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222<br />

LA NATURA ASSUNTA<br />

S. Agostino (De diversis quaest. 83,60) parlando della RISURREZIONE di Lazzaro dice che Gesù non<br />

vedeva come in uno specchio e in un mistero nel modo degli uomini. Non gli era nascosto nulla di Lazzaro,<br />

sebbene chiuso nel sepolcro e involto nei lini.<br />

I Teologi dal sec. XII ad oggi sono unanimi nel consenso, cosicchè il Suarez dice: «Stimo la<br />

sentenza contraria erronea e prossima all’eresia» (Disp. 15,1).<br />

C) – ragione teologica. L’unione ipostatica è la più elevata in senso assoluto, non è quindi capace<br />

di ulteriore innalzamento o perfezionamento.<br />

Non è perciò maggiore della visione di Dio la quale non è una conseguenza: quindi la deve<br />

comprendere.<br />

Inoltre Cristo Dio-Uomo è capo degli uomini e degli Angeli e sarebbe sconveniente che mancasse in<br />

Lui Capo, ciò che è negli Angeli, sue membra. Ancora: gli uomini sono in potenza alla visione beatifica,<br />

alla quale saranno condotti da Cristo Redentore. Ciò che è in potenza, perviene all’atto per mezzo di un<br />

ente in atto. Dunque il Cristo deve aver sempre posseduto in atto la visione beatifica (Cfr. S. Th. ivi a. 2,<br />

q. 9).<br />

II - SCIENZA INFUSA è la conoscenza per mezzo di specie che Dio infonde nell’anima. In altre<br />

parole è la conoscenza data da Dio per conoscere le cose fuori di Dio, in sè stesse, nella loro essenza.<br />

Essa si dice infusa per sé quando si riferisce a cose che l’uomo non potrebbe conoscere con le sue<br />

forze, come per esempio la conoscenza dei futuri contingenti; e infusa accidentalmente quando si<br />

riferisce a cose che si potrebbero conoscere anche con le sole forze naturali, ma che di fatto viene infusa<br />

da Dio, come la conoscenza di una lingua che non si sia studiata.<br />

Secondo l’unanime consenso degli Scolastici e dei Teologi successivi in Cristo ci fu pure la scienza<br />

infusa.<br />

A) – Lo esige la sua dignità. Qualcuno ha obiettato che siccome la visione beatifica è superiore<br />

alla scienza infusa e completamente perfetta, l’avere la scienza infusa sarebbe qualche cosa di inferiore e<br />

di imperfetto. Si risponde che è vera questa superiorità, ma che Gesù, essendo anche vero Uomo, doveva<br />

possedere una Natura umana cui non mancasse niente di ciò che perfeziona questa nel suo ordine. La<br />

scienza infusa la perfezione. Dunque Gesù aveva la scienza infusa.<br />

Inoltre è differente la ragione delle due scienze: nell’una le cose si vedono in Dio, nell’altra si<br />

vedono in sè stesse. Perciò non si escludono a vicenda e se la scienza infusa è connaturale agli Angeli e ai<br />

Beati, a maggior ragione si deve attribuire a Cristo, che ne è il Capo.<br />

III - SCIENZA ACQUISITA o sperimentale è quella che si acquista mediante i sensi, attraverso i<br />

quali la intelligenza forma le idee.<br />

A) – La Scrittura, come abbiamo visto nella tesi precedente, porta vari passi che ci parlano<br />

dell’obbedienza, della ammirazione di Gesù. Ci dice pure che colla età progrediva nella sapienza. Questo<br />

progresso non poteva avvenire nella scienza beatifica ed infusa, che aveva fin dall’inizio. Dunque aveva<br />

ancora la scienza acquisita.<br />

La conoscenza acquisita non portava un progresso interiore nella scienza del Cristo. Solo vi<br />

aggiungeva un esperimento esteriore. Per portare un esempio: Gesù nato a Betlemme, non aveva ancora<br />

veduto cogli occhi Nazareth che pure conosceva già nell’altra sua scienza; sapeva perfettamente il dolore<br />

delle spine e della croce, ma quando li ha subiti vi si è aggiunta ancora questa straziante esperienza<br />

esteriore.<br />

B) – ragione teologica. Gesù essendo perfetto uomo, doveva avere pure quella scienza senza cui la<br />

natura umana sarebbe stata imperfetta.<br />

LA LIBERTÀ E LA SOTTOMISSIONE DEL CRISTO<br />

TESI I -La volontà del Cristo fu veramente libera non solo dalla coazione, ma ancora dalla<br />

necessità, almeno in moltissime cose.<br />

É DI FEDE<br />

dal Conc. di Trento che definisce che Cristo ha veramente meritato (D. B. 790, 795) e dalla<br />

dichiarazione di Innocenzo X contro i Giansenisti che dichiara che per meritare si richiede la libertà dalla<br />

necessità CD. B. 1094).<br />

SPIEGAZIONE E PROVA. La libertà dalla coazione è la immunità da una forza esterna che costringe<br />

a fare in un determinato modo. La libertà dalla necessità è la facoltà di scegliere una cosa piuttosto che<br />

un’altra.<br />

A) - dalla Scrittura: «Gesù camminava per la Galilea, poichè non voleva camminare per la<br />

Giudea» (Gv. 6,1). «Avendone gustato, non volle berne» (Mt. 27,34). Questi e molti altri passi, mostrano<br />

che Gesù avrebbe potuto fare diversamente, quindi ha fatto così perchè ha scelto liberamente.

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