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DESIDERIO (s.), vescovo di Vienna
nel Delfina to. Taleuli non or-
dinari, e santità non comune val-
sero ad innalzarlo alla sede episco-
pale, di cui fu fregiato dal Ponte-
fice Gregorio magno. A fine di meglio
condurre gli animi alle verità reli-
giose, non isdegnava, quantunque
vescovo, d'insegnare le belle lettere,
e per ciò fu accusato appresso il
Pontefice di sostituire alla Scrittu-
ra sacra, le favole del paganesimo,
e in pari tempo cantare le Iodi di
Gesù Cristo, e le glorie di Giove.
Il Papa però, riconosciuta la falsi-
tà dell' accusa, rese la ben dovuta
giustizia al santo vescovo calunnia-
to. Lo zelo delle anime non gli
permise di tacere in faccia ai dis-
ordini del costume di Brunechilde,
che governava allora da sovrana
a nome dei figli Teodeberto re di
Austrasia e Teodorico re di Bor-
gogna. Spiacque alla principessa il
rimprovero, e meditandone la ven-
detta, commise a tre assassini che
lo attendessero sulla strada per i-
sgozzarlo. 11 nostro santo morì di
una tal morte l'anno 612, e la
sua memoria è onorata a' di 23
maggio.
DESIDERIO (s.), vescovo di Ca-
hors. Nell'anno 58o nel territorio
di Albi nacque Desiderio da una
famiglia nobile delle Gallie, e fu
allevato alla corte di Clotario II.
Percorsi gli studi letterari, ed acqui-
statasi molta fama, divenne teso-
riere del regio erario. Vivea in
corte come fosse in un chiostro,
ed il tempo che non era occu-
pato nelle cure dell'impiego, lo
cousagrava all'orazione, alla sagra
lettura, ed alla meditazione della
divina legge. Ebbe a fratello Ru-
stico, il quale era vescovo di Ca-
hors; morto questo, fu egli eletto
DES
a quel vescovato, onde si diede con
tutta sollecitudine all'esercizio delle
auguste funzioni, si adoperò del
continuo a distruggere il vizio, raf-
fermare la pietà, ed assistere gl'in-
felici. Arricchì molte chiese, ne costrusse
di nuove, e fondò moni-
steri, che prima non v'erano. Trasse
col suo esempio gli abitanti ad
imitarlo. Avanzato cogli anni, e per-
cosso da malattie, intese esser pros-
simo il suo fine , e con testamen-
to provvide ai bisogni della sua
chiesa e dei poveri, dividendo tut-
ti i suoi beni fra questi e quel-
la. Morì nel bacio del Signore il
dì i5 novembre 654 nel territorio
di Albi, ed il suo corpo fu por-
tato, e sepolto a Cahors nella chie-
sa di s. Amando. Molti furono i
miracoli operati alla sua tomba,
ed esiste a Cahors una chiesa parrocchiale
che porta il suo nome.
DESIDERIO (s.), eremita. Condotto
il nostro santo dall' esempio
di s. Baronzio, che erasi ritirato
nel territorio di Pistoia fra due
montagne per vivere nella solitu-
dine, deliberò di seguirlo desiderando
di sempre più progredire nella
via della perfezione cristiana. Non
molto dopo che questi due santi si
erano uniti in vita comune, altri
quattro pur domandarono di unirsi
ad essi, ed accoltili di buona voglia,
fu fabbricata per opera di tutti una
piccola chiesa, ove attendere al ser-
vizio di Dio nella penitenza, e nella
contemplazione. Dei due morì il
primo san Baronzio, comechè non
molto sopravvivesse san Desiderio.
Ambidue lasciarono una santa memoria,
e furono da Dio onorati
del dono dei miracoli. S. Deside-
rio è venerato con solenne ricor-
danza dalla chiesa di Pistoia a' dì
27 di marzo.