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DIO SANTIFICATORE PER MEZZO DELLA GRAZIA<br />

2 - Lutero. Considera l’uomo totalmente corrotto per il peccato originale; dice che i peccati non<br />

vengono imputati ai giusti ai quali per la fede o fiducia vengono imputati estrinsecamente i meriti di<br />

Gesù, senza un intrinseco rinnovamento. L’uomo non ha più il libero arbitrio, perchè la volontà è mossa<br />

necessariamente dalla grazia o dalla concupiscenza. Il libero arbitrio perciò non sarebbe altro che «un<br />

titolo senza realtà».<br />

Fu condannato dalla Bolla «Exurge Domine» di Leone V e dal Concilio di Trento.<br />

3 - Calvino. Segue, senza citarlo, Lutero, staccandosi da lui o aggiungendo su qualche punto.<br />

Uguale il suo insegnamento riguardo al peccato originale e alla imputazione esterna della fiducia. In più<br />

aggiunge tre punti: 1 - la grazia per la salute eterna è inammissibile. 2 - I figli dei battezzati si salvano<br />

senza il Battessimo. 3 - Dio in modo assoluto e positivo predestinerebbe alcuni alla gloria e altri alla pena<br />

eterna.<br />

4 – Baio - professore di Lovanio (+ 1589) formulò un sistema che si potrebbe chiamare<br />

semiluterano. Confondendo il naturale col soprannaturale dice che i doni soprannaturali son dovuti<br />

all'uomo, che tutte le opere degli infedeli son peccato; che la giustificazione non consiste in un dono<br />

infuso, ma nella osservanza dei comandamenti. Le proposizioni di Baio furono condannate da S. Pio V (79<br />

Prop. Bolla "Ex omnibus afflictionibus" a 1567). Prima di morire Baio si sottomise.<br />

5 - Giansenio e i suoi seguaci, come l’Abate di .S. Cirano, Quesnell e Ricci di Pistoia, rielaborano<br />

gli errori di Baio, negando la libertà della volontà; dicendo che i giusti non possono osservare tutti i<br />

precetti perchè talvolta manca loro la grazia efficace; che per il merito e demerito non occorre la libertà<br />

interna, ma basta la libertà esterna da un costringimento forzato; e che Cristo non è morto per tutti, ma<br />

solo per quelli cui viene dalla grazia efficace.<br />

Varie condanne furono date a questo sistema: da Innocenzo X e Alessandro VIII, da Clemente XI e<br />

da Pio VI.<br />

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