Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 19.pdf - Bibliotheca ...

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2i6 DEL cesi quando fu compiuto. In qua- lità di nunzio egualmente si trovò all'assemblea di Naumburgo, dove trattò con vivo impegno gli interessi della santa Sede. Pio IV però, sentendosi molto riconoscente alle tanto zelanti di lui prestazio- ni, a' 12 marzo i565 lo creò prete Cardinale assente, indi ebbe in titolo la diaconia di santa Maria in Acquiro; e s. Pio V poi, nell'anno i566, gli diede in amministra- zione la cbiesa di Giavarino. Fatto ritorno in Roma, vi s' impiegò negli affari della Chiesa con tale de- strezza ed accorgimento, da richiamare 1' ammirazione de' suoi contemporanei . Ma poco sopravvisse a' novelli suoi impieghi, che immatura morte lo colse, nell'età di cinquantasette anni, alle comuni speranze. Morì nel i583, e fu se- polto nella chiesa di s. Maria in Trastevere. DELFINO Giovanni, Cardinale. Nobile veneziano, ebbe i natali nel i54-5. Fu ambasciatore della repubblica presso la s. Sede ; e quindi, spirata la sua carica, procuratore di s. Marco. Clemente Vili, nel i6o3, lo promosse al vescovato di Vicen- za, quindi dilaniatolo a Roma, nel concistoro de' 6 giugno 1604 lo creò prete Cardinale del titolo di san Matteo in Merulana, che poscia cangiò con quello di s. Mar- co. Era uomo di vastissimo ingegno. Esperto e saggio nel maneggio degli affari, anche i più im- barazzanti, trattò con somma prudenza le contese insorte tra la repubblica e Paolo V. Ritiratosi poi a Venezia, dopo aver rinunziato il vescovato, mori nel 1622, ed ebbe sepolcro nella chiesa di s. Michele di Murano, dove Nicolò Delfino suo nipote, pose un' iscrizione. DEL DELFINO Giovanni, Cardinale. Giovanni Delfino, della patrizia famiglia veneta, nacque nel 16 17. Era pronipote dell' altro Cardinale Giovanni Delfino. Servì da princi- pio la repubblica col più soddisfa- cente zelo; ma poscia consegratosi alla Chiesa, Alessandro VII nel i656, lo destinò coadjutore del patriarca di Aquileja, al quale successe due anni dopo. Celebrò in quella diocesi due sinodi, nel 1 660 e nel 1669, dandosi infaticabilmen- te a ristabilire i costumi ne'fedeli, e lo studio negli ecclesiastici. Il Pontefice dietro le istanze della repubblica, che assai vedea di buon occhio quel patriarca, agli 8 marzo dell'anno 1667, lo creò prete Cardinale di san Salvatore in Lauro, e poscia de' ss. Vito e Modesto. Scoppiato il contagio nella sua diocesi , si diede con tutta premura al soccorso degli ammalati, prestandosi colla persona, e col denaro al sollievo de' miseri afflitti; che anzi allora sti mossi felice, quando potea di sé stesso rendere servigio a' suoi figli. Pe' suoi rari meriti per morte di Clemente IX forse sarebbe stato eletto a succedergli, se gli spagnuoli non vi si fossero opposti a cagione di sua patria, e de' suoi nipoti. Visse ottantadue anni, e spirò in Udine nel 1699. Trasportata poi a Venezia la salma, fu riposta nell'a- vello della famiglia nella chiesa di s. Michele di Murano. Lasciò parecchie opere, riportate dal p. de Rossi, domenicano, nella Storia del patriarcato di Aquileja. Fra le altre abbiamo anche alcune tragedie. DELFLNO Daniello Marco, Car- dinale. Daniello Marco Delfino, nipote e pronipote dei Cardinali Gio- vanni, sortì i natali nel 1 654- Reca- tosi in compagnia di suo tio al concia-
DEL ve di Innocenzo XII, ottenne la qua- lifica di cameriere segreto. Fu quindi spedito in Francia qual vice-lega- to di Avignone ; e nel 1 696 venne creato nunzio presso la corte di Luigi XIV. In quell'officio diede grandi prove di uno spirito acuto e profondo, essendo eccellente nella poesia italiana di cui lasciò due volumi. Protesse molto gli uomini di lettere, e non cessò di esser loro amplissimo mecenate. Innocen- zo XII, nel 1698, lo promosse alla sede vescovile di Brescia, e nell'anno seguente, a' i4 gennaio, lo deco- rò della sagra porpora col titolo di s. Susanna ; fu quindi ascritto alle congregazioni de' vescovi e regolari, del concilio, e de' riti. Assai bene- merito della sua chiesa, e lodato per la sua singoiar pietà, morì in età d'anni cinquanta, nel 1704, ed ebbe sepolcro nella cattedrale. DELFI JNO Daniello, Cardinale. Daniello Delfino, della patrizia famiglia veneta, nacqLie nel 1688. Corse gli studi in Parma, e fu poi coadjutore di suo zio patriarca di Aquileja, al quale successe con uni- versale contentamento. Pio, zelante, affabile non meno del defouto suo zio, applicossi indefessamente alle cure tutte del commessogli gregge, a vantaggio del quale celebrò anche un sinodo nell' anno i74°- Questo sinodo poi si pubblicò colle stampe, ed è tenuto per uno dei più perfetti e compiti. Il senato di Venezia scrisse a Benedetto XIV in favore di questo patriarca, e così ne restò l'animo di quel Pon- tefice penetrato, che, a' io aprile 1747, Io creò prete Cardinale di s. Maria sopra Minerva. Trasferito poscia in Udine , di cui fu fatto primo arcivescovo, per la divisione dell' aquilejeuse patriarcato, assun- DEL 217 se il governo di quella chiesa con pari solerzia ed amore. Ritenne sin- ché visse le insegne, e gli onori della rinunziata e soppressa di- gnità patriarcale. Predicava sovente al popolo, e vivea quasi sempre ri- tirato nel suo palazzo. Era cosa che sfavagli sommamente a cuore la educazione de' suoi chierici, e la disciplina del clero. Edificò a sue spese nella città il monistero di s. Caterina, e nella diocesi tre chiese. Cangiò un teatro in luogo di spi- rituale istruzione per le ragazze, ed assegnò un fondo per la dote delle più diligenti, che volessero poi maritarsi. Introdusse in Udine i sa- cerdoti della Missione ; accrebbe il palazzo arcivescovile; riordinò la cancelleria, Y archivio, e la biblio- teca. Quanto era con sé stesso severo, altrettanto era magnifico nelle opere, e liberale nelle limosine. Una vita così preziosa venne mietuta nel 1762, in mezzo alle lagrime di tutta la città. Lasciò le rendite della sua entrata a soccorso delle famiglie povere di Udine, e in tal modo volle continuala anche dopo morte quella sua carità, che in vita lo avea sì vivamente animato. La sua tomba esiste nella chiesa di s. Filippo Neri; avvi poi una bella iscrizione a di lui lode nella sagrestia di quella cattedrale. DELFINO. Titolo del signore di un principato di questo nome in Francia, che sino al i83o si diede coli' altro titolo di Monseigneiir,a\ primogenito del re di Fran- cia, o al presuntivo erede di quel regno. Il Delfìnato è una delle più considerabili provincie della Francia, confinante col fiume Rodano, colla Provenza, colla Savoja, e colle Alpi. Dividevasi in alto e basso Delfinato, e Grenoble n'era la ca-
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