Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 19.pdf - Bibliotheca ...

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i3o DAT trasferimento della residenza pontificia in Avignone, la certa serie dei datari non incomincia che dal pontificato di Martino V, eletto nel con- cilio di Costanza nel 1 4 ! 7j d 1 ua * le, pacificata l'Italia, estinto il lun- go e deplorabile scisma , consolò 1' afflitta E.oma col fissarvisi a' 28 settembre 1420. Più diffuse notizie dei Cardinali stati datari, o pro- datari sono riportate in questo Di- zionario alle loro biografie. Paolo Ferrante di Meldola fu fatto datario dal Pontefice Martino V, e vescovo di Cesena a' 27 febbraio del i4^6, e morì nel ì\"\\. Matteo Veggio di Lodi, celebre poeta ed oratore,, canonico della basilica vaticana da Martino V fu fatto datario nel i4-3 1 , e quinti Eugenio IV lo fece nuovamente datario nel i444j posto che gì confermò il successore IS'icolò V Morì nel i4^9- L'anonimo di fende con molta critica il datariato di Matteo Veggio, provando, che quando successe a Paolo Ferrante nel 1 4-3 r , aveva solo venticinque anni, e che di anni sedici aveva già pubblicato diversi opuscoli, essendo di precoce e mirabile inge- gno. Cosimo di Monferrato, vescovo Gennelense ( veramente dovrebbe forse dire Gerundense), datario di Calisto III. Il Marini, Archiatri Pontificii tom. II, pag. 146, dice che a Michele Ferrari, segretario apostolico, a'3o giugno dell'anno i458, fu conferito l'amplissimo prio- rato di Saragozza, lasciato dall'eletto vescovo di Gironne , Cosimo di Monferrato, datario (il Riganti ad regulas cancel. t. I noi conob- be), e confessore di Calisto III. Angelo Gerardini di Amelia, vescovo Suessano, datario di Pio DAT II, della qual famiglia il Cancel lieti dà erudite notizie nelle sue Dissert. Bibliografiche. Giovanni Battista Millini romano, di sette anni da Giovanni XN 111 era stato fatto canonico della basilica la'eranense, abbreviatola apostolico, correttore delle lettere pon- tificie, uditore, e nel 1468, datario di Paolo II, il quale inoltre lo fece vescovo di Urbino colla riten- zione di dette cariche. Dipoi Sisto IV, nel 1476, lo creò Cardinale, per cui è il primo Cardinale di questa serie. Morì nella sua villa di Monte Mario nel 1 47^ pieno di meriti. Lorenzo Roverella , datario e ie- gato apostolico in diverse provin- cie di Paolo II. Sembra che questo prelato si volesse secolarizzare, perchè Sisto IV lo voleva fare senatore di Pioma, ma egli dipoi mo- rì nel 1 4?4- !" citato Marini tra i medici di Nicolò V parla di Lo- renzo Roverella, celebre arcivescovo di Piavenna, che avea Pieri di teologia la mente e il petto. Egli però lo esclude tra i medici di Nicolò V, ne celebra tuttavolta la dottrina , e le cariche cospicue da lui sostenute, dicendolo abbreviatore del par- co maggiore, canonico di Liegi, e datario di Pio II, e de' suoi suc- cessori finché visse. Avverte ancora che il Riganti ad Regulas Caliceli. t. I, p. 17, lo dice datario solamente di Paolo II. Quindi soggiunge, che Sisto IV dopo la sua morte, a' 23 luglio 1 4?4> nominò al posto di datario il celebratissimo vescovo di Coria Francesco di To- ledo, maestro in teologia, e proto- notario apostolico, nunzio di Pio II, ed ambasciatore in varie parti. Francesco di Toledo, mentre Lorenzo era stato lontano da Roma
DAT l'avea supplito nella dataria, e mo- rì ai g febbraio i4?9 come si legge nel bello elogio, che si trova nella chiesa di s. Giacomo degli Spagnuoli. Di questo Francesco di Toledo datario di Sisto IV, V. il paragrafo precedente. Giovanni Battista Cibo fu fatto vescovo diMolfetta nel i47 2 da Sisto IV, il quale lo nominò suo datario, come si legge in Novaes, e Cardella. E siccome Sisto IV nel i4?3 lo creò Cardinale, così l'anonimo Io chiama pro-datario, che in tal modo sarebbe il primo con tal qua- lifica. Il Cardinal Cibo pe'suoi ra- ri meriti nel 1 4^4 successe a Si- sto IV, col nome d' Innocenzo Vili. Sisto IV, ed Innocenzo Vili, come meglio dicemmo altrove, istituirono cinquanta due uffiziali vacabili, piom- batori di bolle. Giovanni di Montemirabile, re- ferendario, ed abbrevialore apostolico, venne nel i4?3 da Sisto IV fatto vescovo di Vaison, e poi suo datario. Il Fantoni, Istoria dì A- vignone t. II, p. 368, ci dà le sue notizie, e dice che visse per lo più in Roma, e morì a' 3 giugno dell'anno )479 ; Ardicino della Porta, che altri chiamano Arduino, di Novara, e detto il juniore , per distinguerlo dallo zio Ardicino della Porta , Cardinale di Martino V, che morì nell'anno 1 444- H nostro Ardicino venne da Sisto IV promosso a vescovo di Aleria nell'anno i^.j5, e datario ; quindi, dopo alcune nun- ziature, riprese l'impiego di datario, e fu da Innocenzo Vili fatto Cardinale nel i4^9> dignità che poscia rinunziò per la cocolla oli- vetana , ma che per obbedienza dovette riprendere. Innocenzo Vili lo dichiarò Cardinal pro-datario. DAT i3r Morì in Roma santamente nel r 493. Francesco Ispano, oriundo ebreo convertito, fu famigliare di Pio II, e decano della chiesa di Toledo Sisto IV lo fece datario, e quindi lo spedì a Genova per sedare una rivolta. Sarebbe stato innalzato al cardinalato, se non moriva di anni cinquantacinque. Antonio, o Anloniotto Gentile Pallavicini, genovese , dopo aver governato varie diocesi, da Innocen- zo Vili nel 1489 fu creato Cardi- nale, e fatto pro-datario. Alessandro VI egualmente lo nominò suo prodatario; e quando recossi ad Orvieto, lo dichiarò legato di Roma, e morì nel i5oy. Il Novaes dice, che il Pallavicini fu fatto datario da Innocenzo Vili, e pro-datario da Alessandro VI, dopo però il seguen- te Sacco. Giovanni Sacco, cittadino, e vescovo d' Ancona, fu datario sotto Innocenzo Vili. Poscia Alessandro VI fece pro-datario il suddetto Pal- lavicini, dopo il quale il Sacco tor- nò a presiedere alla dataria. Gaspare Biondo, datario di In- nocenzo VIII e di Alessandro VI, morì ai i5 dicembre 149^, secondo il Marini, Archiatri Pont. tom. I, p. 278, nota a. Gio. Battista Ferrari, o Ferre- ri, modenese, Cardinale ed arcivescovo di Capua, fu pro-datario di Alessandro VI. Ma il Novaes, ed il Cardella dicono, che da abbreviatore apostolico, venne da Ales- sandro VI fatto datario, e reggen- te della cancelleria, dopo averlo chiamato al palazzo apostolico, come fu assunto al pontificato. Dicono ancora che sostenne con de- coro le cariche, sebbene con taccia di avai'o per aumentare gl'interessi del tesoro papale, e che nel i5oo .
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