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CAPITOLO SECONDO<br />

CHIESA E STATO<br />

Le relazioni fra Chiesa e Stato riguardano particolarmente gli studi di diritto. Ne daremo perciò<br />

solo un breve accenno per quanto riguarda i principi teologici.<br />

ERRORI - Sono venuti in due estremi opposti: Egidio Romano e Giacomo da Viterbo propugnarono<br />

una Teocrazia per la quale lo Stato doveva dipendere in tutto dall’autorità della Chiesa.<br />

Nell’epoca moderna, il Liberalismo derivato dal Kantismo e dall’Enciclopedismo francese pretese,<br />

che tutto dipendesse dallo Stato, Chiesa compresa. L’errore si è accentuato ancor più ai nostri giorni, in<br />

cui, dietro le dottrine di Hegel, si giunse alla Statolatria e al totalitarismo. Il Liberalismo mitigato, come<br />

quello del Cavour, trovò un’altra formula, pure errata: «Libera Chiesa in libero Stato».<br />

Contro questi errori enunciamo la seguente:<br />

TESI - La Chiesa di Cristo per ragione del suo fine soprannaturale e della sua costituzione per<br />

diritto divino è al di sopra dello Stato e perciò mentre essa è assolutamente indipendente dal potere<br />

civile nel suo essere e nel suo operare, al contrario lo Stato è soggetto alla Chiesa, però non<br />

direttamente, ma soltanto indirettamente in quanto nel perseguire il suo scopo temporale nonché<br />

ostacolare, deve anzi giovare perchè la Chiesa eserciti senza ostacoli il suo potere per conseguire il<br />

suo fine soprannaturale.<br />

É DI FEDE<br />

come dimostrano vari documenti ecclesiastici e specialmente la Enc. «Immortale Dei» di Leone<br />

XIII. Li citeremo nella<br />

SPIEGAZIONE «La cura del genere umano, Dio l’ha divisa tra due poteri: quello ecclesiastico e<br />

quello civile, il primo preposto alle cose divine, il secondo alle umane. Ciascun potere nel suo genere è<br />

massimo» (Enc. cit.).<br />

L’Enciclica presenta qui il compito delle due società: una che procura il bene spirituale, l’altra<br />

quello temporale. Contro la Teocrazia dice che ciascun potere è massimo nel suo genere e ciascuno ha dei<br />

confini determinati per raggiungere il suo scopo soprannaturale o temporale. Contro il Liberalismo<br />

continua: «É una grande ingiuria e una grande temerarietà volere che la Chiesa anche nella esplicazione<br />

dei suoi uffici sia soggetta al potere civile».<br />

Già Pio IX nel Sillabo (8 dicembre 1864) aveva condannato varie proposizioni in cui si propugnava<br />

la supremazia dello Stato verso la Chiesa. Fra queste in particolare citiamo la 24 a «La Chiesa non ha il<br />

potere coattivo (vis inferendae) né nessun potere temporale diretto o indiretto».<br />

Dalla condanna di questa proposizione si comprende come la Chiesa, anche se non ha un potere<br />

diretto sullo Stato, lo ha indiretto per quanto è necessario al bene delle anime. Vi sono delle cose, che<br />

per natura loro, appartengono direttamente alla Chiesa, come la predicazione, la celebrazione del culto,<br />

il giudizio sulla moralità degli atti umani. Altre divengono sacre perchè pur essendo materiali, sono<br />

ordinate a uno scopo sacro, e perciò anche queste diventano soggette alla Chiesa. Ad esempio gli edifici<br />

per il culto, il sostentamento dei sacri ministri ecc. Altre ancora sono miste e queste in. quanto sacre<br />

dipendono dalla Chiesa, in quanto terrene dallo Stato. Per esempio il matrimonio è un Sacramento e solo<br />

la Chiesa ha il diritto di regolarne la celebrazione. Esso però comporta delle conseguenze civili, quale il<br />

bene temporale dei figli, la pacifica convivenza dei coniugi ecc. Per questo lo Stato riconosce il<br />

Matrimonio celebrato in Chiesa, lo trascrive nei suoi registri per regolarne i doveri civili. Così per la<br />

scuola: se lo Stato ha il dovere di provvedere alla istruzione che i genitori non possono dare, la Chiesa ha<br />

il diritto di tutelare la cristiana educazione di tutta la gioventù.<br />

L’estensione del potere della Chiesa abbraccia tutti gli atti umani, anche di ordine politico e<br />

sociale, in quanto è la Chiesa maestra nella regola dei costumi. Perciò è la Chiesa che stabilisce i principi<br />

per giudicare se una guerra sia giusta o ingiusta, che insegna quali sono i doveri civici nelle elezioni: che<br />

dà i principi di giustizia sociale sui doveri e diritti nel lavoro. Questi principi sono chiariti dalla figura che<br />

porta S. Tommaso paragonando le due autorità all’anima e al corpo: «Il potere secolare è soggetto allo<br />

spirituale come l’anima al corpo» (S. Th. 2,2 q. 60, a. ad 3).<br />

Del resto, perché i due poteri possano meglio agire di comune accordo aiutandosi<br />

scambievolmente per il bene degli uomini, la Chiesa stabilisce le sue relazioni cogli Stati per mezzo dei<br />

Concordati.<br />

PROVA - La Chiesa, come abbiamo visto, ha lo scopo di condurre gli uomini alla beatitudine<br />

eterna: ogni altro scopo temporale deve essere perciò subordinato in modo che non impedisca il fine

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