18.01.2013 Views

Visualizza

Visualizza

Visualizza

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

122<br />

IL DOGMA<br />

2 a e 3 a parte - Può esserci un progresso nei dogmi?<br />

Messa ben salda la nozione della immutabilità sostanziale del dogma, possiamo ben parlare di un<br />

progresso, non nella sua sostanza, ma nella sua conoscenza. Non è relativa la verità, la quale resta<br />

immutabile, ma è perfettibile la sua conoscenza. Molte verità rivelate sono contenute nelle loro fonti in<br />

modo implicito, come abbiamo veduto, e perciò oscuro. La Chiesa stessa, colle sue definizioni viene a<br />

farcele conoscere più chiaramente. Per esempio, nel Vangelo Gesù dice: «Io e il Padre siamo Una cosa<br />

sola» (Gv. 10,30). Il Conc. di Nicea (325) definisce contro Ano che «Il Verbo è consostaziale al Padre, cioè<br />

della stessa sostanza». Il concetto è uguale, ma nella Scrittura sono usati termini diversi. Il Concilio colla<br />

parola nuova nello stesso concetto lo spiega più chiaramente con questo termine scientifico, ma la verità<br />

non cambia. La stessa Chiesa può domani con una nuova definizione chiarire e completare un concetto che<br />

oggi non ha chiarito in una determinata definizione. La ragione è che colla assistenza dello Spirito Santo la<br />

Chiesa nel dare una definizione non esaurisce tutto quanto può dirci intorno a quelle verità, ma solo è<br />

assistita in modo che quanto dice non abbia nulla di errato. Per portare un esempio recente, nella<br />

definizione del dogma della Assunzione della B. V. al Cielo il Papa ha definito che «dopo questa vita<br />

mortale, Maria è stata Assunta al Cielo in anima e corpo», ma non ha definito se sia stata soggetta alla<br />

morte o no.<br />

Se un giorno la Chiesa definisce questo punto, non vuoi dire che sia mutato il dogma della<br />

Assunzione.<br />

Inoltre alcune delle verità rivelate possono restare oscurate per qualche tempo, ma non in modo<br />

generale e universale, né quelle definite. Pio VI (D. B. 1501) condannò la proposizione del Sinodo di<br />

Pistoia che dice: «in questi ultimi secoli si è diffuso nelle verità di maggiore importanza, riguardanti la<br />

Religione e che sono base della Fede e della dottrina morale di Gesù Cristo, un generale oscuramento».<br />

Da questo oscuramento particolare ne consegue un’ progresso quando la Chiesa ha parlato. Solo in<br />

questo senso si può parlare di progresso o evoluzione del dogma: progresso ed evoluzione soggettiva della<br />

conoscenza e non oggettiva nella sostanza, che resta sempre la medesima. Per richiamarci a un esempio<br />

già portato parlando dei misteri, diremo che la verità è come un diamante prezioso appena trovato nella<br />

miniera: è coperto di carbone e di scorie: man mano che viene lavorato presenta le sue sfaccettature e il<br />

suo splendore. Sempre più se ne vede la bellezza, ma il suo valore sostanziale c’era anche prima: soltanto<br />

non appariva al nostro occhio. Così anche nel progresso per la nostra conoscenza il dogma resta sempre lo<br />

stesso e non gli si deve dare nessun altro senso di quello che gli ha dato e gli da la Chiesa.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!