Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 19.pdf - Bibliotheca ...

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esaminasse gli uffici de'curiali ec.
colla costituzione Stimmi apostola-
ti^, lo confermò, e colla costituzio-
ne Cum nostrum, stabili diversi ca-
pitoli pegli ufficiali della curia romana.
Quindi rinnovando le pre-
scrizioni di Urbano Vili, proibì ai
curiali l'uso dell'abito detto di ab-
bate adoperato dagli ecclesiastici,
non che il collare: questo divieto
fu a' nostri giorni rigorosamente
rinnovato da Papa Leone XII. V.
la notificazione emanata da mon-
signor Luigi Gazzoli, poi Cardinale,
riportata nel numero 264 del Dia-
rio di Roma del 1 8o3 , il qual
prelato come uditore generale della
camera richiamò alla memoria dei
difensori delle cause la doverosa
e necessaria decenza nell'abito este-
riore nel preseti tarsi avanti ai giu-
dici nelle pubbliche udienze, della
curia Innocenziana , tanto se tali
difensori si presentino a perorare le
cause in nome proprio, come pro-
curatore, quanto come giovane di
studio. Quindi prescrisse, che i no-
minati dovessero nelle informazio-
ni vestire decentemente con abito
lungo nero, cioè con sottana e ferraiolone,
come per costume imme-
morabile erasi sempre praticato nel-
le pubbliche udienze. Dichiarò poi,
che a quelli, i quali si fossero pre-
sentati con abito diverso, i sostitu-
ti non dovrebbero leggere le ci-
tazioni, e ebe sarebbero cassati dal-
l'elenco dei procuratori, se tali, e
se giovani di studio, sarebbero ina-
bilitati a rappresentare altri. In
questo medesimo obbligo vennero
compresi i notali , i sostituti , e i
giovani , con usare la solita veste
nelle informazioni , e 1' abito nero
ne' rispettivi uffizi.
Inoltre Benedetto XIII, allorché
nel 1727 partì per Cene vento, avuto
VOL. XIX.
,
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riguardo alle pontifìcie costituz ioni,
die prescrivono doversi eleggere
il Papa dove era morto il prede-
cessore, perchè si riguarda che ove
sta il Pontefice sia la curia romana,
decretò che la curia romana,
benché egli fosse assente, restava in
Roma, e che in caso di sua morte,
in Roma soltanto i Cardinali do-
vessero in conclave procedere al-
l'elezione del successore. Altrettan-
to avea fatto Clemente VIII quando
nel i5o,8 partì per Ferrara, e
dipoi fece egual dichiarazione Pio
VI quando nel 1782 si recò a Vien-
na. Nei capitoli, che talvolta i Cardi-
nali fecero in Conclave [Vedi), dei
quali facemmo menzione a quell'ar-
ticolo, e che giuravano per l'osser-
vanza di qualunque di loro fosse
eletto, uno era quello, che il Papa
non dovesse altrove trasferire la cu-
ria romana senza il consenso del
sagro Collegio. V. il p. Gattico, Acta
caerem. p. 295, il quale ivi dice :
Curia non transferenda nisi consen-
tientìbus Cardinalibus j indi a pag.
2 35 tratta de ojjic. perpet. illius
ed a pag. 234 non perpet.
II collegio de' curiali ossia i
Procuratori di collegio, patroni causarutn
Palata apostolici, fu ammesso
nella cappella Pontificia da Pao-
lo III, ma di esso parleremo al
succitato articolo. Sotto il pontifi-
cato di Paolo III, i curiali fondarono
in Roma una confraternita, che
dovea prendere la cura di educare,
ed istituire nelle arti i poveri orfani
d'ambo i sessi, che il medesimo Pao-
lo III approvò con bolla de' 7
febbraio i54', sotto la invocazione
della beata Vergine della visitazione
degli orfani ; orfanotrofio, che poi
passò sotto il governo di un Car-
dinale protettore, al modo che si
descrive al volume XIV. pag. 208
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