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104 DAP ed Antonio a quello di Fozio. Vi è stata anche la sede di Daphnusium dell' Ellesponto, nell' esarcato d'Asia soggetta alla metropoli di Cizico , e fondata nel nono se- colo. DAPIFERI. Sono quegl'indivi- dui di civile, e nobile condizione ecclesiastici, o secolari, ed anche fa- migliari de'Cardinali, che portano loro con formalità le vivande in conclave . Il Macri nella Notizia dei vocaboli ecclesiastici dice, che Dapi- fer è l'officio del portatore delle vivande. Dapifer abbalis Prumiae, Caesar 1. 5. fast, e. 29. In un altro senso intese, ed alluse Pietro Blesense, Dapifer viensae Christi, semi. 47. Quando esisteva il collegio degli elettori del sagro romano im- pero , il palatino del Reno era chiamato Dapifer, ed Arcidapifero. Il Muratori parla dei Dapiferi nel tomo I delle Dissert. sopra le ari' tichità italiane, dissert. IV. Cita un diploma riguardante la venuta in R.oma di Carlo il Grosso, per rice- vervi la corona imperiale, ove sono queste parole : singuli vero principes suos habeant qffìcionarios spe- ciales, marescalcum , dapiferum pincernam, et camerariuni. Dei dapiferi portanti le vivande alla men- sa reale, e soprainteudenti ad essa, si fa menzione in un diploma del re Carlomanno, dove si trova: Egi- ìiolfum Dapiferum nostrum. I dapiferi pel conclave sono scelti dai Cardinali a questo onorifico offì- zio fra quelle nobili e civili persone, che concorrono a questa onorificenza, e rappresentanza, ovvero dalla propria anticamera nobile. Se i dapiferi sono secolari, vestono l'abito nero di città, con ispada, in tutto come i gentiluomini dei Cardinali; se poi sono ecclesiastici, vestono di sotta- , DAP na, e ferraiuolone nero. Tale rappresentanza nell'esercizio dell'uffizio è superiore ad ogni altro della corte del Cardinale racchiuso in conclave, per cui in carrozza, il dapifero siede dalla parte delle rote, mentre i maestri di camera, e i gentiluomini , sebbene fossero supe- riori alla persona del dapifero (se questo è della corte del Cardina- le è di grado inferiore ai loro ) debbono sedere dalla parte de' cavalli. Siccome i dapiferi godono dei privilegi che diremo, acciò ne possano fruire, i Cardinali debbono nominarli prima di entrare in conclave , consegnandone la nomina dell'individuo, che hanno destina- to, al prelato segretario del sagro Collegio. Riportiamo qui appresso due forinole di tali nomine per norma. T « Dv os Emmanuel titilli sancti « Alexii S. R. E. presbyter Car- » dinalis de Gregorio, archimandri- » ta Messanen. etc. » Eligimus, et deputamus domi- » mira Camillum Contini nostrum x cubiculi praefectum in nostrum » dapiferum in comitiis prò electio- » ne summi Pontificis habendis. « In quorum fidem etc. Datum h Ptomae ex aedibus hac die 22 » februarii 1829. » Loco +£*• signi. E. Cardinalis de Gregorio, » Nos N. tituli N. Sanctae Ro- » manae ecclesiae presbyter Cardi- » dinalis N. sacrae congregationis » N. praefectus. h Eligimus et deputamus Do- » minum N. in nostrum dapiferi rum, in proximis apostolicis comi- » tiis prò electioue summi Ponti- ,
DAP >! fieis habendis. In quorum fidem » has liteias espellili mandavi- » mus. » Datum Roraae etc. Ordinariamente al mezzodì i dapiferi partono dai rispettivi palazzi dei Cardinali colle vivande nel se- guente modo. Va però notato, che nel primo giorno del conclave, in tutti i giovedì, ed in ogni festa il treno si compone di due carrozze, mentre negli altri giorni il treno è di una sola carrozza, alle cui portiere incedono i soli servitori. Per lo più i dapiferi sempre ad ogni giorno adempiono il loro uf- iìcio, e in loro mancanza supplisce un individuo dell'anticamera del Cardinale, e col consueto corteggio che andiamo a descrivere. Primieramente è da sapersi, che le vivande si collocano in canestri o casse di latta con istufa per te- nerle calde. Tanto i canestri, che le casse di latta, contenenti le vivande in analoghi recipienti , sono coperti di saia, o pelle con frangie di seta, o cotone del colo- re verde pei Cardinali non creati dal defonto Pontefice, e del co- loie paonazzo pei Cardinali creati dal defonto Papa, che perciò dicon- si sue creature. Sopra ad ogni ca- nestro, o cassa di latta, avvi lo stemma cardinalizio, e tanto il ca- nestro, che la cassa, sono chiusi con lucchetti , e chiavi, le quali sono nelle mani del famigliare decano, e del cameriere conclavista. Precedono due servitori con livrea, con bastoni, alti circa otto palmi, segui- ti dall'ultimo servitore, e dal gar- zone di scuderia, pure in livrea, i «piali portano con due bastoni o piccole stanghe la canestra, o cassa di latta colle vivande; lauto i ba- DAP iq5 stoni de'servitori, che precedono, quanto quelli che sorreggono il ca- nestro, o cassa di latta colle vivande, sono dipinti di paonazzo se il Cardinale fu elevato alla porpora dal Papa defonto, e di color verde se lo fu da altri, e tutti cogli stemmi Cardinalizii. Indi segue la prima carrozza coi ciuffi rossi alle testiere de'finimenti de'cavalli, con entro il dapifero dalla parte delle rote, e di contro un individuo dell'anticamera del Cardinale , come il maestro di camera, o il gentiluomo ec, vestiti con abiti neri di città con ispada se secolari, e di sottana e ferraiuolone se ecclesiastici. Alla portiera destra incede il decano a piedi vestito con abito nero di cit- tà, detto di collare, mentre all'altra portiera procede un servitore con livrea. Nella seconda carrozza, i cui cavalli non hanno ciuffi rossi, prendono luogo due cappe nere, od in- dividui dell'anticamera, come il cau- datario, il cappellano, e il secondo cameriere, i primi vestiti di sottana, e ferraiuolone nero, l'ultimo con abito nero di ferraiuolone. Giun- to con lento passo il treno alle rote del conclave, il dapifero apre la canestra, o cassa, e da quelli, che fanno la custodia alle rote, viene osservato se vi sieno carte o scritture , ed allora il cameriere conclavista, che ivi si trova pronto, riceve in consegna le vivande, le quali col servitore del Cardinale che sta in conclave, si portano alla rispettiva cella. Uscite le carrozze dal palazzo apostolico ove si fa il conclave, il decano ascende nella seconda carrozza, ed i servitori montano addietro tanto a questa che alla prima, restituendosi il treno al palazzo del Cardinale, da dove il dapifero in carrozza è riportato
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