Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 19.pdf - Bibliotheca ...

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272 DIA rane p. 55", dice, che s. Martina viene chiamata in un antichissimo lezionario dell'archivia della basilica di s. Pietro Diaconessa, cioè mi- nistra, ed operatrice di opere buo- ne, come dichiara il Torrigio. Av- verte però, che pur fu detta diaconessa la monaca che leggeva le lezioni in coro, ossia la portinara di chiesa, o quella che nettava la ironie delle cresimale. Di s. Regina diaconessa si fa menzione da un altro lezionario, presso il Ru- ronio, all'anno 5i3, num. 3o. S. Gio. Grisostomo, parlando di s. O- limpia, attesta che oltre all'adempie- re esattamente tutti gli obblighi del suo uffìzio: non se tantum, sed et quotquot Constanlinopolim venissent episcopos, monadios, sanctos pa- Ires et viros religiosos hospìùo ex- ceplos apprehensa dextera liberali- ter atque benigne tractavit. Nella chiesa di s. Alessio sul monte A- \ enfino, in una lapide del pavimento della nave siimtra, vi è una iscrizione marmorea di una diaconessa, che riporta il aerini a pag. 3 io dell'istoria di quel tempio. Nel- 1 iscrizione poi di un antico marmo della chiesa di s. Prassede si legge il nome di una tal matrona Teo- dora, chiamata Vesco\essa. 11 citato Piazza a pag. 718, parlando delle suddiacone>se , ci fa sa- pei e . che quello che fanno i sud- diaconi ai diaconi nelle funzioni ec- clesiastiche, facevano con le dovu- te proporzioni le matrone dette suddiaconesse y rispetto alle diaconesse: recavano gì istrumenti, e le cose necessarie pei loro ministe- ri, ed esercitavansi a servire quelle nelle cose più ordinarie e basse, destinate però sempre in servigio della chiesa. Per loro non aveva luogo l'imposizione delle mani, pe- DIA rò venivano elette col consenso del clero dai vescovi, dopo una dili- gente disamina della loro vita, e costumi . Delle suddiaconesse si fa menzione nel secondo concilio turonese, ed altrove. Non è vero, come scrisse il Macri , che nella chiesa ambrogiana di Milano duri sino al presente l'uffizio di diaconessa. N i sono bensì le così dette dieci Vecchione, che coi dieci Vec- chioni formano da tempo antichissimo la scuola di sant'Ambrogio. Sono esse scelte fra le povere , ed oneste femmine dall' arcivesco- vo, e sono soggette al cimiliarca, il tesoriere o segretario della chiesa madore, ed hanno vestito loro proprio, che si può vedere nellHe- liot, des ord. relig. hist. t. 8. Il Piaz- za dice, che dei vecchioni, e delle vecchione tratta il Rituale ambro- giauo, de veglonihus et veglo/us , e che queste vecchione sono donne celibi di oltre sessanta anni, le quali neile messe festive, conventuali, e solenni presentano nella metropo- litana al tempo dell'offertorio il pa- ne pel sagritizio, mentre il viuo lo offrono i sei vecchioni eguali nella età, e nel ministero. Tauto riporta il milanese Piazza. Delle diaconesse scrissero molti autori, fra'quali nomineremo i se- guenti: Giovanni N 01 m\,Exerei(alio de diaconissis , earuni ordinatio- ne, et nùnisteriis, secundum ecclesiae graecae, et latinae praxini in ejiis commentar, de sacr. eccles. ordinai. p. Ili, pag. 143, Anast. 169}; Gio. Filippo Odelemi, Dissertano de diaconissis primitivae ecclesiae, Lipsiae 1-00; Agnello Onorato, dissertazione delle diaconesse, fra le disser- tazioni, p. 164? Lucca i"^>"; Gio. Pini, Tractalits de ecclesiae Diaco- nissis t.. I; Ada ss. Bulland. , se-
DIA ptembr. p. i ; Domenico Gottardi, Uaciana diaconessa dissertazione accademica sopra un' iscrizione del museo veronese, Verona 1790; il Ziglero, de diaconis et diaconissis cip. ig, ed il Du Cange, ad Alcxiadem Annae Comnenae p. ^16, e 421. DIACONI CARDINALI di santa Romana Chiesa. V. Cardinali, Sagro Collegio, e Diaconie cardinalizie, ove pure si parla dell' arcidiacono di santa Romana Chiesa (1 edi). e del priore, o primo Car- dinale diacono. DIACONIA, diaconia, diaconium. Questa nella primitiva Chiesa era un ospizio, o spedale stabilito per assi- stere i poveri, e gl'infermi. Si da- va altresì un tal nome al ministero della persona preposta per invigila- re sui bisogni dei poveri, e questo era l'officio dei Diaconi [Vedi), pe- gli uomini, e delle Diaconesse (Pe- di), per le donne, ed al sollievo di queste. V. il Tomassino, DiscipL eccl. de Sacrìs ordinai. Col medesimo vocabolo si volle chiama- re una caricaj e il ministero di colui, che nei monisteri della chiesa greca corrispondeva a quello di elemosiniere de'nostri monisteri. Il dovere di questa carica era quello di ricevere, e di distribuire le li- mosine. Il Macri, parlando delle Diaconie cardinalizie di Roma (Ve- di), dice che la voce Diaconia significa pure la medesima limosina raccolta nelle chiese, e della quale scrive s. Paolo, 1. Cor. e. 18. Se- condo tale apostolo, diaconia significa anche ministero , ministerìum verbi 2. Cor. 6, per cui presso i greci v'era il grazioso proverbio, cioè arictes ministerium, e si diceva de- gl'ingrati, i quali a somiglianza del montone che dati delle corna a chi voi., xix. DIA 273 li pasce e benefica. Finalmente, al dire dell'istesso Macri, la voce diaconia significa anche legazione. DIACONICO, Diaconicum, Dia- conion. Luogo vicino alle chiese in cui si custodivano i vasi, e gli or- namenti sagri pel servigio divino, che poscia fu chiamato Sagrestia (Vedi), ed è perciò che il diaconico fu chiamato anche conclave, sa- crarium, secretarium. Al dire di s. Paolino, sembra che parecchie chiese latine avessero a diritta e a si- nistra del santuario due diaconici, o sagrestie, delle quali l'una non era che pei libri sagri, e l'altra pel ministero. Vi si custodivano ezian- dio le reliquie, e quivi pure il vescovo salutava, abbracciava, e riceveva gli stranieri, il perchè fu chiamato anche saluta torium dalla parola greca amplector, saluto. Co- sì dalla parola greca io servo, questo luogo fu detto diaconico, per- chè vi si riponeva tutto quello che serviva al sagro ministero, e al servizio dell'altare. 11 Macri dice, che nel diaconico, il vescovo riceveva i pellegrini: Post diclani tertiam, et sextam sanctissimus pa- triavcha vadil in metatorium sive diaconicum, et exit ad sanctum altare. Ex eucolog. graeco. Ciò con- ferma, ch'era la sagrestia attaccata al lato della tribuna : Quoniam non oporlet insacratos ministros licentiam habere in secretarium, c/uod graeci diaconion appellant, ingredi, et contingere va sa Dominica. Tanto dispose il concilio Agatense col canone 66. Appresso i greci il Dia- conico significa ancora un libro, nel quale si contengono alcune preci, che si cantano nella messa, e nelle ore canoniche dal solo diacono. Leone Allazio, de lib. eccles. graecae dice, che il diaconico libro contiene 18
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