Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 19.pdf - Bibliotheca ...

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fa di siffatta moneta. Si è detto
disopra, che i Folli furono monela
bassa, e il medesimo Ruggiero
battè Follares aereos, Bomesinam
imam apprettato.?. Questa mone-
ta fu tanto cattiva, che accreb-
be la calamità, e povertà di quel
regno.
Trattano del valore dei vecchi
denari, e delle monete il p. Gio.
Mariana nell'opuscolo de ponderib.,
et mensuris, che si trova stampato
in fine del suo trattato de rege, et
regis Inslit; Antonio Sala in fondo
al suo Commentario sopra i decreti
de' duchi di Savoja, Torino
1607; Antonio Gobio Mantovano
nel Trattato de Moneti?;, stampato
nel 1699, fra i suoi trattati legali.
Il p. Beverini trattò delle più an-
tiche nel libro de ponderibus ec.
Il padre abbate Nerini de tempio
et coenobio ss. Bon. et Alex. ,
ci dà erudite notizie sui denarii,
solidi argentei , et aurei , come
sui floreni , lucenses , papareni _,
papienses , provisini . L' anonimo
delle Osservazioni alla Zecca Pon-
tifìcia , Roma 1^72, parla de' de-
nari Romaneschi della zecca di
Roma del IX secolo, e che sono
diversi dai Romanati dell'impera-
tore Romano Diogene ; nonché dei
denari pontificii, e della moneta
papalina detta Paparinà, ch'erroneamente
alcuni credettero della fa-
miglia Paperoni, da cui fiorì il
Pontefice Innocenzo II. Benedetto
Fioravanti, nel 1738, pubblicò in
Roma l' interessante opera , con
molti denari, e monete incise, in-
titolata : Antiqui Romanorum Pontificum
denarii, a Benedicto XI
ad Paulum III , una cum nummis
S. P. Q. R. nomine signatis,
mine primum prodeunt notis illu-
strati. Il p. Menochio, nel t. I, p.
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507 delle sue Stuore, parla dell'an-
tico costume di portare i danari
nella cintola, o ad essa appesi in
qualche borsa; e nel t. Il, p. 483,
descrive quanto sia antico quel modo
di dire, che il denaro è il secondo
sangue. Ma siccome nel medesimo
tom. I, pag. 553, dedi-
ca il cap. XXVI sul valore dei
trenta denari pei quali Giuda tra-
dì Gesù Cristo, ne daremo un e-
stratto.
Fu d'opinione s. Ambrogio che
ciascuna di quelle monete di ar-
gento, che furono prezzo dell infame
tradimento, fosse del peso di
una dramma, quanto pesa un giu-
lio romano, ed un reale di Spagna.
Se questo fosse vero, i trenta denari
sarebbero tre scudi di moneta
romana, e perciò non sembrano
bastanti all' acquisto del campo del
vasajo fatto dal medesimo Giuda
con tal somma. Il Baronio credet-
te, che fosse uua libbra d' argento,
lo che sarebbe pari a scudi roma-
ni cento quarantaquattro, valutandosi
ogni oncia scudi dodici. Non
pare, che tanta somma fosse data
per azione sì vile, e di facile riu-
scita ; laonde è più probabile che
il triginta argenteos si debba inter-
pretare pel siclo, che valeva quat-
tro giulii romani, o quattro reali
di Spagna, e, seguendo questa opi-
nione, i trenta denari formerebbe-
ro dodici scudi romani. Calcolando
quindi sui due denari, già dati a
Giuda, uno de' quali si conservava
in Parigi, l' altro in Roma nella
chiesa di s. Croce in Gerusalem-
me, non formerebbero che sei scu-
di romani.
Dice in oltre l'autore che i cam-
pi de' vasaj sono ineguali per la
terra che vi cavano, e che siccome
anticamente non si abbondava di