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CAPITOLO TERZO<br />

GLI EFFETTI DELLA PENITENZA<br />

Dà o accresce la grazia santificante.<br />

Per chi è in peccato mortale il Sacramento della Penitenza, ricevuto con le dovute disposizioni dà<br />

la grazia santificante per la quale viene rimessa la colpa, come abbiamo già dimostrato. Per chi è in<br />

peccato veniale, e perciò possiede la grazia prima, aumenta questa grazia.<br />

Toglie la pena eterna dovuta ai peccati mortali, trasmutandola in pena temporale. Infatti tolta<br />

la colpa, chi è costituito nella amicizia di Dio, ha diritto alla sua eredità nel cielo. Dice S. Paolo (Rom. 8,<br />

1); «Non c’è niente di dannazione per coloro che sono in Cristo Gesù».<br />

Però come abbiamo detto, a meno che il dolore sia così perfetto e intenso da cancellare anche<br />

ogni debito di pena, resta a scontare una pena temporale in questa o nell’altra vita.<br />

Dà la grazia sacramentale che nella Penitenza, con la risurrezione dal peccato, riporta nell’anima<br />

la grazia del Battesimo per ottenere gli aiuti per vivere cristianamente, con l’aumento della virtù della<br />

penitenza con la quale sempre meglio detestiamo il peccato e vogliamo vivere nella grazia. Inoltre,<br />

secondo il Conc. di Trento, «a volte le persone pie che ricevono questo Sacramento con divozione di solito<br />

conseguono pace e serenità di coscienza unita a un’intensa consolazione dello spirito» (D. B. 896).<br />

Fa rivivere i meriti. Per il peccato mortale tutto ciò che c’era di merito nell’anima restava<br />

impedito e non poteva avere nessuna ricompensa eterna. Con la Confessione questi meriti rivivono di<br />

nuovo nell’anima. Spieghiamo meglio con un esempio: Un uomo fino a cinquant’anni è vissuto sempre in<br />

grazia di Dio. Se muore, in Paradiso riceverà un grado di gloria relativo ai meriti acquistati in tutti questi<br />

anni. Cade in peccato mortale e ci resta per un anno. Se muore in questo tempo va all’inferno e a nulla gli<br />

servono tutti i meriti acquistati antecedentemente. Supponiamo invece, che dopo un anno si confessi e<br />

muoia a 60 anni, senza aver fatto più peccati mortali: i meriti di cui sarà premiato non saranno solo quelli<br />

degli ultimi 9 anni, ma anche quelli che aveva fino a 50 anni, perchè con la Confessione rivivono di nuovo<br />

nell’anima.

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