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Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 19.pdf - Bibliotheca ...

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DIA<br />

bito sedere coi preti, molto più<br />

alla presenza de' vescovi. II concilio<br />

<strong>di</strong> Cartagine, celebrato nell'anno<br />

3g8, ecco quanto prescrisse coi canoni<br />

36, e 3j. Il <strong>di</strong>acono è mi-<br />

nistro del sacerdote, come del ve-<br />

scovo ; non sederà se non per or-<br />

<strong>di</strong>ne del sacerdote, non parlerà<br />

nell' assemblea de' sacerdoti, s' egli<br />

non è interrogato. In presenza del<br />

sacerdote non <strong>di</strong>stribuirà al popolo<br />

l' Eucaristia, o il corpo <strong>di</strong> Gesìi<br />

Cristo, se non <strong>di</strong> suo or<strong>di</strong>ne, e in<br />

caso <strong>di</strong> necessità. Porterà il cami-<br />

ce in tempo della oblazione, e del-<br />

la lettura. Il Macri <strong>di</strong>ce, che nella<br />

chiesa greca, devono sedere alla<br />

presenza del vescovo, e del sacer-<br />

dote. Nel pontificato <strong>di</strong> s. Anasta-<br />

sio I, creato nel 3o,8, nacque in<br />

Roma <strong>di</strong>ssensione tra i sacerdoti, e<br />

i <strong>di</strong>aconi. Questi amministravano i<br />

beni della Chiesa, e trattavano con<br />

<strong>di</strong>sprezzo i preti, i quali perciò negavano<br />

<strong>di</strong> alzarsi alla loro presen-<br />

za, <strong>di</strong>cendo che, secondo l' antico<br />

costume della Chiesa Promana, stando<br />

essi a sedere, dovevano i <strong>di</strong>a-<br />

coni stare vitti; per lo che tanto<br />

si accese questa <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>a, che quan-<br />

do i <strong>di</strong>aconi, per cagione del loro<br />

uffizio, pubblicavano in pie<strong>di</strong> ai fe-<br />

deli il vangelo, i preti ricusavano<br />

<strong>di</strong> sorgere nelle loro se<strong>di</strong>e, per<br />

maggiormente umiliare 1' arroganza<br />

de' <strong>di</strong>aconi. Laonde s. Anastasio I,<br />

per correggere siffatto scandalo, pub-<br />

blicò un decreto, che venne registrato<br />

nel libro pontificale. Or<strong>di</strong>nò pertanto,<br />

che i sacerdoti stessero ancor essi in<br />

pie<strong>di</strong>, echinati allorché i <strong>di</strong>acoui leg-<br />

gevano l' evangelo nella messa, per<br />

<strong>di</strong>mostrare la prontezza, con cui sono<br />

<strong>di</strong>sposti ad eseguire ciò, che in<br />

esso si promulga. S. Girolamo si<br />

querelò molto delle pretensioni dei<br />

<strong>di</strong>aconi, il p. Menochio, uelle e-<br />

DIA 3oi<br />

ru<strong>di</strong>te sue Stuoie, t. II, pag. 89,<br />

al cap. LII tratta : » Delli <strong>di</strong>aco-<br />

ni ni, e notali, che al tempo delle<br />

" persecuzioni della Chiesa scrive-<br />

» vevano gli atti de' martiri, per<br />

« conservarne la memoria". Dal<br />

pontificato <strong>di</strong> s. Clemente I si co-<br />

minciò nella Chiesa romana a te-<br />

ner memoria <strong>di</strong> que' cristiani, che<br />

per la fede esponevano la vita, che<br />

perciò istituì sette nota ri per rac-<br />

cogliere gli atti de' martiri, e registrarli<br />

ne' fasti della Chiesa. Quin-<br />

<strong>di</strong> s. Fabiano, <strong>di</strong>videndo Roma in<br />

sette regioni, vi prepose sette <strong>di</strong>a-<br />

coni detti perciò Regionari con al-<br />

trettanti sud<strong>di</strong>aconi per aver cura<br />

<strong>di</strong> raccogliere, e notare fedelmente<br />

gli atti de' martiri, uso forse inter-<br />

messo, o non <strong>di</strong>ligentemente eseguito.<br />

Paolino, notaro <strong>di</strong> s. Ambrogio,<br />

<strong>di</strong>ce nella vita <strong>di</strong> questo<br />

santo, <strong>di</strong> essere stato notaro sotto<br />

Cajo <strong>di</strong>acono, al quale riferiva tut-<br />

to quello che occorreva. Era officio<br />

de' <strong>di</strong>aconi <strong>di</strong> esaminar le cose no-<br />

tate, ed invigilare che si conser-<br />

vassero negli archivi delle chiese,<br />

chiamandosi martini, come si notò<br />

parlando delle <strong>di</strong>aconie Car<strong>di</strong>nali-<br />

zie, quelle ove si veneravano le re-<br />

liquie de' martiri, chiese eh' erano<br />

parimenti affidate a' <strong>di</strong>aconi, e che<br />

<strong>di</strong>vennero le Diaconie Car<strong>di</strong>nalizie<br />

{Ve<strong>di</strong>), al modo descritto nel cita-<br />

lo articolo . Nel IV concilio <strong>di</strong><br />

Praga venne decretato nell'anno<br />

575 col canone 4> cne ' <strong>di</strong>aconi<br />

porteranno sulle spalle le reliquie<br />

chiuse in una cassa. Né solo la<br />

Chiesa Romana usò questa <strong>di</strong>ligen-<br />

za per conservare le memorie dei<br />

martiri, ma anche le altre ne se-<br />

guirono l'esempio, come riporta lo<br />

<strong>storico</strong> Eusebio, <strong>di</strong> Smirne, <strong>di</strong> Vien-<br />

na, <strong>di</strong> Lione, e s. Cipriano della<br />

chiesa <strong>di</strong> Cartagine. Gli atti dei

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