Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 19.pdf - Bibliotheca ...
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DIA. D I \ 297<br />
de'<strong>di</strong>aconi, e delle relative cerimo- quali tocca dare il bacio <strong>di</strong> pace,<br />
nie. Dopo tutto questo, <strong>di</strong> qualun- come si può piìi specialmente veque<br />
opinione poi sieno i nostri teo- deve nella liturgia de' presantificati,<br />
logi, non possono trovare <strong>di</strong>fficoltà presso il Glossario <strong>di</strong> Du Cange,<br />
nella or<strong>di</strong>nazione delle comunioni t. II p. 1 376. Tuttociò è descritto<br />
orientali, poiché queste usano e la nelle note del p. Goar sopra l'eu-<br />
imposizione delle inani, e la tra<strong>di</strong>- cologio de'greci, il (piale aggiunge,<br />
zione degli stromenti propri del che se sopra l'altare vi sono due<br />
<strong>di</strong>aconato. Ecco il modo <strong>di</strong> or<strong>di</strong>- calici per la celebrazione della li-<br />
nare i <strong>di</strong>aconi greci; poi in<strong>di</strong>che- turgia, il celebrante ne <strong>di</strong>a vino al<br />
remo quello <strong>di</strong> altri orientali. nuovo <strong>di</strong>acono per <strong>di</strong>stribuirlo al<br />
L'or<strong>di</strong>nando viene presentato da popolo. Nel rito greco non si dà<br />
due <strong>di</strong>aconi anziani, che lo condu- al <strong>di</strong>acono il libro dei vangeli percono<br />
in giro tre volte per lo santua- che d'or<strong>di</strong>nario lo legge il sacer-<br />
rio. Il vescovo poi gli fa il segno dote.<br />
della croce tre volte sul capo, e Fra le or<strong>di</strong>nazioni pubblicate dal<br />
gli fa deporre l'abito <strong>di</strong> sud<strong>di</strong>aco- p. Morino in siriaco ed in latino,<br />
no e la cintura ; in<strong>di</strong> lo fa inchi- le prime furono quelle dei giaco-<br />
naie sulla sagra mensa, su cui biti, ch'egli chiama de' maroniti,<br />
appoggia la fronte. L' arci<strong>di</strong>acono perchè a lui mandate da Roma con<br />
recita alcune preci, e il vescovo questo titolo. Esse <strong>di</strong>cono, che il<br />
imponendogli la mano sul capo, <strong>di</strong>acono or<strong>di</strong>nando si conduce all'al-<br />
<strong>di</strong>ce: » La <strong>di</strong>vina grazia solleva N. tare, ove l'arci<strong>di</strong>acono lo presenta al<br />
*> sud<strong>di</strong>acono piissimo, alla <strong>di</strong>gni- vescovo. Si fanno orazioni comuni,<br />
» tà <strong>di</strong> <strong>di</strong>acono: oriamo per lui ed una particolare. Il vescovo rect-<br />
« acciocché scenda sopra <strong>di</strong> esso ta la forinola De o gratin<br />
, che è la<br />
» la grazia <strong>di</strong> Dio ". Noteremo stessa come quella de'greci, e dopo<br />
che questa forinola, giusta il greco l'orazione gli si dà il camice, e la.<br />
rito, si usa anche nell'or<strong>di</strong>nazione stola; poi recitasi un responsorio, e<br />
de'sacerdoti e de'vescovi. Si fanno un salmo, gli si presentano l'episto-<br />
poi altre orazioni, dopo le quali il le <strong>di</strong> s. Paolo, ed il <strong>di</strong>acono leg-<br />
vescovo imponendogli nuovamente gè quel passo della succitata epi-<br />
la mano gl'implora da Dio la già- stola <strong>di</strong> s. Timoteo, ove si parla<br />
zia conceduta a s. Stefano. Gl'ini- de'doveri de'<strong>di</strong>aconi. Si canta un<br />
pone la mano una terza volta, e altro responsorio allusivo alla <strong>di</strong>-<br />
<strong>di</strong>ce un'altra orazione. Poi gli met- gnità della Chiesa, e de'suoi mini-<br />
te la stola sull'omero sinistro, e il stri. Il novello <strong>di</strong>acono mette l'in-<br />
popolo grida: Egli e degno. Se gli censo nel turibolo, e fa un giro per<br />
dà poi il ventaglio o flabello, che la chiesa portando il libro delle e-<br />
i greci usano per cacciar le mosche pistole. Lo ripone poi sulla creden-<br />
dall'altare : il <strong>di</strong>acono quin<strong>di</strong> inco- za, e prende l'anafora, cioè il velo,<br />
uiincia le orazioni appellate <strong>di</strong>aco- con cui si cuoprono la patena, e il<br />
nali, il cui libro chiamasi Diaconi- calice quando si portano all'altare,<br />
co {ìe<strong>di</strong>), e si comunica pel pri- il che è uffìzio del <strong>di</strong>acono. Si can-<br />
ino fra i <strong>di</strong>aconi. Queste orazioni tano altre preci, e l'or<strong>di</strong>nando si<br />
<strong>di</strong>aconali si chiamano anche pad- prostra <strong>di</strong>nanzi all'altare. Il vesco-<br />
fìche, e si recitano dai <strong>di</strong>aconi ai vo gì' impone le mani, e <strong>di</strong>ce, N, e<br />
s