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LA NATURA ASSUNTA<br />
S. Agostino (De diversis quaest. 83,60) parlando della RISURREZIONE di Lazzaro dice che Gesù non<br />
vedeva come in uno specchio e in un mistero nel modo degli uomini. Non gli era nascosto nulla di Lazzaro,<br />
sebbene chiuso nel sepolcro e involto nei lini.<br />
I Teologi dal sec. XII ad oggi sono unanimi nel consenso, cosicchè il Suarez dice: «Stimo la<br />
sentenza contraria erronea e prossima all’eresia» (Disp. 15,1).<br />
C) – ragione teologica. L’unione ipostatica è la più elevata in senso assoluto, non è quindi capace<br />
di ulteriore innalzamento o perfezionamento.<br />
Non è perciò maggiore della visione di Dio la quale non è una conseguenza: quindi la deve<br />
comprendere.<br />
Inoltre Cristo Dio-Uomo è capo degli uomini e degli Angeli e sarebbe sconveniente che mancasse in<br />
Lui Capo, ciò che è negli Angeli, sue membra. Ancora: gli uomini sono in potenza alla visione beatifica,<br />
alla quale saranno condotti da Cristo Redentore. Ciò che è in potenza, perviene all’atto per mezzo di un<br />
ente in atto. Dunque il Cristo deve aver sempre posseduto in atto la visione beatifica (Cfr. S. Th. ivi a. 2,<br />
q. 9).<br />
II - SCIENZA INFUSA è la conoscenza per mezzo di specie che Dio infonde nell’anima. In altre<br />
parole è la conoscenza data da Dio per conoscere le cose fuori di Dio, in sè stesse, nella loro essenza.<br />
Essa si dice infusa per sé quando si riferisce a cose che l’uomo non potrebbe conoscere con le sue<br />
forze, come per esempio la conoscenza dei futuri contingenti; e infusa accidentalmente quando si<br />
riferisce a cose che si potrebbero conoscere anche con le sole forze naturali, ma che di fatto viene infusa<br />
da Dio, come la conoscenza di una lingua che non si sia studiata.<br />
Secondo l’unanime consenso degli Scolastici e dei Teologi successivi in Cristo ci fu pure la scienza<br />
infusa.<br />
A) – Lo esige la sua dignità. Qualcuno ha obiettato che siccome la visione beatifica è superiore<br />
alla scienza infusa e completamente perfetta, l’avere la scienza infusa sarebbe qualche cosa di inferiore e<br />
di imperfetto. Si risponde che è vera questa superiorità, ma che Gesù, essendo anche vero Uomo, doveva<br />
possedere una Natura umana cui non mancasse niente di ciò che perfeziona questa nel suo ordine. La<br />
scienza infusa la perfezione. Dunque Gesù aveva la scienza infusa.<br />
Inoltre è differente la ragione delle due scienze: nell’una le cose si vedono in Dio, nell’altra si<br />
vedono in sè stesse. Perciò non si escludono a vicenda e se la scienza infusa è connaturale agli Angeli e ai<br />
Beati, a maggior ragione si deve attribuire a Cristo, che ne è il Capo.<br />
III - SCIENZA ACQUISITA o sperimentale è quella che si acquista mediante i sensi, attraverso i<br />
quali la intelligenza forma le idee.<br />
A) – La Scrittura, come abbiamo visto nella tesi precedente, porta vari passi che ci parlano<br />
dell’obbedienza, della ammirazione di Gesù. Ci dice pure che colla età progrediva nella sapienza. Questo<br />
progresso non poteva avvenire nella scienza beatifica ed infusa, che aveva fin dall’inizio. Dunque aveva<br />
ancora la scienza acquisita.<br />
La conoscenza acquisita non portava un progresso interiore nella scienza del Cristo. Solo vi<br />
aggiungeva un esperimento esteriore. Per portare un esempio: Gesù nato a Betlemme, non aveva ancora<br />
veduto cogli occhi Nazareth che pure conosceva già nell’altra sua scienza; sapeva perfettamente il dolore<br />
delle spine e della croce, ma quando li ha subiti vi si è aggiunta ancora questa straziante esperienza<br />
esteriore.<br />
B) – ragione teologica. Gesù essendo perfetto uomo, doveva avere pure quella scienza senza cui la<br />
natura umana sarebbe stata imperfetta.<br />
LA LIBERTÀ E LA SOTTOMISSIONE DEL CRISTO<br />
TESI I -La volontà del Cristo fu veramente libera non solo dalla coazione, ma ancora dalla<br />
necessità, almeno in moltissime cose.<br />
É DI FEDE<br />
dal Conc. di Trento che definisce che Cristo ha veramente meritato (D. B. 790, 795) e dalla<br />
dichiarazione di Innocenzo X contro i Giansenisti che dichiara che per meritare si richiede la libertà dalla<br />
necessità CD. B. 1094).<br />
SPIEGAZIONE E PROVA. La libertà dalla coazione è la immunità da una forza esterna che costringe<br />
a fare in un determinato modo. La libertà dalla necessità è la facoltà di scegliere una cosa piuttosto che<br />
un’altra.<br />
A) - dalla Scrittura: «Gesù camminava per la Galilea, poichè non voleva camminare per la<br />
Giudea» (Gv. 6,1). «Avendone gustato, non volle berne» (Mt. 27,34). Questi e molti altri passi, mostrano<br />
che Gesù avrebbe potuto fare diversamente, quindi ha fatto così perchè ha scelto liberamente.