Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 19.pdf - Bibliotheca ...

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torità, e col permesso del vescovo.
Tanto affermano parecchi santi padri,
e gravi autori ecclesiastici. Se
non che delle prerogative de' dia-
coni, de' loro uffizi che anticamen-
te esercitavano, e della odierna di-
sciplina della Chiesa su questo pun-
to, parleremo da poi, ed intanto
passiamo a dire dell'eccellenza del
loro grado, e ministero.
Rappresentano i diaconi gli an-
geli die assistono a Dio, imperoc-
ché la gerarchia ecclesiastica è sta-
ta fatta ad imitazione della cele-
ste, ove furono veduti sette spiriti
assistenti al trono dell'Onnipotente.
S. Ignazio, discepolo degli apostoli,
perciò rassomiglia i diaconi alle
angeliche virtù, perchè servono, ed
assistono a' vescovi nell' aliare; per
la cui testimonianza è altresì cer-
to, che gli stessi diaconi furono an-
che soliti di ministrare al vescovo
mentre predicava, come si legge
veìVep. 3, cap. 12, ch'egli scrisse
ai Filadelfì. Il medesimo scrivendo
a quelli di Smirne, ep. n. 6. p.
37, ordina a' fedeli di rispettare i
diaconi come i ministri di Dio, e
come i ministri dei misteri di Gesù
Cristo. Il loro ministero, die' e-
gli nell' ep. ad Trallien., o Trallen~
si n. 2, p. 62, non consiste nel
distribuire il bevere, ed il mangia-
re, ma nell' esercitare auguste funzioni
nella Chiesa di Dio. Secondo
anche s. Giovanni Crisostomo, s.
Stefano ebbe il primato, e la pre-
cedenza fra i diaconi, che si erano
di fresco eletti. Le parole di san
Giovanni Grisostomo : Majorem tu
ilio ( cioè diademate coronalo )
potesiatem habes, sono indirizzate
ad un diacono. S. Paolo parla del-
le funzioni di questi ministri, e
chiede eh' essi abbiano quasi le
stesse doli , che hanno i preti, e
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i vescovi. Scrivendo a Timoteo,
gli ordinò che non ammettes-
se l' accusa contro di essi , ed
i sacerdoti senza testimoni , per
non dare adito alle detrazioni, ed
alle calunnie de' malevoli ; così pu-
re il detto s. Ignazio vietò l'accu-
sare i diaconi. Da tuttociò chiaramente
si rileva, quanto i diaconi
fossero in istima, e rispetto, sino
dalla prima loro istituzione. Ma s.
Paolo perciò esigeva, che i diaconi
avessero le stesse disposizioni dei
preti, e vescovi, e che non si am-
mettessero al ministero se non dopo
essere stati provati. S. Cipria-
no, ep. 65 ad Pam., dà ai diaconi
il titolo di ministri dell' episcopato,
e della Chiesa. Nella predicazione
talmente si distinse il diacono s.
Filippo, che meritò il soprannome
di Vangelista, col quale viene di-
stinto negli atti degli apostoli. S.
Filippo, come abbiamo veduto, tiene
il secondo posto, nel catalogo
che ne dà s. Luca, Act. 6, 5. Abbiamo
inoltre, che s. Ermicola, non
avendo altare, celebrava la messa
sulle mani dei diaconi. Origene,
tract. V in Matih., dopo di aver
detto, essere i sacerdoti gli occhi
della chiesa, soggiunge : Diaconi
miteni, caeterique ministri manus,
quia per eos opera spiritualia uni-
versa gerunlur. Il Berlendi, delle
oblazioni all' altare a pag. Ili, e
seg., dimostra il doppio ministero
de' diaconi, spirituale, e temporale.
Non riuscirà discara la seguente
digressione del medesimo autore,
sulle oblazioni de' fedeli avanti e
dopo l' istituzione de' diaconi, anche
perchè si comprendano i vocaboli
di Gazqfilacio, Corbona, Mensa,
di cui fanno menzione gli scrittori
ecclesiastici, ed oltre quanto su di
essi dicemmo nel precedente arti-