina e umana; due<br />

naturali operazioni, divina e umana».<br />

L’unica filiazione<br />

TESI - Gesù, Cristo, anche come questo uomo, è Figlio di Dio per natura e non si può dire in<br />

nessun modo adottivo: e giustamente si dice predestinato.<br />

É DI FEDE<br />

dal Conc. di Efeso che definì: «Cristo è veramente Dio, come Figlio per natura» (D. B. 311) contro<br />

Nestorio; e dal Conc. di Lione II: «Crediamo che lo stesso Figlio di Dio, eternamente nato dal Padre… nato<br />

nel tempo dallo Spirito Santo da Maria sempre Vergine.., non adottivo.., ma uno e unico Figlio di Dio in<br />

due e da due nature» (D. B. 426) e contro gli Adoziani, i quali ammettevano che il Verbo era Figlio di Dio,<br />

ma come Figlio di Maria, era Figlio di Dio solo per adozione e per grazia.<br />

1 Quantunque in Cristo vi siano distinte operazioni, a volte i Padri e i Teologi parlano di operazione teandrica (Theos - Dio,<br />

Anér, Andros - uomo) cioè operazione divino-umana. Questa espressione pur usata la prima volta dallo pseudo Dionisio fu riprovata<br />

dal Conc. Laterano, come da S. Massimo, perché gli eretici la interpretarono come negazione delle due nature, volontà e operazioni<br />

del Verbo. Fu ripresa da S. Giovanni Damasceno e spiegata in modo ortodosso e in questo senso è intesa dai Teologi e cioè: Il Cristo<br />

compie una operazione con una natura essendo in comunione con l’altra.<br />

Le azioni sono della Persona, quindi è logico che di una operazione compiuta dalla natura Umana del Verbo, il<br />

merito, la dignità, l’efficacia risale alla Persona del Verbo, e in questo senso è una operazione teandrica, ma ciò non toglie che<br />

quella data operazione sia stata compiuta dalla Natura Umana. Per portare un esempio (soltanto per capir meglio, poiché non<br />

corrisponde esattamente alla spiegazione data in quanto qui si tratta della stessa natura e della stessa persona) se colla mia mano<br />

compio un’opera buona, è la mia persona che ne ha il merito, ma l’operazione è stata compiuta dalla mia mano.<br />

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