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GESÙ VERO DIO E VERO UOMO<br />
Come Dio sana gli infermi, risuscita i morti, lo servono gli Angeli, lo proclama il Padre come suo Figlio nel<br />
Battesimo e nella Trasfigurazione, risuscita glorioso, sale al cielo.<br />
Dalla lettura di tutto il Vangelo, come dalle descrizioni che ce ne fa S. Paolo vediamo in Gesù<br />
queste due differenti qualità e azioni proprie ora dell’una e ora dell’altra natura; il soggetto che le<br />
compie è sempre il medesimo: Gesù.<br />
Dunque le due nature: divina e umana sono unite nell’unica Persona del Verbo.<br />
L’unione non viene fatta nella natura, come se una natura unita all’altra fosse sostenuta da una<br />
terza natura; ma viene fatto nella Persona cosicché nessuna delle due nature viene diminuita o distrutta,<br />
ma l’una e l’altra rimangono integre e inconfuse, l’una e l’altra possedute dalla Persona del Verbo di Dio.<br />
Quindi non è il Verbo che si è cambiato in un Uomo, o una natura Umana che è diventata natura divina,<br />
ma la natura umana che viene assunta dalla Persona del Verbo, il quale possiede già la Natura Divina. Se<br />
la natura umana fosse stata unita non alla Persona, ma alla natura del Verbo, allora dovremmo dire che<br />
anche il Padre e lo Spirito Santo si sono fatti uomo.<br />
Logicamente questa Persona, essendo Dio e preesistente alla natura umana, è assunta nel tempo,<br />
esistendo dalla eternità. Ciò che in modo particolare, ci viene espresso chiaramente, come abbiamo visto,<br />
nel primo capitolo di S. Giovanni, «In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio…<br />
Il Verbo di Dio si è fatto carne».<br />
S. Paolo dicendoci della unione delle due nature nell’unica Persona del Verbo,. fra i vari testi ne<br />
ha uno riassuntivo di tutti : «Essendo nella forma di Dio… si annientò prendendo la forma di servo» (Fil.<br />
2,6).<br />
Dunque in Gesù Cristo vi sono due nature e una sola persona.<br />
È da notare che l’unione del Verbo colla natura umana, non è una semplice unione morale e<br />
accidentale, come sarebbe una unione di amicizia o della stessa grazia. Due amici sono uniti fra loro<br />
moralmente, non fisicamente. Pietro e Paolo, amici, rimangono due nature e due persone distinte. Paolo<br />
per l’amicizia non è diventato Pietro. Così pure questa amicizia li unisce solo accidentalmente. Oggi c’è,<br />
domani può non esserci più.<br />
L’unione ipostatica invece è fisico-sostanziale in quanto la natura umana viene assunta<br />
personalmente dal Verbo, in modo da appartenere alla stessa Persona e sostanzialmente, così che, una<br />
volta avvenuta, resta per sempre.<br />
B) - dalla Tradizione. Il dogma della Unione Ipostatica già rivelato in modo formale esplicito nella<br />
S. Scrittura, come progresso nella conoscenza ha avuto soltanto una maggiore precisazione scientifica dei<br />
termini.<br />
In vari documenti dei primi tempi, l’uso di alcuni termini non ancora precisati filosoficamente<br />
(come natura, persona, sostanza, ecc) potrebbero ingenerare confusione, ma il contesto delle frasi scritte<br />
dai Padri mostrano chiaramente l’esattezza dell’interpretazione di questo dogma. Infatti tutti affermano<br />
che il medesimo Gesù Cristo è al tempo stesso Dio e Uomo.<br />
S. Ireneo (Ad. Haer. 1,9) dice: «Imparate, o insensati, che Gesù, il quale ha patito per noi che ha<br />
abitato fra noi, Egli è lo stesso Verbo di Dio».<br />
S. Ignazio (Magn. 6,1; Trall. 7,1; Rom. 3,3, ecc.), asserisce contro i Doceti che Cristo, da una<br />
parte è il Verbo di Dio esistente dalla eternità nel seno del Padre, dall’altra è vero Uomo, nato da Maria<br />
Vergine dalla stirpe di David, che ha patito, è morto e che si è risuscitato.<br />
Nel III secolo comincia ad apparire una esposizione più filosofica. Origene (De princ. 1,2; 2,6) dice<br />
che in Cristo altra è la natura divina per cui è l’Unigenito del Padre, e altra la natura umana, ma le due<br />
nature costituiscono un unico Ente.<br />
Tertulliano espone accuratamente il significato di Persona: «Vediamo un duplice stato non<br />
confuso, ma congiunto in una unica Persona, Gesù Cristo e Uomo» (Ad. Prasc. 27).<br />
Più tardi S. Ambrogio: «Nell’una e nell’altra natura parla l’unico Figlio di Dio, perchè nel<br />
medesimo è l’una e l’altra natura» (Ep. ad Volusianum 3,11).<br />
CONSEGUENZE DELL’UNIONE IPOSTATICA<br />
Dal fatto della Unione Ipostatica derivano varie conseguenze di cui spieghiamo le principali:<br />
1 - Nel Cristo vi sono due volontà e due operazioni;<br />
2 - Una unica filiazione;<br />
3 - L’adorazione dovuta al Cristo;<br />
4 - La comunicazione degli idiomi.