18.01.2013 Views

Visualizza

Visualizza

Visualizza

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

CAPITOLO QUARTO<br />

L’ATTO DI FEDE<br />

Abbiamo dato la definizione dell’atto di fede. Ora analizziamolo più profondamente. Abbiamo<br />

visto che per preparano occorre la Rivelazione coi motivi di credibilità e di credentità che ci danno la<br />

certezza che Dio ha parlato e perciò dobbiamo credere a quello che ha detto. Ma a questo punto non<br />

abbiamo ancora emesso l’atto di fede.<br />

Dalla definizione data da S. Tommaso e che abbiamo sopra riportato «Credere è un alto<br />

dell’intelletto che dà assenso alla verità divina sotto il comando della volontà, mossa da Dio per<br />

mezzo della grazia», rileviamo che per credere sono necessari questi tre elementi:<br />

La grazia, l’intelligenza, la volontà. Su questi tre elementi fermiamo il nostro studio.<br />

La grazia nell’atto di fede<br />

Nessuno può emettere l’atto di fede colle sue sole facoltà e forze umane. La fede è un dono di<br />

Dio, e come tale non solo richiede il dono soprannaturale della Rivelazione, ma anche l’aiuto di Dio per<br />

aderire a quanto ha rivelato.<br />

I Pelagiani, che incontreremo e studieremo più dettagliatamente nel Trattato della Grazia,<br />

dicevano che l’uomo può compiere atti adeguati alla sua salvezza eterna colle sole sue forze, senza<br />

l’aiuto della grazia. Riprese questo errore, già condannato dal secondo Conc. di Orange e dal Conc. di<br />

Trento, Hermes, che diceva che la cognizione di fede nasce necessariamente dall’intelletto e dalla<br />

volontà colle sole forze umane.<br />

I Semipelagiani pur ammettendo la necessità della grazia per le opere meritorie della salvezza<br />

eterna, dicevano che «l’inizio della fede, e prima di tutto almeno il pio credere», (cioè la volontà vera di<br />

credere colla quale ci prepariamo alla fede), si compie senza l’influsso della grazia.<br />

Contro questi errori dimostriamo la seguente.<br />

TESI: - L’atto di fede emesso dall’intelletto sotto il comando della volontà, si ha colla grazia dl Dio<br />

che previene ed accompagna questo atto colla sua illuminazione e ispirazione: anzi questa grazia si<br />

richiede anche per l’inizio della fede e per lo stesso pio affetto di credere.<br />

riguardo alla ispirazione.<br />

É DI FEDE<br />

É CERTO<br />

riguardo alla illuminazione, dai Concili di Orange, di Trento e Vaticano qui citati.<br />

SPIEGAZIONE - Grazia di Dio che previene. L’aiuto soprannaturale della grazia non basta nell’atto<br />

stesso della fede, ma occorre anche in antecedenza.<br />

Per emettere speculativamente il giudizio di credibilità di per sé non si richiede la grazia interna<br />

(quella esterna è già data dal fatto della Rivelazione e dei segni che l’accompagnano).<br />

Osservando i segni uno ha un motivo di ordine naturale bastante a dimostrare la credibilità.<br />

Anche per il giudizio speculativo dei motivi di cedentità, di per sé in modo assoluto non si richiede<br />

la grazia interna. É dottrina comune. Infatti conosciuti i segni che comprovano la credibilità e l’autorità di<br />

Dio che rivela, con la sola ragione ne deriva la conseguenza che dobbiamo credere quello che ha rivelato<br />

Dio, verità somma.<br />

Tanto per il giudizio di credibilità, che per quello dì credentità, abbiamo messo la frase «per sé»,<br />

perchè in via di fatto niente proibisce, che anche per questi Dio abbia dato una grazia interna, che aiuti la<br />

ragione. Dove però necessariamente ci deve esser la grazia soprannaturale è sul giudizio pratico di<br />

credentità che comandi l’assenso delta volontà; quello che abbiamo chiamato: «pio affetto di credere».<br />

Infatti questo atto di volontà per credere è congiunto in modo immediato all’atto di fede e deve perciò<br />

sgorgare dallo stesso principio soprannaturale. Perciò è necessaria la grazia. É dottrina certa.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!