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SEGNI PER RICONOSCERE LA RELIGIONE RIVELATA<br />

preveduto e voluto fare quello che fa nel tempo. In fatti ha stabilita il corso della natura in modo tale<br />

che, nella eterna sua volontà, ha preordinato ciò che alle volte avrebbe fatta al di fuori di questo corso».<br />

E altrove (S. Th. I, 19 a 7): «Altro è cambiare la volontà e altro è volere il cambiamento di alcune cose:<br />

uno può infatti colla stesso volontà ferma immobilmente volere che ora avvenga questo e in<br />

seguito avvenga l’opposto».<br />

II - É possibile e molto conveniente. - a) - Alla Sapienza di Dio. Infatti Egli compie il miracolo per<br />

manifestarsi alle nostre anime prigioniere dei sensi, per dimostrarci la verità della sua Rivelazione.<br />

Quindi si tratta di azioni che tendono a un fine proporzionato e nobilissimo, non della correzione di difetti<br />

della natura. Col miracolo Egli autentica e ci fa certi che è stato Lui a rivelare e ci dà con questo il modo<br />

sicuro di conoscere la verità, che ci è indispensabile per raggiungere il nostro fine. Anzi S. Tommaso ci<br />

dice molto opportunamente (S. Th. Il, 178 a. 2) che il miracolo ha nell’ordine soprannaturale quel compito<br />

che, nell’ordine naturale hanno le cose create: «É naturale all’uomo l’apprendere la verità intelligibile<br />

per mezzo di effetti sensibili. Onde, come l’uomo condotto dalla Ragione naturale per mezzo di effetti<br />

naturali può arrivare a qualche notizia di Dio, così per mezzo di alcuni effetti soprannaturali, che si<br />

dicono miracoli può raggiungere qualche soprannaturale cognizione di Dio».<br />

b) - alla sua bontà. Il miracolo ci manifesta la bontà di Dio. Molte volte Egli compie miracoli per<br />

ricompensare la pietà e la fede dei suoi fedeli: Egli opera il miracolo di fronte a certe preghiere piene di<br />

ardore, di umiltà e di fiducia, come leggiamo di molte guarigioni narrateci dal Vangelo, e come molte<br />

volte accade anche oggi, specialmente a Lourdes, a Fatima, col controllo di medici di qualsiasi fede,<br />

quando essi che pur non credendo al miracolo debbono attestare che un male incurabile, che prima c’era,<br />

è sparito istantaneamente.<br />

c) - la sua onnipotenza. Infatti se noi possiamo ammirare la onnipotenza di Dio anche dalla<br />

creazione, purtroppo, con l’abitudine, dimentichiamo facilmente la voce di questo libro meraviglioso della<br />

natura. Chi infatti medita sulle meraviglie di un cielo stellato con un miliardo di miliardi di stelle (quante<br />

ne conoscono oggi gli astronomi) ciascuna delle quali ha il suo corso stabilito da una Mente Ordinatrice, o<br />

alle meraviglie di una cellula o di un atomo? E allora Dio, vedendo che non poniamo attenzione a quéste<br />

cose solite, ne opera di straordinarie, al di fuori del corso della natura, e così più efficacemente ci<br />

manifesta la sua gloria e la sua potenza, autenticando quella rivelazione che ci 1a dato, perchè Egli solo<br />

può compiere queste meraviglie.<br />

Già S. Agostino aveva scritto (Trattato XXIV in Joannem): «Poiché Egli non è di tale sostanza che si<br />

possa vedere con gli occhi e i suoi miracoli, cioè le opere meravigliose colle quali regge tutto il mondo e<br />

assiste ogni creatura, per l’assiduità rimasero avvilite, cosicché quasi nessuno si degni di ammirare le<br />

opere meravigliose e stupende di Dio in ciascun seme di grano: secondo la stessa misericordia si è<br />

riservato. Alcune cose, che avrebbe fatto a tempo opportuno al di fuori dell’usuale corso e ordine delta<br />

natura, perchè coloro cui le cose quotidiane erano diventate trascurabili, fossero presi da stupore non<br />

vedendo cose più grandi, ma cose più insolite. É infatti, un miracolo più grande il governo di tutto il<br />

mondo, che sfamare cinquemila uomini con cinque pani, e tuttavia nessuno ammira questo; quello invece<br />

gli uomini lo ammirano, non perchè sia più grande, ma perché più raro. Chi è anche oggi che nutre tutto<br />

il mondo, se non Colui che da pochi granelli crea le messi? Il potere era nelle mani di Cristo! Quei pani<br />

erano come semi, non seminati in terra, ma moltiplicati da Colui che ha fatto la terra. Questo, infatti, è<br />

dato ai sensi per innalzare la mente, e presentato agli occhi per esercitare l’intelletto, affinché<br />

ammirassimo Dio invisibile, per mezzo delle cose visibili».<br />

III - Ammessa l’esistenza di Dio. Pur riportandole in ultimo è necessaria una breve spiegazione di queste<br />

parole iniziali della tesi.<br />

Il miracolo ha lo scopo di dimostrare l’esistenza di Dio? No, e si capisce anche da quanto abbiamo<br />

già detto. La nozione di miracolo suppone ammessa l’esistenza di Dio, o almeno la sua possibilità. Però chi<br />

nega Dio, chi lo dimentica o soltanto lo ignora, può essere indotto dal miracolo a pensare a Dio, e dalla<br />

sua opera riconoscere l’Artefice. Quindi nel miracolo può trovare il punto di partenza della vita che lo<br />

condurrà alla Fede.<br />

fatto.<br />

Discernibilità del Miracolo<br />

Per poter discernere e controllare che un miracolo è avvenuto dobbiamo fare un triplice esame:<br />

a) - esame storico: l’accertamento, cioè, del fatto;<br />

b) - esame scientifico: che studia se quel fatto sia veramente inesplicabile alle leggi della natura;<br />

c) - esame teologico: che indaga l’intervento di Dio e il fine che Dio ha avuto nel compiere quel<br />

Alcuni positivisti e razionalisti, trascurando la questione della possibilità del miracolo, affermano<br />

solo che non è possibile distinguerlo e riconoscerlo dagli altri fatti umani e dai miracoli diabolici, perchè<br />

noi ignoriamo tante cause e tante leggi della natura. «Per esempio», essi dicono, «voi chiamate miracolo

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