Visualizza
Visualizza
Visualizza
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
CAPITOLO QUARTO<br />
LE INDULGENZE<br />
Oltre che con il Sacramento della Penitenza, la Chiesa rimette la pena temporale per mezzo delle<br />
Indulgenze.<br />
L’INDULGENZA è la remissione della pena temporale applicando i meriti del tesoro della Chiesa<br />
che sono i meriti di Gesù Cristo, cui sono uniti i meriti della Vergine SS. e dei Santi. Ai vivi battezzati<br />
vengono applicati per modo di assoluzione, alle anime del Purgatorio per modo di suffragio.<br />
Trattandosi di remissione di pena temporale, le Indulgenze non possono venire applicate a chi è in<br />
peccato mortale. Il Codice di Diritto Canonico (Can. 925) precisa perciò che per l’acquisto delle<br />
Indulgenze i fedeli devono trovarsi nello stato di grazia almeno alla conclusione delle opere prescritte.<br />
La Chiesa ha ricevuto da Gesù Cristo il potere di concedere le Indulgenze.<br />
É DI FEDE<br />
definita contro i Protestanti dal Conc. di Trento (D. B. 989); «essendo stato concesso da Cristo alla<br />
Chiesa la potestà di conferire le indulgenze ed essendole stata data divinamente questa potestà (e qui il<br />
Concilio cita i passi relativi del Vangelo: (Mt. 16, 19; Gv. 20, 23) essa l’ha usata fino dagli antichissimi<br />
tempi». Continua poi condannando chi ritiene le indulgenze inutili o nega alla Chiesa il potere di<br />
concederle.<br />
Il richiamo fatto al Vangelo ci mostra come proprio con quelle parole Gesù diede alla Chiesa tale<br />
facoltà. Infatti dicendo: «Qualunque cosa avrai sciolto, ecc.» (Mt. 1.c.) e: «A chi rimetterete i peccati,<br />
ecc.» (Gv. l.c.) non viene posta qualche limitazione al potere concesso alla Chiesa. A lei dunque è stato<br />
affidato il tesoro di meriti di Gesù, cui, come abbiamo detto, si aggiungono tutti quelli delle membra vive<br />
del suo Corpo Mistico, e può applicare questi meriti fino al completo scioglimento di ogni debito di pena<br />
temporale.<br />
Le indulgenze vengono concesse ai vi per modo di assoluzione. Perciò quando il fedele ha<br />
compiuto esattamente tutte le condizioni prescritte, certamente lucra l’indulgenza. Su di lui, la Chiesa ha<br />
potestà diretta. Deve essere battezzato, poichè le indulgenze si concedono ai membri della Chiesa; in<br />
stato di grazia e avere l’intenzione almeno generale di acquistare l’Indulgenza. Le opere solite prescritte<br />
per l’indulgenza Plenaria, quando non c’è una determinazione speciale, sono, oltre l’opera indicata per<br />
l’Indulgenza, la Confessione entro gli otto giorni, prima o dopo l’opera prescritta, la Comunione dalla<br />
vigilia a tutta l’ottava seguente, la visita a una Chiesa pregando secondo l’intenzione del Sommo<br />
Pontefice, il che si fa con orazioni vocali per lo spazio approssimativo di tempo in cui si reciterebbero<br />
cinque Pater, Ave, Gloria. (Alcuni Teologi ammettono perfino il tempo di tre Pater, Ave, Gloria).<br />
Salvo che per le Indulgenze giubilari, non è prescritta la Confessione entro quel tempo per chi si<br />
confessa due volte al mese e così pure non è prescritto affatto il tempo della Confessione per chi fa la<br />
Comunione quasi quotidianamente (almeno cinque volte per settimana (Can. 931). Abbiamo sottolineato<br />
questa ultima frase, perchè frequentemente abbiamo incontrato gente che l’ha fraintesa, unendola alla<br />
condizione della confessione bimensile, mentre uno che fa la Comunione quotidiana (quantunque sia<br />
ottima cosa che si confessi frequentemente) anche fossero tre mesi che non si è confessato, non ha<br />
l’obbligo della Confessione per lucrare le Indulgenze.<br />
L’Indulgenza plenaria, poste le debite condizioni, rimette tutta intera la pena temporale. È da<br />
notare che chi la lucra, oltre che essere in grazia di Dio non deve porvi ostacolo con l’attaccamento a<br />
qualche peccato veniale, chè altrimenti non la acquisterebbe completamente.<br />
Le Indulgenze parziali non corrispondono ad una diminuzione di Purgatorio di sette anni, cento<br />
giorni, ecc come sembrerebbe indicare la frase con cui vengono concesse. Queste espressioni si riferiscono<br />
agli antichi canoni penitenziali, e uno che per esempio lucra cento giorni di Indulgenza, riceve una<br />
remissione corrispondente a quella che riceveva un antico peccatore con tal periodo di penitenza.<br />
Le Indulgenze per i defunti vengono concesse per modo di suffragio. La Chiesa ha sul Purgatorio<br />
un potere indiretto. Una Indulgenza plenaria per un’anima purgante ha di per sé il valore di liberarla da<br />
tutto il tempo del Purgatorio. Però Dio la applica secondo la sua bontà e sapienza per cui non sappiamo se<br />
invece di darla tutta a quell’anima, la darà invece in parte a lei e in parte ad altre. Per questo è utile<br />
cercare di lucrare per un’anima anche più Indulgenze plenarie. Tutte le Indulgenze concesse dal Sommo<br />
Pontefice possono applicarsi alle anime del Purgatorio se non è stabilito espressamente altrimenti. (Can.<br />
930).<br />
Anche per lucrare l’Indulgenza plenaria alle anime purganti è necessario lo stato di grazia in chi<br />
compie l’opera prescritta. Questo secondo la sentenza comune. Non mancano però Teologi gravissimi,<br />
come il Suarez e il Billuart che dicono che quando il fedele compie le opere prescritte l’indulgenza è